mercoledì 4 luglio 2012

Mele in gabbia

Eh sì, ci vuole più a dirlo che a farlo...
Finalmente ecco l'ultimo piatto di "Furore culinario". E così siamo alla frutta.
- Ah, certo: se non l'avessi detto non l'avrebbe capito nessuno, eh? Ecco perché... Mi dicevo sempre, tra me e me, mentre giravi le creme con la punta della lingua in fuori: ma questo non sarà mica così dalla nascita, no? Certo che tra i tanti che mi potevano capitare...
- Leppagorre!... Se continui così mi dò al giardinaggio!
- Ma se hai il pollice grigio!... Con te i cactus si suicidano, per abbreviare la pena...
- E allora farò un corso di ceramica o di ikebana, e poi voglio vedere stare là a tentarmi con bigné e creme. Cafone! Ed è inutile che fai l'offesso e volti in su quel muso da gatto sdegnoso che ti ritrovi. Tanto lo sai che hai torto!
- Uhmf! Con te non ci parlo più!
- Davvero? È una promessa? Allora gli dèi esistono! E non così sono malvagi, come ho sempre pensato!
- Sì, sì, voglio vederti lì a mangiare tonno in scatola dalla scatoletta appena aperta, e con le dita, poi! Brrr... se ci penso mi si rizza il pelo!...
- Vabbè io me ne vado di là a leggere, tu fai come ti pare...
- E le mele in gabbia? Ma siamo matti? Vieni qui, fammi capire come abbiamo fatto, che non ci ho capito niente, l'altro giorno...
- Mh... Basta che non mi prendi per i fondelli... Non sono mica il tuo zimbello!
- Ah certo, questo si sa, chi l'aveva detto? Su, su che è tardi e poi sai che vado in letargo glucolico...
- Bestiaccia che sei, sempre là a sfruculiare...
- Pace?...
- Pace...
Così ogni volta...
Voglio vedere voi. Siete fortunati a vedere gli spettri o a camminare rasente i muri temendo l'apocalisse. Un demonietto cuciniero è una croce pesante da portarsi dentro, altro che...
- Che fai, ricominci? Su, su, che è tardi! Basta un po' con 'sto teatrino!...
- Qualche volta da quelle fauci ti esce qualcosa di sensato, chissà per quale congiunzione astrale...
- Allora, e 'ste mele in gabbia?...
Allora... Mele in gabbia... ce se sono a bizzeffe in rete, lo so, ma a me piace questa versione.
Gli americani hanno una loro ricetta, la Apple Dumpling, ovvero ravioli di mele, anche se la pasta impiegata "a mo' di gabbia" è una frolla che viene poi imbevuta nella cottura in forno dello sciroppo di cottura delle mele... Mah, secondo me (e quando faccio una qualsiasi affermazione sottindendo sempre quell'inciso) è un po' troppo... popposa.
Qui ci vuole la leggerezza della sfoglia, vuoi mettere?
E proviamo a farle, va.
- Era ora!...
Servono:
4 mele (golden, stark o fuji, fate vobis)
una confezione di pasta sfoglia (anche surgelata va bene, di solito sono da 250 g)
3 cucchiaini di marmellata d'albicocche
due cucchiai d'uva passa
un cucchiaio di pinoli
una puntina di cannella
un cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
- Ah, ecco che m'ero perso!... Dicevo: ma quel pizzicorino limonato da dove viene?...
...e dell'albume per lucidare.
Svuotare le mele con il levatorsolo, pelarle e passarle in acqua acidulata per non farle annerire.
In una pentola capace (a cosa? Ma a contenerle tutte e quattro, direi...) mettete:
Mezzo bicchiere di marsala, il succo di un limone, una puntina di cannella, un cucchiaio di zucchero e un bicchiere d'acqua.
Sistemarvi le mele, all'impiedi, porelle... e farle cuocere per cinque minuti, girandole a metà cottura.
In una ciotola mescolare bene gli altri ingredienti, marmellata e spezie.
Far freddare le mele su un piatto, quindi riempirle con il composto di marmellata.
Preparare delle strisce di sfoglia abbastanza larghe da avvolgere ogni mela.
Sigillate la base sovrapponendo i lembi della sfoglia, poi unire i bordi a salire e, in cima, stringete con quattro pizzichi i lembi della pasta eccedente.
Sistemare le mele su una teglia ricoperta di carta forno e pennellare con dell'albume.
Via in forno, a 180° per una mezzoretta.
O, almeno, finché la sfoglia apparirà bella dorata.



Lo devo dire? Calde fannno tanto dolcetto invernale...
- Ciaveva ragione Mamma Lella: vai sempre in c... alla stagione!
- Ancora? E tappatici la bocca un po'!
- Era quello che volevo!...

Detto romano del giorno:
Quanno er diavolo te lecca è sségno che vvò l'anima.

Quando il diavolo ti lusinga vuol dire che vuole l'anima.

Oggi ascoltiamo:
Jeff Buckley - We all fall in love sometimes

http://www.youtube.com/watch?v=jYGZ4M-dXls&feature=g-vrec

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