domenica 5 gennaio 2014

Garganelli salmone e zucchine

Per completezza, ma anche per ricordarmelo - vista la mia labilità mentale anche per le cose più semplici - prendo appunti su un piatto nato davvero al volo, dall'esigenza di fare qualcosa che non avessi ancora provato.
Niente di nuovo e niente di speciale, è vero, ma ci sono cose che si acquisiscono solo dopo averle fatte con le proprie mani.
La pasta fatta in casa ne è l'esempio principe: si osservano centinaia di ricette di sfoglia simplex e ripiena, ma solo sbattendoci il grugno ci si appropria del procedimento e si acquista la manualità e la dimestichezza che ogni pasta richiede.
I garganelli sono delle penne formate ripiegando su se stessi dei quadrati di pasta all'uovo, né più né meno, e fanno parte dell'immenso calderone delle ricette dell'Emilia-Romagna.
Una terra dove - su, tutti in coro... - "il gusto per il cibo non è secondo a nessuno e in quanto a ricchezza di ricette possono menar vanto di fronte a tutte le altre cucine regionali".
Che faticaccia... costa più lo snocciolare una sequela frasi fatte che stendere la pasta!
Questo però è uno dei pochi casi in cui lo stereotipo ricalca fedelmente la realtà dei fatti: l'Emilia-Romagna è davvero il paradiso della gola, o almeno uno dei più rappresentativi.
Ma andiamo a preparare la pasta, che le mani fremono.
Ho il furore della sfoglina!

Per due persone (sì, sì, sempre la solita solfa: io e la mia panza leppagorriana...)
200 g farina (anche di grano duro)
2 uova
una presa di sale
... e basta.
Si amalgamano le uova alla farina e si lavora l'impasto per una decina di minuti, o almeno finché diventi... "liscio, elastico e omogeneo". Quanto ce piace copiaeincollà!...
La pasta va fatta riposare per 30 minuti almeno, avvolta nella pellicola per alimenti o in una ciotola coperta da un piatto, per non farla asciugare troppo.
Quindi si passa a stenderla, e qui confesso d'aver usato la mia fida, benedetta, macchina:

 
A spessore 5 (dell'Imperia) ci fermiamo.
Si ricavano quindi dei quadrati di pasta (meglio sarebbero delle losanghe) che si arrotolano su se stessi su un supporto cilindrico, come il manico di un cucchiaio di legno per esempio (ah, e che sia infarinato...)
I garganelli andrebbero passati su un rigagnocchi per dare alla pasta le asperità in cui il sugo s'annida e non scappa via.
Non avendolo ho utilizzato una grattugia, passandovi sopra con una leggera pressione ogni garganello.
La pasta va fatta asciugare un po' e nel frattempo si può preparare il condimento.


Si trita mezza cipolla piccola e timidella, e la si fa appassire in una padella dove avremo fatto fondere una noce di burro e poco olio.
Ecco, se dovesse telefonare qualcuno fatelo aspettare e richiamatelo voi: la cipolla in padella brucia che è una bellezza e - devo dirlo? - distrarsi è facile.
Quando la cipolla sarà trasparente aggiungere una zucchina media passata nella grattugia a fori larghi.
Un pizzico di sale, poco davvero, e si fa cuocere per un paio di minuti.
Aggiungere del salmone affumicato (dai 20 ai 40 g, a piacere) tagliato a striscioline.
Pepare a piacere.
Una paio di giratine veloci e la versione light è già pronta così.
Se si vuole eccedere, e qui non si resiste a niente, figuriamoci alle tentazioni, si aggiungono 100 ml di panna da cucina e si porta a bollore, quindi spegnere e cuocere la pasta.
Tuffata in acqua bollente salata ci metterà un paio di minuti, appena risale a galla si dà una bella giratina, si contano le proprie magagne (no, così no, la pasta rischierebbe di scuocere... Facciamo così: si contino i capelli sulla zucca del proprio partner o i baiocchi rimasti nel conto in banca, ci vorrà poco...), scolare e passare in padella quel poco per far insaporire la pasta e avvolgerla di condimento.
Che manca? Be', direi niente, no?

Detto emiliano-romagnolo del giorno
L’amizezzia fa grandi el zoi e cinèń i dśgost.

L’amicizia fa grandi le gioie e piccoli i dispiaceri.


Oggi ascoltiamo
Aretha Franklin - You Send Me

http://www.youtube.com/watch?v=DUDDuhS3E8E

2 commenti:

  1. chissà che fine ha fatto la macchinetta della nonna, prima o poi vorrei cimentarmi con la pasta fresca

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    1. Amà, recuperala, dài, e appena hai un attimo per te ti fai due fettuccine veloci veloci.
      La soddisfazione è tanta, e ogni forchettata ti strapperà un sorriso beato. Garantito!
      P.S: Ma come fai a trovare le poesie più belle, dense e significative ogni volta? Me le sto riportando su un file da leggere e chissà, magari da stampare. La Szymborska poi è una meraviglia anche in italiano. Non la conoscevo...
      Grazie cara, di esserci, e di essere come sei.

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