mercoledì 4 aprile 2012

Culomba

Si, lo so, i lievitati complessi come il panettone e la colomba non sono facilissimi da fare: richiedono molta cura, l’uso di una impastatrice seria, tanto tempo…
Qui invece annamo tutti de prescia, tanto che spesso mangiamo pure all’impiedi…
No, no: bisogna reagire, far qualcosa per riprenderci i nostri ritmi, la nostra vita.
Sì, la colomba può sembrare difficile a farsi, ma se volessimo comunque provare a farne una versione anche un po’ semplificata? 

Per iniziare non sarebbe male. Sempre meglio delle mummie confezionate che si trovano al supermercato con sei mesi d’anticipo…

Dose per due vaschette d’alluminio per la cottura del pollo (quelle da 5 porzioni, per capirsi):
200 g   farina 00
300 g   farina Manitoba
250 g   burro
100 g   latte
25 g     lievito
3          uova
3          tuorli
160 g   zucchero
100 g   arance candite
50 g     cedro candito
1 cucchiaio di miele, 1 pizzico di sale e le scorze grattugiate di un limone e di un’arancia.

Glassa da ricopertura:
100 g   farina di mandorle
50 g     mandorle intere
3          albumi
100 g   zucchero a velo
50 g     zucchero a granella

Bene, abbiamo tutto? Non ci resta che partire. Seguiamo un orario indicativo e fissiamo una…

Tabella di marcia.
Ore 19.30 <Lievitino>

Unire al lievito metà del latte e 100 g farina.
Far lievitare in una terrina al coperto per 30'

Ore 20.00 <I Impasto>
Aggiungere al panetto 100 g farina, metà del latte e acqua qb.
Far lievitare per 30'

Ore 20.30 <II Impasto>
Aggiungere al I impasto 150 g farina Manitoba e 60 g zucchero, lavorare bene e infine unire 80 g burro.
Far lievitare per 2 ore

Ah, la lievitazione una fase delicata: fate attenzione che la ciotolona in cui crescerà l'impasto non sia esposta a qualche corrente d'aria. Sarebbe la fine... Le nonne la mettevano al riparo di una coperta e, nel caso del pane fatto all'alba, nel letto di chi si era appena alzato. 

Bello caldo e al riparo il lievito ve ne sarà grato. Oddio, non è che ve lo dovete portare a letto, eh? anche perché non è un tipo che abbia una conversazione molto coinvolgente...

Ore 22.45 <III Impasto>
Aggiungere all’impasto 150 g farina Manitoba e 170 g burro ammorbidito a temperatura ambiente, unire 100 g zucchero, il sale, le bucce degli agrumi, il miele. Ora è il momento di unire le uova (una ad una, e per primi i tuorli). Aggiungere anche i canditi.
Far lievitare per 8 ore




Ore 7.00 <Lavorazione>
Leggero smaneggiamento dell'impasto, dividetelo in due e via negli stampi.
Far lievitare per 6 ore

Ore 13.00 <Preparazione della glassa>
Mescolare la farina di mandorle agli albumi, quindi unire lo zucchero a velo.


Ce la famo a magnasselo a merenda?... Ma sì, dài, basta organizzarsi un po' prima...

Preparare lo stampo
Non mi andava di fare come tutti che a pasqua si riempiono la casa di stampi ornimorfi, cuniculoformi o di ca(ra)mpane varie. 

Non mi rimaneva quindi di elaborare un qualcosa che fosse diverso, e che mi divertisse fare.
Ho preso questi stampi in alluminio da pollo arrosto, che danno una tristezza infinita solo a guardarli, un po' come un parcheggio deserto di domenica, e allora ho pensato... Quasi quasi li altero un po'... Ho preso del fil di ferro, ho leggermente sagomato gli sgorbi e ho fatto qualcosa forse sembra un po' irriverente ma almeno è insolita.
Ah, foderate gli stampi con della carta forno, che non vi farà attaccare i gemellini.



Cottura
Spolverare la glassa con la granella e le mandorle intere, poscia:
Prima fase          200° per 10'
Seconda fase     180° per 30'


Ah, sorvegliate i bambinelli durante la cottura: se il calore in superficie fosse eccessivo, come stavolta è successo a me, coprire in tempo con un foglio d'alluminio e proseguire sereni la cottura…
Far raffreddare capovolti, per non farli seccare miseramente. E come? In mancanza delle attrezzature professionali che vedete nelle vetrine dei forni provate questo escamotage: prendete in prestito i ferri da maglia di nonna Cleope e infilzate le creature per sostenerle, capovolti, tra le spalliere di due sedie. Certo non è un gran che ma meglio di niente.



Ehm… Avete capito il perché del nome della ricetta, vero?
 

Detto romano del giorno:
Er prete dice ar popolo diggiuna, perché lui cià la panza piena

Oggi ascoltiamo:
Aphrodite's Child - Rain and Tears

http://www.youtube.com/watch?v=kunCUXymPu4&feature=related

Che voce il nostro indimenticato Demis Roussos...

2 commenti:

  1. E perchè no!? La culomba al suo perchè ^_^
    Prendo spunto, dato che non sempre riesco a trovare gli stampi colombosi :)

    Tiziana

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  2. Ah, ah... cara Ti, grazie, sei l'unica che mi asseconda nelle mie follie...
    A parte gli scherzi, la cucina è il pretesto per giocare, incaponirsi, divertirsi e magnà...
    Grazie ancora, e tanti auguri a te e famiglia.

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