domenica 30 marzo 2014

Sformatini di carote


- Miseri!…
- Ma come, “miseri”? Che ti salta in mente, Leppagorre?
- Miserrimi!… E tristi come poche cose al mondo!
- Lo fai apposta, eh? Lo dici per ferire il mio già nazzicante (1) amor proprio, o quel che ne resta?
- No, no, macché! Sono proprio tristi!
- Signorino con tanto pelo, vieni un po’ qui! E secondo te cosa avrei dovuto fare di quel mezzo chilo di carote che rischiava di scomporsi nelle sue particelle elementari: idrogeno, ossigeno, azoto e l’accidente che te spacca?
- Be’, che so… Io le avrei frullate nel mixer…
- Sì?…
- … poi strizzate in un panno e cotte con una confezione di panna…
- Sì?… E poi?
- Poi avrei aggiunto una tavoletta, anzi una e mezza, di cioccolato. Fondente, eh? Grattugiato.
- Ecco… E poi?
- Poi avrei lasciato freddare, unito due, anzi tre, tre uova. E farina quanto ne avrebbe preso l’impasto per rassodarsi un po’.
- E certo, metti che venga mollo…
- E sì, eh. Ah, poi magari dei canditi sminuzzati. Tanti canditi, e di tutti i colori. Anzi, no, aspetta! Solo scorzette d’arancia. Meglio.
- Certo… Molto meglio…
- E poi… mhhh… una bustina di pinoli tostati…
- Con le carote?…
- Ma no, per me! Per sgranocchiarli seduto davanti al forno mentre il dolce avrebbe cucinato sereno e beato.
- Come ho fatto a non pensarci? E delle mandorle caramellate no, eh?
- Uhm… no, no, va bene così. Il troppo storpia.
- Certo, un campione di misura come te. Il gattodemone zen per antonomasia.
- Ma quale Zeno? Mi chiamo Leppagorre, io!
- Ah, vero, né Zeno né coscienza, tu.
- Quella ce l’ho, invece. Non vedi che ti parlo col cuore in mano?
- Meno male… Pensavo mi stessi camminando sulle pudenda con le scarpe chiodate da alpinista come al tuo solito!
- A proposito di mandorle! Nel dolce anche un paio d’etti di mandorle. Tritate.
- Ovvio. Ah, guarda un po' qui, in fondo a questo barattolino c'è un'etichetta ma non riesco a leggere bene cosa vi sia scritto...
- E certo, sei un babbione (2), tu!
- Già, un babbione fatto e rifatto. Su, leggi un po'!
- È scritto davvero piccolo... non vedo bene... Aspetta che mi faccio piccino e vado a controllare da vicino.
- Vedi un po'...
- C'è scritto... Ahó, e che fai, mi chiudi dentro?
- Ah, te ne sei accorto? Strano, eh?
- Dài,  non scherzare, apri il tappo di questo stupido barattolo!
- Fossi matto! Ora ti metto in dispensa, al buio, e ti lascio pensare al tuo sgradevole e irriverente modo d'esprimerti.
- Soffoco, apri!
- Ma non fare lo scemo, potresti soffocare solo se respirassi!
- Ho paura del buio!
- Eh sì, anch'io, sai? E tanta!
- Non voglio stare in dispensa!
- Poco poco, su. Un'oretta o due, se non mi scordo...
- Ma è una sofferenza! Mi metterai vicino al barattolo del miele e non potrò toccarlo!
- Come hai fatto a indovinare? Anzi, guarda, ci aggiungo anche una tavoletta, "anzi una e mezza, di cioccolato. Fondente, eh?" Sei contento?
- Voglio uscireee!
- You make me this/ Bring me up/ Bring me down/ Play it sweet/ Make me move like a freak/ Mr.Saxo beat!
- Sei stonatooo!

Sformatini di carote
Dose per 6-8 stampini da muffin, di 7 cm di diametro

500 g    carote
200 g    besciamella (sì, anche quella light. )
2    uova
Cuocere le carote, lessate (anche nella pentola a pressione, e in tal caso ci vorranno solo 5 minuti) o al vapore, quindi passarle al setaccio.
Aggiungere le uova e la besciamella.
Se le uova fossero troppo grandi e il composto dovesse risultare troppo liquido, aggiungere un paio di cucchiai di farina.
Cuocere in forno per 15 minuti circa, o in pentola a pressione, in tal caso versare sul fondo mezzo bicchiere d'acqua, disporre gli stampini e far andare per 5 minuti dal fischio.


Saranno anche miserrimi, non lo nego, ma sono gustosi e qualche volta fa piacere cucinare le verdure in modo diverso....
- Fammi uscireee!
- Ho le cuffie! Non ti sento!
You make me this/ Bring me up/ Bring me down/ Play it sweet/ Make me move like a freak/ Mr.Saxo beat!

Detto romano del giorno
Mejo ar fornaro che a lo speziale.

Cioè, dal farmacista…

Oggi ascoltiamo
Alexandra Stan - Mr. Saxobeat

https://www.youtube.com/watch?v=sS76eS34Y0c&feature=kp


NOTE
1) Nazzicante, ovvero traballante. Un tavolo nazzica se ha una gamba più corta, mentre l'autostima lo fa quando si ha la vista corta e non ci si accorge delle proprie buone qualità.
2) Babbione, in italiano è "sciocco, stupido, stolto" ma in romanesco indica una persona avanti negli anni. Molto avanti.

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