sabato 14 marzo 2015

Blin russe di grano saraceno

- Allora, ti è arrivata la cartolina?
- Quale? E che novità, Leppagorre mio, adesso scrivi anche cartoline? No, comunque.
- Guarda bene. Eccola... stava in mezzo a queste bollette e pubblicità varie. Nemmeno ti sei degnato di guardarla!
- Figurati, ce l'hai messa tu adesso, nemmeno ha il timbro. Sei sempre il solito bugiardone.
- Non è vero!
- No, eh?... Però!


- Che fico, eh?
- Ma come parli?
- Sono o no un bonazzo? Sembro Sergej Bezrukov (1)?
- Pari pari. Preciso e spiccicato. Soprattutto per i baffi...
- Visto?
- Insomma sei andato a trovare il tuo amico di bisbocce Begemot(2)?


 - Sì, ma non sai che tipo. Ora, io non sono pettegolo...
- No, certo, come no.
- ... ma avresti dovuto vederlo: ogni due per tre mandava giù aringhe, mandarini, cioccolato! Qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. E vodka, ovvio. Come se piovesse.
- E meno male che ora si trova in epoca postsovietica, sennó si sarebbe povuto rifornire solo ai magazzini GUM.
- Figurarsi. E poi è dispettoso. Con gli umani, intendo.
- Lui, eh?
- Pensa che molte persone dicono che in via Tverskaja, proprio in centro, due volte al mese appaia un enorme gatto nero che ha anche il potere di camminare attraverso i muri. Ovvio che l'abbiano nominato Begemot, senza sapere che è lui, proprio lui!
- Va bene, va... Che ne dici di cenare?
- Sono domande da farsi a un povero gattodemone affamato?
- Facciamo le blin (3), in onore del tuo viaggio e del tuo amico?
- È fatta!

Come dice Gianguido Breddo in un suo articolo "la blin sta alla Russia come la pizza sta all'Italia".
È una preparazione antica, nata in epoca pagana come cibo rituale per festeggiare l'arrivo della primavera.
La sua forma rotonda e dorata infatti ricorda il sole che scioglie le nevi del lungo inverno russo.
Poi con la cristianità la festa è passata al carnevale, e ogni famiglia ne preparava come e quante ne poteva, lasciando la prima alla finestra, o comunque dedicandola alle persone care e scomparse.
E per favore, non chiamatele crêpe: sono tutt'altra cosa.
Primo perché l'impasto ha bisogno di lievitare, il che le rende più soffici, poi perché - almeno nella versione salata - prevedono l'uso di grano saraceno.
Si consumano con panna acida (la smetana, che oramai si trova anche da qui noi) e s'accompagnano con caviale, salmone affumicato, uova di salmone o anche aringhe affumicate.
Si mette una cucchiaiata di smetana, poi il ripieno e quindi si arrotola.
Nella versione dolce si usa la marmellata o la ricotta. 

Blin russe di grano saraceno
350 g    farina 00
150 g    farina di grano saraceno
20 g      lievito di birra
700 ml  latte
1 tazza di panna acida (o anche un vasetto di yogurt bianco intero)
3          uova
50 g     burro
15 g     zucchero
1 pizzico di sale
In una tazza di latte tiepido sciogliere il lievito.
Unire poca farina e lasciare lievitare per 1 ora in un luogo lontano da correnti d'aria.
Aggiungere al lievitino il resto del latte, lo zucchero, la panna acida (o lo yogurt) e il burro fuso.
Unire i tuorli al composto, quindi farina di grano saraceno, e mescolare delicatamente.
Montare a neve gli albumi e unirli con delicatezza.
Scaldare una padella antiaderenti da 20 cm e ungerla leggermente.
Versare un mestolo scarso del composto e cuocere su due lati, girando la blin con una palettina di legno.


Come per le crêpe la prima non verrà mai bene, ma poi...
- Panza mia fatte capanna.
- Appunto.

 
Oltre alle uova di lompo (non sono Leppagorre, io, non mento: chi potrebbe permettersi il caviale?) ho anche preparato dei funghi trifolati in aglio e prezzemolo.


Detto russo del giorno
Все дороги ведут в Рим.   
 
Tutte le strade portano a Roma


Oggi ascoltiamo
Сергей Безруков - Я спросил у ясеня


Sergej Bezrukov - Ja sprosil u jasenja
https://www.youtube.com/watch?v=m46wPrwEUEg

NOTE
1) Sergej Bezrukov è un attore russo molto noto, almeno nel suo paese. Ha interpretato un intenso e tenerissimo Gesù nel film "Il Maestro e Margherita"  di Vladimir Bortko. Da vedere, assolutamente.
2) Il gattodemone de "Il Maestro e Margherita" di Mikhail Bulgakov, assistente di Woland, ovvero di Satana. Gran casinista e burlone, come ogni demone che si rispetti. Come? È solo un personaggio? Non esiste nella realtà?... Ma signori, ogni personaggio esiste nella realtà come me e voi, come insegnò il buon Pirandello. Anna Karenina, Don Chisciotte, Amleto esistono eccome! E vivono eterni. Più di me e voi tutti, altro che!
3) Per favore, impariamo a dirlo al singolare come prevede la nostra lingua per le parole d'origine straniera? Le blin, quindi, e mai bliny (dal plurale del russo блины) e mai, proprio mai blinys, all'inglese. O rischiamo di fare figuracce da provinciali, o cadere in pedantismi o ingenui svarioni che prese anche Pasolini, quando declinanò il giapponese haiku in haikai...

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