mercoledì 20 giugno 2012

After Eight?... Nine!

Non c'è che dire: il connubio tra la menta e il cioccolato è uno dei più suadenti e interessanti per le papille di un goloso.
Freschezza e corposità che si rincorrono, s'abbracciano e stanno così, stretti stretti, come due innamorati sulla spiaggia.
Carucci!...
Eh sì, è da tanto che la corteggio, le giro intorno, provo a farla entrare nel mio enturage di sfiziosità, nel mio harem di torte collaudate che posso fare anche senza ricetta davanti.
Ma le varie ricette in rete che riportano la torta ciocco-menta non so, mi paiono un po'... sbilanciate.
Lo so, non sono mica un pasticcere, ma se leggo che per 200 g di farina qualcuno mette 300 g di zucchero mi insospettisco...  "È piaciuta a tutti... " . E lo credo: stanno ancora in coma diabetico...
Ah, ah, a parte gli scherzi. Mi piace prendere spunto, provare, osare in dosi e accostamenti.
Ecco ciò che mi era venuto in prima battuta:
 


Una Quattroquarti troppo densa, troppo dolce, troppo piena di sé.Ho pure avuto il coraggio di mettere i pezzetti di cioccolato nell'impasto e farcirla con della crema al cioccolato...
E quella ganache tutta attorno, poi...  Scostumata!!! Avrebbe detto la Sora Cecioni.
E quest'altra? Con una compattezza da spaurire il cucchiaino, e una glassa che pare una colata di fango dopo un'alluvione...


No, no, via, via gli orpelli e le dosi sballate, via!...  Qui ci voleva qualcosa di diverso.
Confrontare almeno otto ricette diverse, valutarne le proporzioni, provare.
E allora eccoci qua. Alla fine l'esperimento:

Torta Nine ciocco-menta
250 g    farina 00
150 g    burro
3           uova
300 ml  sciroppo di menta
180 ml  latte
1 bustina di lievito
Naturalmente io che ho il colesterolo a go-go mi sono limitato (strana parola, che mai vorrà dire...) a dosi divise per tre, adatte al mio microstampo da 14 cm di diametro...Sigh...

Sciogliere il burro, unire il latte e lo sciroppo di menta.
Aggiungere le uova (al solito una per una, facendola assorbire bene prima di aggiungere la successiva).
Unire la farina setacciata assieme al lievito.
Via nello stampo a cuocere a 180° per 40 minuti.

Ecco, quello che stonava era lo zucchero presente nelle altre ricette: semplicemente non ci sta.
Se vi inserisco uno sciroppo di per sé iperdolce sapete cosa succede a chi, povera stella, mangia una fetta di quella torta? Una botta di glicemia da ricovero immediato. O, più semplicemente, la sensazione di mandare giù un chilo di zucchero tutto insieme, un sapore stucchevole. In quei casi l'aroma della menta va a farsi benedire. Quello del cioccolato, poi...
Bene, la nostra tesora sta qui, bella fresca e profumata:
 

Ma che la vogliamo lasciare così, nuda nuda? Giammai! Stella de casa...
Abbandonata la strada della ganache (panna e cioccolato assieme una bomba!), riproviamo con una semplice glassa che almeno rimanga morbida e lucida:

Copertura al cioccolato fondente
75 ml  acqua
75 g    zucchero
200 g  cioccolato fondente
un cucchiaio di panna da cucina
una noce di burro
Far bollire l'acqua con lo zucchero per circa tre minuti.
Deve addensare senza colorirsi. A piccola bolla, dicono gli esperti.
Fuori fuoco aggiungere il cioccolato a pezzetti, la panna, il burro e mescolare bene.
Se dovesse risultare troppo densa stemperare con un po' di latte per dare la giusta fluidità.
Far intiepidire e poi versare sulla torta, poggiandola su una gratella, partendo dal centro e muovendosi verso i bordi.




Se vi avanza della glassa non temete, saprete bene come utilizzarla nei giorni seguenti, miei famelici tigrotti. Io ci ho vestito della frutta un po'... sciocca.
Ma ci potete bagnare delle crêpes, o irrorarvi del gelato...
O irrorarvici voi...
Aho, io nun v'ho detto gnente, eh?...

Detto romano del giorno:
Grassezza fa bbellezza.

Alla faccia degli standard estetici moderni. Tiè!

Oggi ascoltiamo:
Sweet - Love Is Like Oxygen

http://www.youtube.com/watch?v=FTlM6OBRc8w&feature=related

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