lunedì 27 maggio 2013

Pasta al ragù di fegatini

Quando ho scoperto i fegatini di pollo, mi son detto: "Nooo... Che mi sono perso finora! E come ho fatto a stare al mondo senza averli ancora assaggiati?"
L'entusiasmo, almeno in cucina, non mi manca e così, per espiare l'innominabile colpa, me li sono preparati almeno una volta a settimana, rischiando seriamente di trasformarmi in pollo.
Certo, si sa, l'ignotanza non è mai una colpa, ma vallo a dire alle papille gustative, che di fronte alle novità alimentari fanno spesso la ola e s'agitano in modo scomposto come ultrà della curva.
Bene, un ragù così nasce da una bel soffritto dolce dolce (dove la cipolla deve solo appassire, non mi stancherò mai di dirlo) a cui è stata aggiunta la carne fatta a pezzetti, aromatizzata con una foglia d'alloro, due bacche di ginepro, due di mirto e un po' di pepe e bagnata poi con mezzo bicchiere di vino bianco secco e... E basta.
Eh sì, signora mia, è propio semprice...



Dosi per 4 persone (Quattro?...Ih, ih, ih...):
300 g     fegatini di pollo
700 g     polpa di pomodoro, ma a pezzetti è anche meglio
1/2         bicchiere di vino bianco secco
una cipolla media, una carota e mezzo gambo di sedano
aromi dell'orto c.s. (come sopra).
olio evo, sale e pepe q.b.
Preparare il soffritto all'italiana con un trito di carote, sedano e cipolla.
Nella nostra cucina questo è il tris vincente, un po' come King, Soldatino e D'Artagnan (1).
Si taglia quindi la carne a pezzettini, usando magari la mezzaluna, che permette di avere pezzi né troppo grossi né completamente spappolati, e si rosola nel soffritto.
Il fegato di suo non necessita di molta cottura, sennó si fa stoppaccioso: basta che non sia più presente il sangue, dopo di che si può procedere con la ricetta.
Si uniscono quindi gli aromi, si rigira per un paio di minuti e si bagna poi con il vino bianco.
Una volta che l'alcool è svaporato si hanno due alternative: o ingozzarsi di quel ben di dio (facendo del bene all'anima ma tanto male alla panza) oppure, più realisticamente, mangiare una porzione umana di fegatini trifolati e lasciarne una buona parte per il ragù.
Unire dunque il pomodoro, salare, pepare, e portare a cottura.
Con questo condimento si può vestire ogni tipo di pasta.
Ovvio che la morte sua è quella fatta in casa, magari alla chitarra, ma anche gli spaghetti confezionati non disdegnano certo la sugosa compagnia.
Si sa, il fegatino va su tutto…

 
Detto romano del giorno
Quanno le tasche piagneno le scarpe rideno.

Nel senso che si aprono come le bocche dei coccodrilli…


Oggi ascoltiamo
Dvar - Dhar

http://www.youtube.com/watch?v=jmp-PCXhEHY

NOTE
1) Dall'indimenticabile film Febbre da cavallo, ovviamente.

4 commenti:

  1. Prova il risotto con i fegatini è un classico della cucina padovana: fegatini, burro, cipolla, rosmarino, metti il riso una spruzzata di vino bianco e poi il brodo poco per volta continuando a mescolare, aborro quelli che mettono il brodo tutto insieme nel riso, quando sei quasi a cottura, parmigiano grattugiato e burro per mantecare

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  2. Mhhh... fa venir fame solo a leggerlo! Lo proverò di certo, tanto più che devo mangiare più riso... e ogni scusa è buona!

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