giovedì 17 luglio 2014

Orecchiette affumicate

Bisogna festeggiare, ogni volta.
Ogni volta che succede qualcosa di bello, anche se non è imprevisto.
Anzi, proprio per quello.
Ogni volta che s'aggiunge un piccolo segno positivo sul tornaconto della vita.
Ogni volta che dobbiamo dar man forte a quella parte di noi che vuole vivere con gioia, nonostante le brutture del mondo, la follia dilagante e l'assenza di senso.
Non serve molto, eh? Quel tanto che ci riconfermi la gioia d'esser vivi.
Una mezz'ora al parco, a piedi nudi sull'erba.
Una bevuta d'acqua fresca a uno dei tanti "nasoni" che costellano le vie di Roma.



Un assaggio a qualcosa che ci incuriosce. Magari dei sapori nuovi.
Cambiare la solita strada fatta tutti i giorni, anche solo di pochi passi.
Piccoli gesti quotidiani di manutenzione dello spirito.

E a pranzo qualcosa di semplice, tanto per non fare il solito piatto di pasta a tirar via, in fretta e furia, mangiato con l'imbuto.
Magari delle...


Orecchiette affumicate
Per due (sì, magari!...)
250 g    orecchiette
200 g    pomodorini ciliegino, magari quelli piccini piccini
30 g ca.    salmone affumicato
1 generoso spicchio d'aglio
olio, sale, pepe e timo q.b.
Mentre le orecchiette cuociono (di solito ci vogliono 12-15 minuti) preparare il condimento.
Tritare l'aglio e farlo imbiondire in un tegame un paio di cucchiai d'olio.
Aggiungere i pomodorini tagliati a metà, o in quattro se sono un po' grossotti, e cuocerli per qualche minuto.
Non troppo, però: devono solo appassire.
Salare, aggiungere una spolverata di timo e spegnere la fiamma.
Quando le orecchiette saranno cotte scolarle e versarle nel tegame, aggiungere il salmone tagliato a striscioline sottili e mescolare bene.
Il salmone non deve cuocere, ma solo saldarsi col calore della pasta.
L'ingrediente di questo piatto è, senza alcun dubbio, l'aglio.
È lui il sole sulfureo attorno al quale ruotano come pianeti i sapori degli altri ingredienti.
C'è infatti il pianeta Ciliegino, dolce, aspro e terroso, che ricorda la Sicilia e il profumo del Mediterraneo in un giorno d'estate.
C'è il pianeta Salmone, snob e sfacciato come una foto di Robert Mapplethorpe, all'inizio discreto e poi quasi sguaiato, uno che, come si dice a Napoli "Trase e spighette e se mette 'e chiatto" (Entra di fianco e poi s'allarga bello comodo).
Poi c'è il pianeta Timo, dalla costellazione di Origano, che con i suoi due satelliti, Salvia e Maggiorana, riesce a rendere fantascientifico il piatto più scialbo e banale.
E la Cintura Untuosa, segnalata nelle carte come OEVO, avvolge serenamente tutto questo sistema.
Il tempo di sparire in un attimo in quel famelico buco nero detto Gargarozzomio, da cui ben pochi sistemi del genere, anzi nessuno, a dire il vero, si sono mai salvati...


Versione proletaria
Sostituire il salmone affumicato con una scatola da 160 g di tonno in scatola, che andrà a sposare l'aglio appena imbiondito nel tegame, seguito da due alici sminuzzate.
Far insaporire un paio di minuti quindi aggiungere i pomodorini, c.s.

Aforisma del giorno
La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
Fernando Pessoa

Oggi ascoltiamo

4 Non Blondes - Whats Up
https://www.youtube.com/watch?v=6NXnxTNIWkc

8 commenti:

  1. io ADORO le costellazioni profumate!

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    1. Vero? E di bello c'è che non occorre stare a testa in su con la cervicale che rosicchia le vertebre, ma con labbra, occhi, naso e bocca ben aperti a raccogliere consistenze, colori, aromi e sapori.
      Vuoi mettere? ;-)

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  2. ma sono le 4 meno 10 ed ho già fame a leggerti!

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    1. Questo è uno dei più bei complimenti che si possa fare a un food-blogger, lo sai sì?

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  3. ah la virtù della contezza...caro chef, praticarla è sempre più difficile ma pervicacem io ricerco i motivi di piccola gioia. Un mio direttore secoli fa dichiarava "da ditata" una immagine di cibo golosa e invitante, da pubblicare assolutam. Ecco chef, questa non solo è da ditata, infilata furtiva e poi assaporata con pazienza, ma basta affondare le dita un po' di più e diventa anche "da...polso" ché ci resta attaccato molto di più! Deglutendo a vuoto, cartoline dal lago.

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    1. Sai, lau, nei momenti grigi mi guardavo dietro e pensavo a quando passavo il tempo a lamentarmi di una situazione che, a conti fatti, era più vantaggiosa dell'attuale, e allora mi dicevo: "Ahó, stavo in paradiso e non lo sapevo!"
      Ecco, apprezzare il presente è l'unico modo che ho di non vivere in un futuro che non c'è, non c'è ancora, e forse nemmeno ci sarà mai.
      La miopia dell'anima è l'unica mia strategia di sopravvivenza e l'unico modo che ho per godere del poco che ho.
      Baci a mucchi e a mazzi.

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  4. Tra un sacco di altre cose, quanto invidio i nasoni a voi romani! Qua le fontane in strade si contano su una mano e non servono manco tutte le dita...

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    1. È vero, è una cosa a cui solitamente non si fa caso, tranne quando poi ci si ritrova assetati e non si sa dove sbattere la testa.
      Allora una bevuta d'acqua fresca è davvero meglio d'un Caravaggio! ;-)

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