domenica 16 giugno 2013

Vellutata di lupini e carote

- Così intento nei tuoi intrugli mi sembri Amalia, la strega che ammalia...
- Tu, invece, caro Leppagorre, non sembri proprio Gennarino. Casomai Carlone, il cane pasticcione, o Paolone, il bufalo impiccione...
- E questo qui che d'è?
- Fermo, non spostare niente! Poi non ricordo dove ho messo la tahine e dove no.
- Uh, attento, eh? Dovessi sbagliare una virgola!
- Ma non c'è il Club delle cuoche in tv? Vattelo a vedere, va, almeno mi lasci in pace a pensare cosa mettere in...
- ... in quell'intruglio? Matoškij moj! Mette paura solo a guardarlo!
- Come te lo magni, poi, eh? Non ti tiri mai indietro, chissà com'è!
- Sai, la curiosità è felina...
- Va, va, che mi fai perdere il filo, oltre che le staffe. E scendi dallo scaffale delle spezie, che lo sfondi con quel culone che ti ritrovi.
- Ma se peso solo 122 grammi, in questo preciso momento.
- Meglio non rischiare. Magari ti distrai e mi viene giù tutta la parete della cucina. E soldi per rimetterla a posto non ne ho.
- Guarda qui... carote! e pure cotte... Mh... non è che ti stai convertendo al vegetarianesimo?
- Ancora no, purtroppo, ma prima o poi ci arriverò. E smetti di magnarti le carote, che mi servono!
- Fanno venire il pelo più lucido. E anche d'un bell'arancione carico.
- Sì, vabbè, tutte scuse. Molla l'osso e pussa via!
- Cattivo!

Lo ripeto: chi ha dei pupi in casa è confortato che il tempo farà il suo corso, che cresceranno e prima o poi, un giorno mooolto lontano, se ne usciranno per il mondo.
Lui no, non ci spero nemmeno: se non è cresciuto in 622 anni non crescerà mai più. Me lo dovrò tenere così com'è.
Almeno è uno solo... Non ce la farei a vivere come Fernando Pessoa, con una folla di personalità che si spintonano nella mente.
E tutte dedite alla poesia.
Perché Pessoa fu soprattutto poeta, poeta di mille voci e quasi mai della sua.
Creò una serie di personaggi, quattro i principali, ad ognuno dei quali affidò una biografia, una precisa personalità, una poetica e uno stile definito.
Gli scritti di questi "poeti" contenuti nella mente di Pessoa fecero, da soli, tutta la cultura portoghese dei primi del Novecento.
Che un artista diviso in una folla di eteronimi si chiami Pessoa (in portoghese, persona) è qualcosa che sa, essa stessa, di amara beffa pirandelliana.
Dissociazioni del sé e scissioni dell'io, sì, ma geniali.
E litigiosi: Alberto Caeiro sciveva una nuova raccolta di poesie? Su una rivista letteraria appariva la stroncatura spietata di Ricardo Reis, pure suo discepolo.
E invadenti: si sa che la relazione di Fernando con Ophélia Queiroz fu osteggiata in tutti i modi da Álvaro de Campos, che era geloso di lei.
Quando nel 1935 la cirrosi epatica si portò via Fernando Pessoa, quello stesso giorno sparì gran parte dell'ambiente poetico portoghese del tempo.
Morì lasciando un intero baule di scritti inediti da dove fanno capolino, secondo il compianto Tabucchi che ne studiò l'opera, almeno ventiquattro diverse personalità...

Ma almeno gli eteronimi di Pessoa scrivevano, e pure bene, grazie alla capacità del loro ospite don Fernando.
Questo, invece, che fa? Assaggia di continuo, propone inauditi accostamenti, spinge al morso sconsiderato.
Insomma: rompe anche un po' gli zebbedei, soprattutto quando vado a fare la spesa o quando ci m'accingo a cucinare.
Ma soprattutto quando provo qualcosa per me nuovo, che non avevo cucinato mai prima.
Allora è insopportabile, mette sempre bocca, infila la zampa negli intingoli e, ovvio, dice sempre la sua, proponendo varianti che per decenza mi costringo sempre a censurare.
Quando me andrò io, tra 122 anni esatti, lascerò un baule pieno di ricette inedite, ma rimaneggaite dalla zampaccia del demone che mi vive dentro, e che si finge vero.

Vellutata di lupini e carote
Dosi a persona:
100 g   carote
100 g   lupini
1 cucchiaio di tahine
1 cucchiaio di fecola, o di farina di riso
sale e pepe q.b.
brodo vegetale q.b. o, nella versione porca del demoniaccio, 250 ml di besciamella.
Un utile compromesso sarebbe una pesudo besciamella dietetica composta dall'acqua di cottura delle carote, niente sale e un cucchiaio raso di fecola.
Far addensare a fuoco medio e con questa diluire la crema di vedure qualora fosse troppo sostenuta.

