domenica 27 aprile 2014

Fragole Dickinson

Che io m'azzardi a proporre una qualsiasi ricetta "digicibo" (o finger-food, che dir si voglia), può apparire paradossale, visto la mia ormai conclamata pecionaggine (1).
Anche perché le dita che mi ritrovo sembrano essere idonee ad un'unica attività: "pe riempì i cocommeri", come diceva Tomas Milian al povero Bombolo.
Quindi non ci provo nemmeno a sembrare quel che non sono e né posso essere.
Posso, casomai, soltanto provare a dire la mia.
Perché in fondo bisogna sempre metterci qualcosa di nostro, anche se si vogliono solo presentare degli spiedini di fragole.

Occorrono:
Fragole,
olive nere, meglio ancora se affumicate,
cetriolini sottaceto,
qualche listarella di salmone affumicato,
pepe nero.
Niente di più, niente di meno.
Risciacquare sotto l'acqua corrente i cetriolini e asciugarli con un panno; lavare le fragole e privarle del picciolo; snocciolare infine le olive nere.
Con quegli strumenti complicatissimi detti stuzzicadenti, o anche stecchini, formare degli spiedini con cetriolino, oliva, lembo di salmone e fragola.
Grattatina di pepe al momento e via.
L'amaro delle olive nere, l'acido dei cetriolini sottaceto, il dolce delle fragole, l'umami del salmone affumicato e il piccante del pepe. Tutto quello che c'è non manca niente, insomma.
Con la piccantezza del pepe le fragole perdono quella leziosità femminea che le contraddistingue, diventando più posate e più serie, quasi puritane, se non fossero accompagnate dalla nota signorile - anche se qui discreta - del salmone.
Insomma diventano...
... da così...                                                    ...  a così!

Apollonia Kotero                                                  Emily Dickinson

La prima, lo sappiamo tutti, è Patricia Apollonia Kotero, l'ex corista di Prince - Sì, quello di "Purple rain" e "Nothing compares to you" (resa famosa a livello mondiale da Sinead O'Connor).
Una delle artisti più procaci e audaci nel proporre lo stile guêpièr - che qui diremmo smutandato - durante le esibizioni del suo gruppo, le Apollonia 6.
La seconda è invece un'allora misconosciuta poetessa statunitense che ha vissuto tutti i suoi nemmeno sessant'anni di vita reclusa nella casa paterna di Amherst, nel Massachusetts.
Una che come il nostro conticino Leopardi e HPL (Howard Phillis Lovecraft), suo connazionale, era un'outsider o, come direbbero alcuni, una disadattata, una stramba, una forastica.
Una che s'era emarginata da un mondo col quale non sentiva di voler condividere nulla di sé.
Eppure in quella casa scrisse più di mille e settecento poesie, tra le più belle che siano mai state scritte in lingua inglese.
Qui il confronto non si pone nemmeno.
E che nessuno si azzardi a dire che nel cambio s'è perso qualcosa.
Casomai s'è guadagnato un mondo.

Poesia del giorno
If all the griefs I am to have
Would only come today,
I am so happy I believe
They'd laugh and run away.

If all the joys I am to have
Would only come today,
They could not be so big as this
That happens to me now.
Se tutti i dolori che dovrò provare
Venissero in una volta oggi,
Sono così felice che credo
Riderebbero e scapperebbero.

Se tutte le gioie che dovrò provare
Venissero in una volta oggi,
Non potrebbero essere grandi come questa
Che a me si manifesta ora.
Emily Dickinson
J1726 / F175

Oggi ascoltiamo
Apollonia 6 - Sex Shooter

https://www.youtube.com/watch?v=2f7B1fKB-XU

NOTE
1) Pecionaggine, ovvero insieme di caratteristiche che rendono una persona maldestra e goffa, ma non per sciatteria quanto per distrazione e perenne stato semi-confusionale. Non sono io ad essere così, è che ho la testa tra le nuvole...

2 commenti:

  1. certo che lei mio caro usa le parallele che neanche Nadia Comaneci a Montreal nel 76 riusciva ad osare tanto :)

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  2. Grazie, cara, sono lusingato dal confronto.
    Il mio ideale è l'ippopotama di Fantasia che balla lo Schiaccianoci.
    Senza coccodrillo, però... ;-)

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