giovedì 8 maggio 2014

Chatwin al broccolo (romanesco, va da sé)

Ultimi giorniii! Presto, donneee! Affrettateviii!
La stagione del broccolo sta per finire, e bisogna approfittare della freschezza della natura prima di ricorrere al gelo del congelatore.
Le temperature salgono, la voglia di passeggiate aumenta e, di conseguenza, la voglia di portarsi qualcosa di buono nella borsa mentre si scarpina per il centro storico.
O, se non si ha un centro città ricco e variegato d'una grande città, dei parchi o delle campagne circostanti.
O, meglio di tutte, e se il verde è lontano, una di quelle belle vie commerciali dove i commessi dei negozi ti fanno il triplice sguardo faccia-scarpe-faccia (1) per poi decidere se sorriderti o dedicarti una smorfia tirata.
E dove la signora dal grugno lardellato di botulino, uscendo frettolosa con la borsa di rettile scuoiato, ti guarda per un microsecondo e con un sorriso fugace pensa: "poveraccio te" mentre tu, guardando i suoi inutili sforzi di sembrare affascinante accumulando cincaglierie come nemmeno la madonna di Pompei, pensi: "povera te".
La tapina non ha mica nella borsa griffata, ben avvolta nel delicato abbraccio d'un foglio d'alluminio, una succulenta fetta di torta Chatwin, ma al massimo una confezione di germogli di soia sconditi, oppure una macedonia pronta e sigillata che a guardarla mette una tristezza infinita.
Nessuna mano amorevole gliel'ha preparata, poverina...


Vuoi mettere la soddisfazione, mentre ti passa di fianco con fare disgustato, di addentare una fettona di Chatwin, grata del tepore della borsa, dedicandole un sorriso di goduria che lei, ari-tapina, difficilmente tornerà a provare?
Le piccole gioie della vita.

Chatwin al broccolo (romanesco, va da sé)
Per la Pasta Chatwin:
250 g      farina
12 g        lievito di birra*
70 g        burro morbido
100 ml    latte (o anche yogurt, e meglio ancora kefir)
1            uovo
Un pizzico di sale
*La ricetta originale riportava 20 g di lievito ma mi sembravano davvero troppi per soli 250 g di farina, quindi ho dimezzato la dose: mezzo dado è più che sufficiente.
In una ciotola, dove avrete messo la farina, versare il sale, il lievito sciolto nel latte tiepido, l'uovo e il burro, senza ordine alcuno e senza preferenze.
Lavorare appena il tempo per amalgamare il tutto.
Formare una palla e metterla a riparo di un canovaccio per farla lievitare per un'ora circa, fino al raddoppio.

Per la farcitura
1 kg    broccolo romanesco
100 g  gambuccio
3        spicchi d'aglio
2        uova
3 cucchiai d'olio evo
sale e peperoncino q.b.
Lessare in abbondante acqua salata il broccolo lavato e tagliato a cimette.
Unire nell'acqua un cucchiaino di bicarbonato, che aiuterà la cottura mantenendone il colore brillante.
Quando i gambi delle cimette saranno cedevoli alla forchetta scolare e fermare la cottura con un getto d'acqua fredda.
Far raffreddare quindi schiacciare il broccolo utilizzando la forchetta, così da lasciare dei pezzetti più consistenti in un mare di crema.
Sminuzzare il gambuccio e tritare l'aglio e farli soffriggere a fuoco moderato in una padella capiente.
Si può utilizzare del peperoncino a pezzi facendolo scorrazzare con l'aglio per poi toglierlo oppure unire quello in polvere, anche dopo la cottura del broccolo.
Quando l'aglio sarà imbiondito aggiungere il broccolo e far mantecare il tutto per 2-3 minuti, quindi lasciare che s'intiepidisca.
Una volta freddato, aggiungere al composto due uova e aggiustare di sale.


Stendere in una tortiera da 24 cm due terzi dell'impasto Chatwin, distribuendola bene sul fondo e sui bordi, aiutandosi con le mani infarinate.
Bucherellare leggermente il fondo con la forchetta quindi farla rilievitare un quarto d'ora, venti minuti, prima di versare il ripieno di verdura.
Livellare con un cucchiaio e con resto della pasta formare un disco che farà da coperchio, fissandolo alla base attorcigliando i bordi a cordoncino per sigillarli.
Cuocere mezz'ora, quaranta minuti a 180°.
Quando la superficie sarà ben dorata la Chatwin sarà pronta.


Ah, se si è dei veri cavalieri si farà di tutto per offrirne una fetta alla signora. (2)
Di certo le se aprirebbe (o riaprirebbe) un mondo. No?...


Detto romano del giorno
Quanno 'na persona te vò male  pure co' sette camicie te vede er culo

Oggi ascoltiamo
Chris De Burgh -- Lady In Red (live)

https://www.youtube.com/watch?v=iFcuN2zI3u0

NOTE
1) Analogo allo sguardo gay: occhi-punto mediano-occhi...
2) Perché noi vogliamo bene anche alle signore uscite dalle pieghe del cafonal più smaccato. Il tentativo di androidizzarsi in un ideale che non è nemmeno il loro e l'esibizione fiera del risultato trash fa, in primis, soltanto tenerezza.

9 commenti:

  1. a parte il fatto che ho dovuto cercare cosa fosse il gambuccio che noi chiamiamo muscoletto, ottima ricetta :)

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  2. quanto di tutto da quel 16 agosto della scarpinata turistica, Ric, con un'alra torta di "brusse". Ma perché scegliere? una fetta dell'una, una fetta dell'altra, alternate con tigna, e se nel frattempo "graziosamente" te ne invemtassi una terza...No funghi, no frutta secca: Grazie lau

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  3. @amà: lo sai che non sapevo che "gambuccio" fosse un termine locale? È uno di quei casi in cui un prodotto costa meno ed ha più sapore di un taglio più "pregiato".
    @lau: sai che odio i bivi e le scelte, preferisco avere tante alternative tutte percorribili. È in arrivo anche la versione dolce, e devo escogitare un'alternativa per amà, facile e percorribile ;-)

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    1. naaaaaaaaaaaaaaaaa, dolce,no! grazie allora io proseguo con le certezze !lau

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  4. frigg+sals? oppure friar+mort+cresc? ciao coroooooooo

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  5. Tu mi istighi, eh? E se poi divento ancor più palla lardosa?...
    Ciao coreeee

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  6. lol: come nella réclame "tutto ciccia e brufoli?"lol

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  7. Ahimé ho da tempo passato l'età dei brufoli...
    Oggi sto nella fase della circonferenza esponenziale.
    Qiundi solo ciccia, senza contorno.
    lollollollollollollollol

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