mercoledì 8 maggio 2013

Cena di compleanno (1/3) - I Tordelloni

Se penso che è già passato un anno dall'ultima volta che ho festeggiato qui sul blog mi prende una vertigine da farmi vacillare... e non è un  sintomo della vecchiaia che incombe!
In pochi mesi si diventa diversi, si hanno altre aspettative, altre visioni della vita e di se stessi.
Non dico che ci si senta vecchi, dionescampi, ma molte cose acquistano una luce diversa col fare del tempo.
Se oggi ricompilassi il questionario di Proust, ne uscirebbe una persona sostanzialmente uguale, e però...
Più disincanto, meno aspettative, più attenzione e meno irruenza.
Invecchio? E va bene...
Intanto, per non saper né leggere né scrivere, ho continuato la tradizionale seratina da solo, con tante cose buone fatte con amore per me stesso, il che non fa mai male.
Uno che:
- ama i saporti forti e decisi;
- adora l'aglio e la cipolla;
- non deve baciare nessuno;
che può fare? Semplice: i Tordelloni.
No, non volevo dire tortelloni, ma proprio  Tordelloni (1), in onore di questo inguaribile boccalone, credulone, ingenuo e fregnone quale sono.
Non che creda a tutto, ovviamente: il mio razionale spirito illuminista mi fa dubitare di chi dichiara di aver visto asini volanti (anche se camminanti a due zampe ne ho visti tanti anch'io).
Ma pur non credendo in nulla mi piace fidarmi di tutti, mi piace pensare che dall'altra parte ci sia sempre la buonafede e un sorriso sincero, almeno di primo acchito.

Bene: volevo una pasta ripiena diversa, e avevo solo un cestino di ricotta a farmi compagnia.
E una salamella di fegato
E tante cipolle...
Due più due più due... ecco pronta la ricetta.
La salamella di fegato è un salume diffuso in tutto il Centro Italia: dall'Umbia, alle Marche, dal Lazio all'Abruzzo.
Viene preparata con carne magra di suino, pancetta un 30% circa di fegato.
È eccezionale, e non va lasciata mai da sola: ama molto la compagnia del pane e del vino, poverina.

Tordelloni ricotta-cipolla-salamella di fegato

Occorrono:
Per la pasta
500 g    farina (ottima anche quella di grano duro rimacinata)
200 g    acqua tiepida (o q.b.)
2            uova
due prese di sale
Impastare in una ciotola la farina, le uova, il sale e acqua quanto basta.
Lavorare con una forchetta o un cucchiaio di legno fino ad amalgamare, quindi trasferire sulla spianatoia e lavorare con energia per almeno almeno dieci minuti.
La pasta dev'essere elsatica, morbida e non deve incollarsi alle mani.
Si fa riposare nella ciotola, coperta da un panno per circa mezz'ora, o se possibile anche di più.
Nel frattempo che la pasta riposa preparare il ripieno.
Occorrono:
2               cipolle medie
15-20 g    burro
100 g        ricotta
100 g        salamella di fegato
sale e pepe q.b.
Far sciogliere in un tegame il burro, a fuoco minimo.
Tritare finemente la cipolla con la mezzaluna e farla appassire nel burro.
Salare e coprire. Cuocere per una decina di minuti.
Tritare la salamella, anch'essa con la mezzaluna e aggiungerla alla cipolla.
Far insaporire bene e mescolare spesso.
Basteranno 5 minuti, dopodiché si spegne e si lascia raffreddare.
Lavorare a crema la ricotta e aggiungere la cipo-salama, amalgamare il tutto e passare alla fase di riempimento.

Si riprende la pasta e la si stende, col mattarello o anche a macchina.


La mia grande amica Imperia suggerisce di fermarsi allo spessore 4, circa un millimetro abbondante.
Stendere quindi la sfoglia e ricavare dei quadrati di circa 8 cm di lato.
Mettere un cucchiaino di ripieno su ogni quadrato di pasta e quindi:
- ripiegare a triangolo, facendo attenzione a far aderire la pasta all'impasto togliendo l'aria all'interno;
- sigillare bene i bordi pressandoli;
- tenere il tordello su un dito e ripiegare gli angoli ad anello, premendo pene per chiudere la forma.
Ho preparato un piccolo video dove si può vedere com'è facile, e come ci voglia davvero più a dirlo che a farlo:

Nel video ho fatto anche la forma classica del tortello alla Bolognese (o alla Modenese, che dir si voglia), così, tanto per provare.


Ne verranno una quarantina. Troppi?... Maddeché!
Il quantitativo di pasta però è davvero abbondante, e magari ne basterà fare anche solo una dose con 300 g di farina.
Il fatto è che volevo fare tordelli a oltranza e, qualora fosse avanzata della pasta, preparare anche delle fettuccine di scorta: alla fine me ne sono infatti venute due porzioni, che ho infarinato, messo su un vassoio di cartoncino e riposte nel surgelatore, da dove vedranno direttamente l'acqua bollente, quando avrò voglia o bisogno di loro...

Il condimento?
Non troppo invadente, direi.
Un filo d'olio evo basta e avanza, visto che sono molto saporiti.
Se proprio vi avanza una cipolla, be' allora preparateci la salsa cipollosa: tritarla, farla appassire in un cucchiaio di burro, salare, aggiungere una punta di coriandolo, quindi mezzo bicchiere di latte.
Far cuocere cinque minuti quindi frullare a crema, unirvi un cucchiaino di fecola sciolto in poco latte freddo e far addensare a fuoco medio.
Questa crema di cipolla era quanto mancava per rendere la serata ancora più tenue e delicata (!)


Ah, ovviamente non potevo non provare entrambe le versioni, quindi mi sono preparato due piatti di tordelloni, uno con salsa cipollosa e l'altro con solo olio evo pugliese.
Auguri!...


Detto romano del giorno 
Nun te fidà de na persona farsa, che se piscia a letto dice che ha sudato e cià na lingua che taja e cuce.
A proposito di tordi...


Oggi ascoltiamo
Antony The Johnsons - Imagine

http://www.youtube.com/watch?v=lS_8NuXCQNQ

NOTE
1) Tordo, in romanesco è chi abbocca ad ogni cosa gli venga detta, un ingenuo che non è proprio un fesso ma sta quasi sulla strada per esserlo, uno che si fida sempre e comunque degli altri e crede sempre nella fondamentale buonafede altrui.

Nessun commento:

Posta un commento