sabato 26 ottobre 2013

Cràffen al forno

Io capisco tutto o, almeno, cerco di comprendere e accettare tutto.
D'altronde dicono che i nati sotto il segno del Toro siano molto, ma molto pazienti. E golosi, anche.
Sono le due cose per le quali il mio spirito illuminista razionalista e miscredente sarebbe ancora tentato di cedere alla fede per gli oroscopi. Poi penso alla cara Margherita Hack e me ne torno sereno e rassegnato nel mondo consueto di atomi e molecole...
Dico tutto questo perché certe volte comprendo appieno le difficoltà che hanno i genitori con dei figli piccoli, con i capricci da sopportare, le regole da insegnare e tante di quelle piccole cose che al momento mandano diretti verso la stanza imbottita e invece, anni dopo, vengono sovente ricordate con dolce nostalgia.
Coi cani è pressappoco la stessa cosa. Sono bambini che, per certi versi, non crescono mai.
E non so cosa sia peggio, a pensarci bene.
Uno cerca di non essere repressivo o burbero, e di dare regole e istruzioni senza scadere nello stereotiopo della peggiore signorina Rottermeier, ma qualche volta non se ne viene a capo comunque...


- A zì, quanno me lo levi 'sto coso?
- Sopporta, bello de zio. Tu pure, però: vai a scavare buche in quel punto dove sai che vengono gettate le bottiglie! Prima o poi un coccio che ti taglia lo trovi, no? E però, figlio mio...
- A me me dà propio fastidio, zì. Levamelo, pe favore...
- Buono Babà, buono, che sennó stai tutto il giorno a leccarti la fasciatura e poi non guarisci.
- Ma io me so rotto le palle, zì! E che ca...
- Ahó! Allora? Ma sono cose da dirsi? Su, zainetto e canile, su!
- No, zì, pe favore! Su, che stavo a scherzane! Al canile me moro, io!
- Allora regola il linguaggio, se puoi. E cos'è 'sta faccia?...
- Me lo levi, zì?... E dài.... Me lo levi?...
Il tutto con sottolineatura di coda che spazza lenta e ruffiana l'aria.
Che fai, lo fai soffrire? No, gli togli quella sorta di gorgiera da Maria Stuarda e lo tieni sott'occhio di continuo.
Tanto, si sa, la lingua batte dove il dente duole.

Mi ripeto, come il mio solito: chi ha figli "umani" ha sempre la speranza che in futuro, ma non è detto, questi possano crescere.
Con i quattrupedi no, è assodato.
Ieri notte stava con noi anche Pippi Calzecorte, la bassottina nera nera e dolce dolce che tanto timore aveva ingiustamente messo a Leppagorre.
La piccola (di taglia) va d'amore e d'accordo con quella belva di Babà.
Non litigano per la palla, bevono nella stessa ciotola, e si scambiano tranquillamente il tappetino del riposino.
Insomma, amici. O quasi...
Se il giorno ho potuto evitare di lasciargli la "lampada" al collo la notte, ovviamente gliel'ho dovuta far indossare. Con sommo scorno e conseguenti occhietti languidi:
- A zì... pe favore... che me lo levi 'sto coso?...
E io, col cuore di marmo, sordo e inerte, che cerco di non guardarlo e di non sentirlo mentre, aggirandosi per casa, sbatte alle porte, ai mobili, e un po' dovunque.
Bene (o quasi), ieri notte vado quindi a letto, Pippi è già distesa sul suo tappetino, Babà con la lampada al collo è rassegnato sulla sua copertina, e io prendo sonno, con la solita difficoltà.

Una berberghe... duas berberghes... tres berberghes... battoro berberghes...


