sabato 16 novembre 2013

Salagna - Parmigiana di lasagna al pane carasau

Chi mi conosce sa che, nonostante questa bell'aria da fregnone (1), sono uno che va controcorrente, controvento e contromano.
Tranne quando sto per strada, che già presentarmi in questa maniera...


mi rende passibile di ammende pecuniarie assai cospicue alle quali, ahimé, non saprei far fronte.
Ma quando il tuo demone ha fame c'è poco da fare.
Lo si accontenta anche solo con uno spuntino veloce, o con qualcosa da metter su con le poche (!) cose che si hanno in casa.
Quando convivevo facevo la spesa come se in casa fossimo in tre, poi quando sono rimasto zitello ho iniziato a far spesa come se vivessi con qualcuno.
C'è quindi sempre spazio per una porzione spuria, qualora si presentasse, che so io, una visita improvvisa.
Ma c'è anche chi dice, invece, che le mie porzioni siano, pare, disumane.
- Che malignità...
- Vero? Eppure, te lo ricordi, eri con me...
- E quando mai posso mancare?
-... ecco, appunto. Dicevo, eravamo seduti in quella tavolata dove abbiamo sentito con le nostre quattro orecchie la confessione un po' spavalda un po' colpevole di quella persona che ha dichiarato di mangiare ogni giorno una porzione di 400 g di pasta...
- Come posso dimenticarlo? Ah, ho ancora le zampe che mi tremano dall'emozione! Che uomo! Che tempra! E che spirito!
- E che gargarozzo! (2)
- Sì, sì, e che stomaco, anche! Là da lui sarei come te in un appartamento da quattro camere e servizi.
- Un po' troppo, che dici?
- Macché!, Pensa che bello, tanto spazio per salsicce, panetti di burro salato, fette di pane alte due dita...
- Delle mie? All'anima, bello mio!...
- Sì, sì, e poi quelle vagonate, quelle cofane, quelle vasche olimpioniche di pasta!... Col ragù, con panna funghi e piselli, con aglio - tanto aglio - e peperoncino - tanto anche lui - e poi pomodoro come se piovesse, come sangue in un film splatter! E poi calde e soffici nevicate di parmigiano e pecorino come una tormenta di neve! E pepe, tanto pepe, uno sciame di pizzicosi granellini di pepe! Pepe a etti, ma che dico, a etti: a chili!
- E invece?
- E invece... ah.... son qui ancorato in un bicamere, e pure strette, un loft loffio, una casa popolare dell'Ente senza nemmeno un balconcino per mettere al sole una foglietta striminzita di basilico, macché!...
- Ti riferisci alla mia panza, Leppagò?
- Panza? Galera, vorrai dire, spero. Sei solo chiacchiere e distintivo, sei. Ti ho visto, sai, cenare con la scatoletta di tonno, senza nemmeno sederti al tavolo e senza nemmeno la forchetta, così, con le dita, come gli ottentotti!
- Leppa! E che diamine! Ma per chi mi hai preso!...
- Me meschino, tapino e sciagurato! Disgraziato il giorno che son piombato nel tuo miserrimo piloro! Lo ricordi, vero? Avevi una delle tue crisi bulimiche e ti stavi scofonando una sleppa così di pizza con lonza e stracchino. Ah, che visione sublime... Mi sono invaghito subito di quella foga mascellare, di quella bavetta a spruzzo senza ritegno alcuno, di quel...
- E basta! Che vai dicendo! E poi, se proprio non sei contento così, spiegami perché mai non te ne vai a fare lo squatter in panze altrui, magari proprio del pastofagopluripanzato che abbiamo conosciuto! Vai, vai, che è sicuramente molto meglio di me e ti tratterà certo meglio di quanto faccia io...
- Non posso... e nemmeno voglio.
- Ah, no?... E perché?
- Perché a quel tipo di sicuro verrà un "infarto di panza"(3) di quelli epocali, e io ho bisogno di un alloggio sicuro, di una casa costruita sulla rocca e non sulla sabbia...
- Anche le citazioni bibliche, adesso. Dài che è tardi, e avevi così fame da farmi scatapicollare (4) in bici per tornare subito a casa e ora...
- Ora?... che ci mangiamo?
- Se tiro fuori quella melanzana... che ne dici se...

Salagna, parmigiana di lasagna al pane carasau
Una melanzana media
200 g ca pomodorini
2 fogli ca di pane carasau
pecorino sardo,
un uovo, olio e farina q.b. per friggere la melanzana.
Tagliare a fette la melanzana, salarla e lasciarla spurgare dal liquido amarognolo. Quindi lavarla e asciugarla con un canovaccio.
Poi la frittura: via nella farina, poi nell'uovo sbattuto, poscia nell'olio bollente.
Lo so... ma il fritto di melanzana è buono così.
C'è chi infarina soltanto e poi frigge, ma secondo me assorbe troppo olio, ma magari sbaglio.
Nel frattempo bagneremo i fogli di carasau, ne faremo sgocciolare l'acqua in eccesso e con una parte ne fodereremo uno stampo da lasagna.
Qui ne ho voluti fare due di media grandezza.
Se gli amici non possono venire a cena da te che almeno mangino quel che hai fatto quando vogliono, no?


