domenica 7 settembre 2014

Spaghetti al cacao

- Volevo un gatto nero, nero, neeero. Tu me l’hai dato bianco, e io non ci sto piùùù!
- Ma che ti canti, Leppagorre, sei contento?
- Sì, sì e sììì!
- Meno male va, ci manca solo che mi stai sul duodeno col malumore e poi ho fatto tombola.
- Sono contento perché ho visto che hai tirato fuori la pasta dopo una settimana che nemmeno ti cucini un uovo al tegamino, e mi pare, come dire, un buon segno.
- Ho avuto... ehm... un momento di defaillance...
- Sì, sì, lo so che sei un po’ deficiente, ma ti voglio bene lo stesso.
- E la tua cafoneria è pari solo al tuo peso specifico, nevvero?
- Oh, se voglio so farmi piccolo, lo sai, no? Quindi... Non ti pare ora di inaugurare la pentola nuova?


- Nuova? ma se avrà settant’anni, a dir poco. C’è da dire che la signora della bancarella non sapeva cosa mi stava vendendo, altrimenti avrebbe quadruplicato il prezzo.
- Un prezzo da quadrupede? Che strano...
- Smettila, mi fai venir freddo, e poi mi passa la fantasia di cucinare.
- No, no, non sia mai! Anzi... ma dopo gli spaghetti al caffè non volevi provare mica quelli al cacao?
- Però... Vedi che quando ti impegni riesci a non mettermi il bastone tra le ruote?
- E cosa sei, una carriola?
- No, tuo nonno, in carriola! Prendi l’uvetta, va.
- Comandi!

Dopo gli spaghetti al caffè non potevano mancare quelli al cacao, ha ragione Leppagorre – E anche Herman Hesse quando scrisse che “Anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno”...
Quindi, direttamente dal libro di Tonino Franchini, “Estro e fantasia in cucina” i suoi gustosi e delicatissimi

Spaghetti al cacao
(per due persone, o una con gattodemone incorporato)
200 g  spaghetti
30 g    burro
50 g    mascarpone
½ cucchiaio di cacao
20 g    uvetta sultanina
20 g    cedro candito
pochissima cannella in polvere
1 tuorlo
Far ammollare in acqua tiepida l’uvetta.
In un tegame far fondere a fuoco bassissimissimo il burro assieme al mascarpone.
Unire l’uvetta, il cacao, il cedro candito a dadini minuti e la cannella.
Portare a bollore, quindi fuori fuoco unire il tuorlo sbattuto a parte.
Condire gli spaghetti con questa “salsa dolce e profumata” – parole dello chef Franchini – e divorare caldi caldi.


Confesso di non aver aggiunto il cedro candito, che mi sembrava troppo anche per me.
Ma il sapore del cacao (che di suo è neutro) assieme al mascarpone è mooolto interessante.
Anzi, visto che ci sto, propongo una mia versione - niente a che vedere con quella d'uno chef ufficiale, diciamo una versione da cialtrone, ecco - con tanto di cipolla (e te pareva!)

Spaghetti al cacao 2.0
(sempre per due persone o, benineso, una con gattodemone accluso)
200 g  spaghetti
30 g    burro
100 ml panna da cucina
½ cucchiaio di cacao
20 g    uvetta sultanina (una manciatina scarsa)
50 g ca. cipolla (una piccina picciò)
50-80 g prosciutto cotto, tagliato a fette quindi a quadrucci.
pochissima cannella in polvere
Far ammollare in acqua tiepida l’uvetta.
In un tegame far fondere a fuoco dolcissimissimo il burro, quindi unire la cipolla a pezzettini.
Far appassire, e dopo qualche minuto unire il prosciutto.
Cuocere fino a che la cipolla sia semitrasparente, quindi unire l’uvetta, la panna, il cacao e la cannella.
Portare a bollore, quindi condire gli spaghetti con questa “salsa dolce e profumata” - stavolta sono parole mie, eh?


Detto romano del giorno
A chi tocca nun se 'ngrugna.

A chi capita qualcosa di spiacevole non si deve crucciare, tanto…


Oggi ascoltiamo
Vincenza Pastorelli - Volevo un gatto nero (Gabry Ponte Remix)

Dal tango dello Zecchino d'Oro del 1969 alla techno dei tempi nostri... ohibó!

8 commenti:

  1. Un elefante indiano
    con tutto il baldacchino:
    l'avevo nel giardino
    e l'avrei dato e te.
    Ma i patti erano chiari:
    un elefante a te
    e tu dovevi dare
    un gatto nero a me

    ma lo spaghetto col cacao non mi stuzzica

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    1. E su, solo una forchettata sola. Su, uno per Muccardo... Ecco, uno per Leppagorre...
      - Due! Per me ne deve mangiare due!
      S', sì, per Leppagorre due... Uno per la persona a cui vuoi bene... Ecco, vedi? il piatto è già bell'e finito!
      Provali, magari la versione 2.0
      Abbraccioooooooooooooooooooooooooni.
      P.S. Non me lo ricordavo tutto il testo. Grazie!

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  2. Solo per amatori: vendo scolapasta Anni Cinquanta, linea chiattona, alluminio un po' ammaccato, manici ugualiugualiguali alla tua pentola ( con la quale starebbe un ammoooore, en composé! ) Anche per me panna+ uvetta+ prosc cotto, troooppo dolce. Scusi, pardon

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    1. "Linea chiattona" è la mia preferita. Alluminio anni 50, preferibilmente.
      Anche Ikea - maledettallei! - ha una linea chiattona in acciaio niente male, ma "cara arrabbiata", come diciamo ad Arona.
      Tornando alla pasta, io le farei provare entrambe le versioni, signora, poi lei mi dirà quale le aggrada maggiormente.
      Come? Tutt'e due? Lo sapevo!
      Viè qua, fatte dà 'n abbraccio!

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  3. io ce l'ho un gatto nero, per la precisione una gatta....
    gli spaghetti al cacao non saprei, forse mi potrebbero anche piacere, il pentolone stupendo: non so quato l'hai pagato ma io ne un paio di mia nonna che sono uno spettacolo.... non esiste più l'alluminio di una volta!|
    Sandra

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    1. 5 euri il pentolone. Che dici me lo potevo far scappare?
      Vero, l'alluminio di allora era davvero eterno, atro che caldaine di oggi...
      Tienti strette quelle di nonna, mi raccomando!
      Secondo m'è gli spaghetti al cacao potrebbero piacerti. Non aspettarti un finto dolce.
      Ah, un grattino alla gatta.

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    2. seeee quella ti dice che ha una gatta nera e non ti dice della tigrata, del gatto con orecchio da pugile, della gatta pallina grgia e di ohi ohi che canta sotto le finestre quando si innamora e delle decine di gattini che trovano casa due volte l'anno per due mesi, racconta le cose a metà

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    3. Ah, ah, Amandinha, ma chi racconta sempre tutto?
      Siamo sempre collages di storie a metà.
      La reticenza lascia sempre aperte tutte le possibilità, da una porta spalancata una volta entrati si può solo uscire ;-)
      Comunque, grattini a tutti, ma tutti eh? i gatti di casa!

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