sabato 5 aprile 2014

Cappellacci spinaci, zucca e... noci

- Ah, oggi non m'importa, voglio mangiare come si deve!
- Povera stella, è vero, t'ho tenuto a stecchetta... La cosa più banale che abbiamo mandato giù questi giorni sono stati solo dei tortellini col ragù! Non esagerare, Leppagorre, il tempo scorre e devo preparare.
- Che fai mi parli in rima? Tenti di blandirmi, eh? Lo sai che noi gattodemoni siamo ipersensibili ai giochi di parole, alle rime e alle filastrocche. Che hai da dirmi? Su, ajo e ojo o un'altra "pasta alla cornuta"? (1)
- Macché, dài, oggi s'impasta. E bando alle ciance, rimboccati il pelo delle zampiche e inizia, su.
- Io? Ma ho un leggero dolorino qui, vedi? All'altezza della scapola, e non riesco a fare questo movimento...
- Ma se di scapole non ne hai nemmeno l'ombra! Che vai dicendo? Guarda che è tutto pronto sul tavolo. Muoviti.
- Ma giusto ora mi ricordo che stanno per trasmettere "Schifezze dal mondo". Non posso perdermelo! Oggi c'è la puntata sulla Cambogia e le tarantole fritte!
- Guarda che non abbiamo la tv, caro il mio mostriciattolo. 
- Ah no?...
- No. Non ricordi che fu una delle prime cose che uscì da questa casa?
- Assieme al lampadario, sì, sì, me l'hai detto mille volte. Vedi che diventi vecchio? Dici sempre le stesse cose...
- Non cambiare discorso, caro. Preferisci burro e parmigiano?
- No, ma...
- Andiamo, andiamo, è tempo d'impastare/ e sul pendio nevoso di farina/ aspettano le uova e gli spinaci...
- Endecasillabi! Mhhh, come piacciono a me, sciolti come burro sulla pasta!
- T'avverto che s'è fatta una cert'ora/ Vorrei pranzar, la fame mi divora...
- Arrivo! Arrivo!

Cappellacci spinaci, zucca e noci
Per la pasta:
250 g    farina
250 g    spinaci già lessati
2          uova
un pizzico di sale
Lessare e strizzare bene gli spinaci, quindi sminuzzarli con la mezzaluna e unirli all'impasto di farina e uova. Lavorare bene la pasta e, se occorre, aggiungere altra farina.
Una volta ottenuto un impasto - con gli occhi al cielo - "liscio ed omogeneo", si mette al riparo per mezz'ora.

Per il ripieno:
1 kg     zucca
50 g     grana grattugiato
50 g     pecorino
50 g     noci*
100 g   ricotta
1         uovo
sale q.b. e pochissima noce moscata, giusto un'ombra.

*  Visto che siamo in tema:

A chi me legge e nun pò magnà noci.

Se, putacaso, nun poi usà le noci,
dice: "Lo sai, me fanno uscì le bolle,
me fanno soffocà, vedo le stelle
e vado a fa la tera pe li ceci (2),

ma locco locco arivi e c'ariòchi (3)
me riproponi sempre sta pietanza!
Te dico e te ripeto, che me dichi:
ma nun se ne potrebbe fanne senza?"

Vabbè, se proprio vòi, nun ce le mette,
la zucca de per sé je dà 'r sapore.
Guarda, pe te scombino le ricette!


Si cuoce la zucca nella maniera solita: al forno, coperta con carta d'alluminio per un'oretta (viene più asciutta e sarebbe l'ideale); o anche al microonde, tagliata a tocchi grossi e fatta andare per dieci, quindici minuti (ci vuole poco tempo, e non è poco...); o anche bollita e poi strizzata un po', s'intende.
Si lascia poi raffreddare a temperatura ambiente, quindi si sminuzza con la mezzaluna e vi si uniscono gli altri ingredienti.
Se si decide di aggiungere le noci, tritarle non troppo fine.
Se l'impasto dovesse risultare troppo "lento", aggiungere uno o due cucchiai di pangrattato (4).
Si stende quindi la pasta e se ne ricavano dei dischi da 6-7 cm di diametro, sulla metà dei quali si mette un cucchiaino d'impasto e si richiude con gli altri dischi.


Con questa dose ne verranno una quarantina, più o meno.
Ma non lesinare con le dosi: "vanno via come il pane", come si dice.


Per il condimento un semplice burro e salvia va sempre bene e aromatizza senza coprire troppo il sapore tenue della zucca.
Ma anche un sughetto gentile, con poca cipolla, è cosa grata.


Detto romano del giorno
Mejo faccia tosta, che panza moscia.

Le persone timide e miti moriranno sempre di fame...

Oggi ascoltiamo
Milva - L'albatros (da una poesia di Alda Merini)

https://www.youtube.com/watch?v=HowvOYzuncs

NOTE
1) Dicesi "pasta alla cornuta" una qualsiasi preparazione che preveda soltanto il tempo necessario alla cottura della pasta stessa. Quindi: ajo ojo e peperoncino, burro e parmigiano, olio e pepe, panna e formaggio... Perché "alla cornuta"? Per via del fatto che il tempo occorrente per una preparazione più articolata si suppone utilizzato dalla consorte in ben altre e più dilettose attività. Da intendersi le classiche previste, da Boccaccio in poi, con l'ausilio di garzoni, idraulici o altro personale adibito alle riparazioni domestiche. E se magari se ne ha la possibilità, anche con i boscaioli dell'Arkansas.
2) Fà tera pe li ceci, eufemismo per "morire".
3) Locco Locco, con (finta) ingenuità. C'ariòchi, ariocàcce, ossia "insistere".
4) Un lapsus m'aveva fatto scrivere "panfrattato", ma immagino che il pane vada grattato e non nascosto in una fratta...

8 commenti:

  1. con queste potresti partecipare al contest in cui mi hanno cooptata come giudice qui

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    1. Partecipo con piacere!
      Ah, ma non è per piaggeria, ma hai notato che il sonetto "A chi me legge e nun pò magnà noci" era riferito a te?...
      A presto
      R

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  2. io sì! grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

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  3. assolutam esilerante la definizione di "pasta alla cornuta", Ric. Esilerante. e si sa che bisogno ho "de ride":, come diciamo a mi! ciao

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    1. Ehm, allora il prossimo post farà anche meglio...

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    2. Riccardo, grazie assai per la delizia senza noci x la ns giudichessa parecchio allergica! Una cosa sola, facci un po' di pubblicità, inserisci banner e link x favore che così le notizie girano!😊

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