giovedì 3 ottobre 2013

LauCake

La mia amica è lontana ma vicina.
Un po' come la luna, che c'è sempre anche se qualche volta non la vedi perché magari è indaffarata a correre dietro la Terra.
E poi è vero che non solo il tempo ma anche lo spazio - come ci ha spiegato Chatwin - sono percezioni umane: la mente e il cuore hanno geografie diverse dalle consuete e, alla fine, basta sapere che "lei c'è" per vedersi illuminati e sentire meno amaro il percorso che si fa.
La mia amica è fulmine, vortice e torrente, perché così vuole la vita.
Ma sa anche restare seduta sotto un salice a sbocconcellare il pane per le papere e i cigni del lago.
E a un'amica così speciale uno come me cosa può fare di meglio se non una torta tutta sua?
Una torta particolare, però, mica la solita fuffa di creme e panne adagiate leziosamente su un lettino di pandispagna; e niente occhiatucce di ciliegine o nei di canditi e uvette, macché!
Qui ci vuole qualcosa di più concreto e sostanzioso.
E infatti...

Fegatini di pollo
La mia amica ha fegato da vendere, ne ha dato prova e lo fa ogni giorno.
Lei è valchiria di tangenziali e domatrice di tigri, e ha affrontato e affronta marosi che nessun capitano Nemo saprebbe fronteggiare.
Rape rosse
La mia amica ha il colore e la freschezza della vita. È curiosa sempre, di tutto e di tutti. Arriverà di certo a cento e passa anni, e con la mente sempre vigile, ne sono certo.
Datteri
La mia amica è anche dolce, ma non vuole darlo molto a vedere perché sarebbe segno di vulnerabilità. Segno che in passato è stata ferita, e anche di brutto.
Prugne
La mia amica non ha peli sulla lingua e se serve ti ci manda, e senza troppi complimenti, per fortuna. Ad avercene...
Pinoli
La mia amica ha aculei da riccio, e non per allontanare gli intrusi e porre delle distanze ma solo per difendere la sua innata tenerezza da quanti sarebbero capaci di approfittarne.

Per questa LauCake occorrono, quindi:
400 g    fegatini di pollo
70 g      prugne secche
50 g      datteri (anche secchi)
150 g    cipolla (una di media grandezza)
180 g    farina
3           uova
120 g    burro (o 100 g di olio di semi)
100 ml  latte
due cucchiai di burro
due bicchierini di brandy o di cognac
una bustina di lievito per torte salate (1)
una bustina di pinoli (40 g)
tre foglie d'alloro, qualche bacca di ginepro e di mirto, sale e pepe q.b.

Snocciolare i datteri e metterli a macerare in un bicchierinio di brandy.
Grattugiare le rape rosse a grana grossa.
In una padella far appassire a fuoco lento la cipolla tritata in un cucchiaio di burro. Se dovesse iniziare ad attaccarsi aggiungere un cucchiaio d'acqua. Salare appena appena.
Sminuzzare con la mezzaluna le prugne e tenerle da parte.
In un'altra padella far scaldare un cucchiaio di burro (un po' abbondante) con l'alloro e le bacche, unirvi poi i fegatini tagliati grossolanamente a pezzi e, dopo un paio di minuti aggiungere un bicchierinio di brandy.
Far cuocere finché avranno perso il loro color roseo, quindi lasciar raffreddare il tutto.
Tritare grossolanamente con la mezzaluna i fegatini e tagliare a pezzettini i datteri, che intanto si saranno ammorbiditi.
In una terrina sgusciare le uova, aggiungere il latte, il burro pomata e mescolare con una frusta.
Aggiungere la farina e lavorare bene il composto a crema.
Unirvi i fegatini, le rape, le prugne e i datteri.
Mescolare con cura e aggiungere infine il lievito.
Foderare uno stampo da plumcake da 25 cm con un foglio di carta forno bagnato e ben strizzato.
Versare il composto nello stampo e in superfice, a mo' di aculei, disporvi i pinoli.
Non devono essere sparpagliati a casaccio e versati così, alla carlona; vanno invece messi in verticale, uno per uno, come veri e propri aculei.
In realtà ne occorrono una ventina di grammi, ma il rimanente fa piacere piluccarlo mentre si aspetta che la torta cuocia a puntino.


Cuocere in forno caldo, i soliti 180°, per 50 minuti.
Far intiepidire un poco prima di togliere dallo stampo, quindi lasciar raffreddare del tutto su una gratella.
L'odore di fegatini invaderà pacificamente la casa e a quel punto non si avrà altra soluzione che arrendersi...
Consumare preferibilmente il giorno dopo, perché col tempo, come l'amicizia, migliora di molto.


La mia amica è buona, detto senza il timore d'apparire infantile o sempliciotto.
È buona perché qualunque siano gli ingredienti che la compongono, che possono anche apparire diversi e discordanti, la sommatoria delle sue peculiarità la fanno unica, gradevole e concretamente vera.
Ma io sono di parte perché è amica mia.
È Lau.


Detto veneto del giorno
A chi nasse desfortunà, ghe piove sul culo stando sentà

A chi nasce sfortunato gli piove sul culo anche quando sta seduto


Oggi ascoltiamo
Regina Spektor - Fidelity

http://www.youtube.com/watch?v=wigqKfLWjvM

NOTE
1) Non trovando da nessuna parte il lievito chimico che non fosse vanigliato ho pensato di farmelo in casa. Le percentuali precise sono 50% cremor tartaro, 22% bicarbonato di sodio e 28% di amido.
Una bustina di lievito equivale a 16 g di cui: 8 g di cremor tartaro, 4 g di bicarbonato di sodio e 4 g di amido. Guarda caso avevo una bustina da 8 g di cremor tartaro a cui ho aggiunto 1/2 cucchiaino di bicarbonato e 1/2 cucchiaino abbondante di amido di mais.

4 commenti:

  1. fegatini, rape rosse, datteri.............................. faccio mente locale, anche se ormai il sapore dei datteri non me lo ricordo più perché non li posso mangiare da troppo tempo

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    1. Be', i datteri li potresti tranquillamente eliminare, tanto il dolce lo danno comunque le prugne.
      È bbona, madò se è bbona...

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  2. A morevole
    B izzarra
    C ake (2)
    D elicata
    E sotica
    F antastica
    G enerosa
    H ei (3)
    I nsolita
    L au (1)
    M agica
    N aturale
    O riginale
    P rima
    Q uasi quasi
    R ic (4)
    S apida
    T enera
    U nica
    V era
    Z itto ! (5)
    1+2+3+4+5 !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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