Quindi, riepilogando: carasau sul fondo, fette di melanzana fritte dorate, pecorino, altro carasau, pomodorini a fettine e alro pecorino. Se si vuole fare una bella torre di Babele si ripeta l'iter di cui sopra, a esaurimento ingredienti.


Per ultimo, a chiusura, il carasau.
Ecco il perché di tutti quei "ca": non si può mai quantificare esattamente come in pasticceria la realizzazione di una lasagna, anche se fatta di pane.
E certo non solo perché si preparano dosi doppie o triple.
- Ah, no?
- No.
- Strano...
Ungere la superficie del carasau con olio evo, salare e via in forno.


C'è da dirlo? Mangiare caldo caldo.

NOTE
1) candido, ingenuo.
2) gola.
3) come al personaggio di Capannelle ne "L'audace colpo dei soliti ignoti", interpretato da Carlo Pisacane, noto caratterista dell'epoca. Il tenero Capannelle, secco secco ma sempre, perennemente, affamato. Capannelle che quando ha in mano la valigia con la refurtiva, ne approfitta subito per rimpinzarsi come un otre di tutto quel che è commestibile, seduto per benino al ristorante. E quindi finire inevitabilmente in ospedale per "infarto alla panza":


4) correre a rotta di collo.

4 commenti:

  1. Bravo Ric e che buono su carasau! Si adatta al dolce ( boh) e al pizzichino, aspetta senza importunare fino a quando decidi di prepararlo, Diventa tenero alla bisogna, ma è capace di mantenere sempre la sua natura croccantina, Insomma un jolly anche tra i miei non-fornelli. Proverò anche la tua versione: ho proprio una melanzana in frigo che ulula ogni volta che apro la porta, invitandomi a organizzare il solito giro turistico come per le zucchine con le murrine: Ma quando ti ho pregato di indossare qualcosa di caldo quando pedali furiosamente nel traffico, speravo di svegliare l'animalista che si nasconde sotto, sotto, (ma sotto eh,) in te! Scusa, ma dove eri con la testa? Ah proprio là, vicino a su carasau? Per-do-na-to!

    RispondiElimina
  2. Vedi com'è strana la vita Lau?
    Burroughs sulla schiena portava "la scimmia", che è diventata un'antonomasia.
    E quella scimmia gli ha dato modo di sciogliere le briglie della fantasia e tagliare i legacci col perbenismo americano e ne è nata una prosa che molti si sognano di sfiorare anche solo da sobri.
    Io sulla schiena altro che scimmia, un gattaccio demoniaccio ci porto su.
    Qualcosa che m'imbriglia sensualmente ai sapori e che m'istiga su percorsi dai quali non ricaverò alcuna crescita interiore o l'accentuazione d'un qualche remoto talento.
    L'unica cosa che il gatto sulla schiena mi sta facendo aumentare è infatti il girovita, oltre al livello di zuccheri e grassi nel sange. E scusa se è poco.
    Perché, Lau, pensavi che ce l'avessi messo io il gattaccio sulla mia schiena?
    Macché, ci sale tranquillamente come un geco sul muro, e mai si schioda, nemmeno quando potrebbe, almeno per darmi un attimo di respiro.
    Dicono che ognuno ha la suia croce, o il suo karma, o il suo destino.
    Macché, ognuno ha il suo animale demone sulla schiena.
    Chi la scimmia, chi il leone, chi il tapiro, chi l'oritteropo e chi il muflone.
    Io ho il gatto magnone.
    Bella roba, eh?

    RispondiElimina
  3. mio caro la richiamo all'ordine: la ricetta è ottima ma leggermente fuori tempo massimo per stagionalità. è vero che non ci sono più le stagioni di una volta ma a novembre lei mi deve usare broccoli, cavoli, porri, finocchi e verze.
    si dia una regolata.
    i miei ossequi

    PS se le avanzasse comunque una porzione non se ne faccia un cruccio, me la invii

    RispondiElimina
  4. Gentile amica, le ricordo, qualora non fossi stato già esuriente (ed esurito), che qui da "Chez Muccard" si fa ampio uso del freezer quale agente conservante, il che ci consente, vista anche una certa predisposizione di indole e intenti, a deviare dalla retta via delle stagionalità o, come diceva sempre la pora mamma, "de annà sempre in culo alla staggione".
    E scusi il verso in franco-provenzale.
    In ogni caso con lei la porzione in avanzo è fuori questione: sa bene che a lei la preparo fresca fresca, anzi calda calda.
    La posta fa male al cibo, come a tante altre cose ;-)
    I miei dispetti... ops, rispetti

    RispondiElimina