sabato 7 aprile 2012

Pizza di Pasqua

È d’uso a Roma, la mattina di Pasqua, fare una colazione molto ricca a base di questo lievitato accompagnato da: pizza sbattuta (una sorta di Pandispagna molto più consistente), colomba, salame corallina, cioccolato, uova sode spolverate di sale. 
Ah, certo, c’è anche chi ci aggiunge un bel bicchier di vino… in attesa del pranzo!
Una commistione dolce-salato che fa resuscitare la gioia di vivere.
Sarà per questo che si usa a Pasqua?

Questa è la pizza pasquale che si usa in molte zone dell'Italia centrale in due versioni: dolce o salata (al formaggio pecorino... una delizia!).

400 g    farina (200 g Manitoba + 200 g farina 00)
40 ml    latte
25 g      lievito di birra
120 g    zucchero
40 g      burro pomata (ovverosia ammorbidito a temperatura ambiente)
4           uova
1 pizzico di sale, 1/2 cucchiaino di cannella, scorze grattugiate di un limone e di un’arancia.

Fase 1) Lievitino.
Sciogliere nel latte tiepido il lievito, unire farina q.b. e 1 cucchiaino di zucchero.
Lasciar lievitare fino al raddoppio.




Fase 2) Impasto.
Unire tutti gli altri ingredienti, le uova una ad una e il burro alla fine.
Lavorare a lungo l’impasto.
Lasciar lievitare fino al raddoppio (d'estate basta anche un'ora e mezza, d'inverno due e passa...).



Fase 3) Lavorazione.
Disporre nello stampo.
Come stampo si può usare anche una caldaina di alluminio, tenendo conto che la dose indicata: è indicata per uno stampo di 18 cm di diametro, alto 9 cm.
Lasciar lievitare fino al raddoppio.

Fase 4) Cottura.
180° per 40’.


Sondare con uno spiedino di legno per verificare che sia ben asciutta all'interno.
Ah, tanto per la cronaca, questo è un esempio di colazione di Pasqua alla romana, versione sobria…



Detto romano del giorno:
Quanno na persona te vò male, puro co’ sette camicie te vede er culo.


Oggi ascoltiamo:
Jesus Christ Superstar (1973) - Everything's Alright

http://www.youtube.com/watch?v=jkje4FiH9Qc

2 commenti:

  1. Buona Pasqua! anche noi facciamo colazione pasquale con salsiccia e mustela di Gonnos, coccoi di Gonnos, uova sode e cioccolato. Auguri!

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  2. Ecco, lo dicevo io che non era un'usanza solo romana.
    Siamo un popolo di ghiottoni, ah ah!
    E il mio amico sardo che mi dice: "No, no, noi non si fa colazione così"...
    Ma lui è gaddhurese, quindi altri usi e altri costumi.
    Chentos concas, chentos berrittas, no?
    Saluti cari sorelline. Anzi, "janas dello zucchero".
    Bacioni.

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