Alle due e mezza di notte - o del mattino? com'è che si dice? - un urlo disumano mi butta giù dal letto.
Mi alzo e vedo lei, la principessa Pippi - col portamento che ha Sissi le fa un baffo - che abbaia come un'indemoniata.
Ha il pelo della groppa ritto come uno scopettone e sembra un cinghialino al quale abbiano sbagliato lavaggio e gli occhi, di solito dolcissimi, sono spiritati e fuori dalle orbite.
- Chi siete! Fellone! Oh, affé mia! Chi osò turbare lo sonno mio a cotal guisa! Favellate, o mostro! Cos'è che avete fatto al mio sodale di passeggiate e orinatine, l'amico mio Babà? L'avete dunque spolpato qual arrosto, con que' vostri denti da fiera? E avete intenzione di divorar repente anche me in un sol boccone, nevvero?
E lui, mogio mogio, con la testa illampadata china sulle sue zampe anteriori e lo sguardo a metà iride, col bianco tremante, e la vocina flebile:
- Ma... Pippi... sò io.... Che nun me riconosci piùne?...
E lei, invece, un'erinni che vola da una stanza all'altra come un pipistrello impazzito che insegua la preda:
- Via! Via! Lungi da me, maramaldo! Non proferrite verbo alcuno! Vi veggo e riconosco. Ve'! Siete lo demonio fatto carne! Lo spirito luciferino degli inferi più oscuri e profondi! Siete un mostro, un mostro!
- Ma che stai a dì, Pippi! Sò Babbà! Nun me riconosci? Guardeme bbene...
- Oh, pover'ammé! Ah, ma venderò cara la mia virtù! Gnaffe! Giammai soccomberò alle vostre vili brame! Dovrete passare sul mio pelo!
E io, come il paciere che di solito prende i ceffoni da entrambi i litiganti, sto nel mezzo cercando di urlare a bassa voce - sì, sono ancora le due e mezza della notte - e di rabbonirli.
Alle cinque del mattino - quindi le sei dell'ora legale - sono arrivato a ses milliones de berberghes senza chiudere occhio.
Poi capisco le casalinghe disperate che sniffano colle o smacchiatori e mariti travet che mandano giù tutto quello che abbia un tasso alcolico superiore a 40°.
Capisco, capisco tutto.
Anche lo sconcerto di Lady Pippi. E non le do torto: il muso non è né da labrador né da volpino, ma quasi da pitbull, anzi da petite bullo. Sì, insomma, un vero e proprio petite dur!

O no?...
Quindi per riprendere contatto col mondo consueto, quello fatto di atomi e molecole, occorre qualcosa che ancori al reale, a questa insulsa ma unica dimensione disponibile.
Ci vogliono proprio dei krapfen, anzi, dei Cràffen. Al forno, magari. E subito...

Craffen (ovvero Krapfen) al forno
500 g   farina (di cui 350 g Manitoba e 150 g farina 00)
160 g   burro
25 g     lievito di birra
80 g     zucchero
2          uova
80 ml    latte (o anche acqua va benissimo)
Seguiamo la rassicurante trafila delle fasi di lievitazione e recitiamola come un mantra. Pronti?

Fase 1) - Lievitino
100 g  farina ca.
25 g    lievito di birra
un cucchiaino di zucchero
acqua q.b.
Si impastano velocemente gli ingredienti fino a formare un panetto morbido e lo si lascia lievitare al coperto per circa 30', o almeno fino al raddoppio.

Fase 2) - Impasto
In una ciotola versare la farina e formarvi un incavo in cui unire a mano a mano gli ingredienti al lievitino.
Nell'impasto vanno messi soltanto 80 g di burro (pomata), mentre il resto servirà per ungere i cràffen.
Lavorare con una forchetta (o un qualsiasi altro attrezzo) e poi con le mani fin quando l'impasto si stacchi dalle pareti del recipiente. Rovesciare quindi sulla spianatoia e lavorare bene, stirando e battendo, battendo e stirando, fino ad ottenere un impasto elastico ed omogeneo.
Mettere nella ciotola, formarvi un taglio a croce - oppure un buco al centro, affondandovi un dito infarinato - e lasciar lievitare, coperto e al riparo dalle correnti d'aria, per un almeno un'ora, ovvero fino al raddoppio del volume.

