sabato 30 novembre 2013

Reginelle

Sono dei biscotti siciliani secchi e molto friabili, ricoperti di semini di sesamo, che è facile trovare nelle panetterie dell'isola.
Semplici, casarecci, un po' rudi: sono biscotti da forno, non da pasticceria, di quelli che si occhieggiano quando si va a comprare il pane e che seducono discreti e sfacciati insieme col loro intenso profumo di sesamo tostato.
Sono come gli occhi neri delle persone del sud, dei siciliani con l'Oriente e l'Africa nel sangue; profondi come un abisso in cui sembrano volerti avvolgere, e con quelle lunghe ciglia di gazzelle che rendono aggraziati sia gli uomini che le donne.
Non hanno altri zuccheri o creme o glasse varie con cui sedurre lo sguardo e il palato.
I dolci ricchi, quelli di stucchevole marzapane e ricchi di canditi, sono nati nei conventi, lontano dalla gente, che aveva solo il pane e poco companatico.
Questi invece, non sono dolcetti aristocratici, ma sono biscotti che parlano da soli, asciutti, semplici ed essenziali ma anche sfrontati, quasi, con quell'irresistibile aureola profumata di sesamo.
La ricetta è semplice, fattibile tranquillamente in casa e, guarda caso, molto simile a quella dei classici biscotti da latte, che abbiamo visto anche per i Pulcraveddi.

Reginelle
1 Kg    farina 00
4         uova intere
300 g  strutto
300 g  zucchero
200 g  latte ca.
150 g  sesamo
la buccia di un limone e di un'arancia grattugiata
20 g     ammoniaca per uso alimentare (una bustina)
un pizzico di sale
Lavorare le uova con lo zucchero.
Aggiungere lo strutto, che avremo tenuto a temperatura ambiente, a pezzetti, amalgamandolo alle uova.
Ripeto quanto detto per i Pulcraveddi: sciogliere il bicarbonato d'ammonio nel latte tiepido, utilizzando un bicchiere di  dai bordi alti, perché essendo molto effervescente tenderà a sviluppare molta schiuma.
Versarlo nel composto e mescolate bene, aggiungendo quindi la buccia del limone e dell'arancia grattugiate, il sale e la farina.
Il composto deve non risultare troppo molle ma ben lavorabile a mano, e se risultasse troppo appiccicoso spolverarlo con un po' di farina.
Scaldare il forno a 180°.
Formare con la pasta una grossa corda, quindi dei cilindretti, che schiacceremo leggermente e impaneremo nel sesamo, soltanto sulla parte superiore però.
Disporre i biscotti sulla teglia, distanziati tra loro di un paio di centimetri e infornare.
La cottura è circa 12-15 minuti, ma sorvegliarli dopo i primi dieci per evitare che "avvampino".
La casa lì per lì si riempirà dell'odore di ammoniaca, quindi premunirsi di maschera antigas e cercare di non inalarne i vapori... Scherzo! Basta arieggiare la cucina e dopo la cottura del fastidioso odore non resterà traccia, sia in casa che nei biscotti.


Far raffreddare le Reginelle su una grata e quindi conservarli in una scatola di latta.
Durano parecchie settimane, dicono.
Non ho avuto il tempo di appurarlo...


P.S. Ovviamente si può utilizzare la stessa ricetta, senza il sesamo, per fare degli ottimi biscotti da latte, quelli che assorbono ogni liquido senza spappolarsi miseramente. Bella cosa la chimica, eh?

Aforisma del giorno
La pazienza è amara, ma il suo frutto è dolce

Jean-Jacques Rousseau

Oggi ascoltiamo
Ólafur Arnalds ~ Erla's Waltz

http://www.youtube.com/watch?v=wWN1mI6Z0jQ

6 commenti:

  1. ma quanti ne hai preparati con quelle dosi?

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  2. Oddio (sifappedire) saranno stati una quarantina, ma dipende da quanto li fai grandi.
    Non troppo grossi, se no fai direttamente i biscotti da latte senza sesamo, che possono permettersi di essere anche delle sleppe senza ritegno.
    Ma le Reginelle no, dimensioni medie... stavo dicendo come il mio dito mignolo e poi mi sono guardato e ho detto... con 'ste mano che unità di misura sarei mai?
    In Sicilia li ho visti tutti da circa 7cm x 3cm ma, ripeto, la grandezza è a piacere.
    Provali...

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  3. a me che mi manca, caro chef, proprio, è la cultura del dolce! Però si può imparare, incominciando da sapori semplici. Questi, per esempio! Capìta l' αντίφωνη?

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  4. Che? L'Antigone? E che sarà mai, una tragedia?... ;-)
    Capito. E messo in lista.
    Ho paura di un nostro possibile incontro perché mi sa tanto che dovrò affittare un tir per contenere tutte le cosine buone che ho messo in lista per te.
    Come devo fà?

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  5. grazie del pensiero,chefric, ma io preferisco tutto appena fatto... Prego? Nun se pppo ffa, dici. Beh io non ho fretta. ciao bs (uona erata)

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  6. Allora tutto al momento, quindi ci vorra mooolto mooolto tempo...
    Ciacciào

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