Lasciare in ammollo i lupini in acqua che cambieremo spesso, per far perdere loro l'eccessiva salinità.
Quindi sbucciarli e cuocerli per renderli teneri.
A vapore o in acqua ci vorrà almeno da mezz'ora a un'ora; nella pentola a pressione basterà una decina di minuti; al microonde la metà del tempo, rigirandoli di frequente.
Quindi tritarli e unire la tahine.
Lessare le carote, partendo dall'acqua fredda, come si fa per le verdure che crescono sotto terra, quindi anche le patate e altri tuberi; gli ortaggi che si sviluppano all'aria richiedono invece l'acqua bollente.
Tritarle e unirle ai lupini.
Verrà di sicuro una crema bella densa che potrà essere diluita a piacimento con brodo o besciamella.
Pepare, di sicuro, ma salare anche no, vista l'intrinseca salinità dei lupini.

Può essere consumata calda o anche tiepida, e da sola fa un pasto, visto il contenuto proteico dei lupini.
Basterà farla seguire da un frutto...
- Sì, magari dell'ananas cosparso di sciroppo di lampone. Tanto sciroppo...
- Pussa via!

Poesie (di Fernando Pessoa) del giorno

O poeta é um fingidor.
Finge tão completamente
Que chega a fingir que é dor
A dor que deveras sente. 

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
Che arriva a fingere che è dolore
Il dolore che davvero sente. »
Da Autopsicografia.

Não sou nada.
Nunca serei nada.
Não posso querer ser nada.
À parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo. 

Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso volere essere niente.
A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo. 
Da "Tabacaria

Oggi ascoltiamo
Dulce Pontes - O Infante
http://www.youtube.com/watch?v=V5hg13UxI7c

4 commenti:

  1. Riccardooooooooooooooooooo celo, celo, manca. Ecco non manca(no) Ce le ho le zucchine perdute nel mio frigo-suk. Nascoste in fondo, già un po' appassite. Da subito non erano un gran che, grosse, con i semi come lupini (!), il torsolo (?) di gomma piuma e la pelle verde-finto da super di IV cat. Ma perchè le ho comperate? Domani prometto che procederò, tanto ci sono anche i lupini, magari con un pizzico di curry, che dici? Può andare? Perchè l'assioma è che se il frigo è un suk...Il baule come le zucchine, i lupini e la tahine, c'èèèèèèèèèèèèèèèèèèèè! detta lauré

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  2. Il frigo suk, pover'ammé! Pensavo d'averle sentite tutte, e invece...
    Chi, chi in questo vasto mondo non conserva nel suo frigo (anche suk), nella crendenza buia e polverosa, in una cesta semidimenticata, due misere zucchinelle tristi tristi?
    Nessuno, a mio avviso.
    Non chiederti perché le hai comprate. Certi perché costano almeno cinque o sei sedute dall'analista, e con quei soldi è meglio farci la spesa per il futuro che indagare sul passato.
    Il curry?... Mh, secondo me le ammazza definitivamente come lo stecco di abete nel petto rinsecchito del conte transilvano.
    Troppo forte l'aroma, troppo invadente per le povere zucchine moribonde, che chiedono una discreta vicinanza, che non ne aspiri le ultime scarne energie.
    Magari solo della curcuma (poca, eh? al massimo mezzo cucchiaino piccino picciò) o una punta di coriandolo (in polvere, sì).
    Domani fale prima che spunti l'alba successiva, o potresti vederle animare il frigo-suk.
    E nessuno saprebbe assicurarti che la tua cucina rimarrebbe più la stessa...

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  3. se non capisci, non sentirti inadeguato tu Riccardo, colpa sua e mia. Insomma due cretini. Ha postato qui un post previsto di là, insomma ieri, Insomma, mi hai capito. Beh tanto anche le carote sono nella medesima condizione delle zucchine però il loro aspetto è forse non commestibile ma strepitoso sembrano rivestite da tessere di vetro, piccine, quasi murrine. Sto organizzando le visite guidate al mio frigo.In fondo diceva il saggio basya trovare l'estimatore... 'notteee. lau

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  4. O cara Lau... L'avevo sospettato, ma poi la solita ignavia ha avvinto le due spire di materia grigiastra che mi abita la cassapanca cranica...
    Interessanti le carote cristallizzate come stalattiti della grotta di Nettuno. Chissà quanti secoli ci saranno voluti per ottenere un risultato del genere. Di sicuro verrà una miriade di turisti per le visite.
    Visto che mi prtegio della tua attenzione (e non oso ancora chiamarla Amicizia), potresti e vorresti conservarmi due biglietti per il grandioso spettacolo della natura (matrigna, sempre)?
    Grazie tesora.
    Notte notte

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