Fase 3) - Lavorazione
Stendere la pasta con delicatezza, senza strapazzarla troppo. Dev'essere alta mezzo centimetro o poco più.
Con un coppapasta o con un bicchiere - il diametro sarà quindi di circa 7 centimetri - ricavare dei dischi.


Sulla metà di questi porre un cucchiaino di ripieno a scelta, che so: marmellata (che io continuo a chiamare così anche se di ciliegie, e chissene della denominazione legale), crema pasticcera (au naturel, au chocolat, o come più v'aggrada), o anche quellacremallanocciolachefaingrassaresoloavederneilbarattolomacheèbbonadamorì.
Spennellare con del latte (o anche dell'acqua) i dischi di pasta liberi dal ripieno e chiudere il cràffen premendo bene i bordi per far aderire i due dischi ed impedire che in cottura si aprano miseramente.
Disporre sulla teglia e con un pennello ungere con il rimanente burro fuso.
Lasciar quindi lievitare?... Fino al raddoppio! Bravissimi.

Fase 4) - Cottura
Infornare in forno caldo (i classici 180°) per circa 15 minuti, dopo i quali decidere se proseguire per un altro paio di minuti fino a doratura completa. Non esagerare altrimenti si seccheranno troppo e, qualora abbiate usato la  quellacremallanocciolachefaingrassaresoloavederneilbarattolomacheèbbonadamorì, la vedrete asciugarsi impietosamente.
Appena sfornati spolverare di zucchero a velo e far raffreddare.
Se ce la fate

Aforisma del giorno
Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte.

Edgar Allan Poe


Oggi ascoltiamo
Sopor Aeternus & The Ensemble of Shadows - It Is Safe To Sleep Alone

http://www.youtube.com/watch?v=mqzxbbc6RZ8

4 commenti:

  1. a te sempre insonne ti si deve lasciare se questi sono i risultati :D

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  2. Se nel buio delle notti
    odi spadellare accorti
    non è certo la fatina,
    ma Muccardo che cucina!

    Or lo vedi, viene innanzi
    sull'enorme parannanzi
    decorato a pasticcera
    c'è una mappa, quella vera

    del paese dei golosi,
    che fra isole di crema,
    continenti sciropposi,
    riconosci quale emblema.

    Sbatte, mescola e travasa:
    uova zucchero e farina,
    tutta casa ne è ormai invasa
    non soltanto la cucina.

    Va in affanno avanti indré
    fino allo spuntar del giorno
    per sfornare tutto attorno
    pani e chili di bignè.

    P.S. "parannanzi" è licenza "poetica" che spero mi verrà perdonata.

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  3. cràffen? pfui! nella mia smisurata ignoranza dolciaria ho sempre pensato fossero solo quelli fritti, indispensabile per articolare il profumo del luna park, insieme a quello dello zucchero filato e del croccante. E invece, caro chef, benedetta insonnia canina! Su, su, come per l'aria di Napoli, metti in bottiglia il profumo rimasto in casa e mandamelo per fav. Qui c'è bisogno di dolcezza. Anche in bottiglia. Anche solo il profumo. Grazie

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    1. Sai che c'è, laulau? fritti sarebbero stati troppo sfacciati. "Ma come, ti lamenti dei "tricicli" e poi ti getti dal dirupo dei fritti?" Non sta, non sta proprio. Non si può. Tranquilla, non serve conservarne l'aroma. Vorrà dire che l'elenco s'allunga. E sei fortunata, sai, perché io non sono mica come quel pelato con la giacchina stile Village People e le ridicole babucce all'insù; io non do la limitazione a tre desideri. Sarebbe sciocco da parte mia, non credi? E poco generoso.
      Solo che, vista l'età m'è difficile tenere a mente tutto. Aiutami a stilare la lista, al resto ci penso io.
      Grazie a te

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