giovedì 6 settembre 2012

Tiramisù alle fragole e i capricci d'un demone...

Personaggi e interpreti: io e Leppagorre...

- Guardale! Sono bellissime!
- Ma cosa? - Come al solito, quando faccio la spesa al supermercato non guardo in faccia nessuno, figuriamoci se do retta a Leppagorre...
- Cos'è che hai visto? - Gli dico, con in mano una confezione di melanzane pre-pesate e, in cuor mio, speriamo, pure saporite. Ho in mente una certa cosetta... Chissà come mai, eh?
- Quelle, quelle! Guardale, belle e rosse, carnose come ....
- Ma... Leppagorre! - Mi guardo intorno, come sempre inutilmente. Ogni tanto ho il sospetto che qualcuno, oltre me, possa non dico vederlo ma sentirlo. E sboccato com'è non farebbe certo una bella figura. Ma so bene, da bravo lucido malato mentale, che non devo preoccuparmi di ciò che questo demonio possa dire o fare.
Nessuno, oltre me, lo può vedere e sentire. Forse...
- Eccole qui, guarda: non sono meravigliose? Mhhh... senti che profumo... La senti la primavera?
-  Ma se siamo a settembre!
- Senti, senti: respira e chiudi gli occhi. Te lo guardo io il carrello, sta' tranquillo... La senti la brezza tiepida? il calore della terra che rinasce? la stagione che porta nuova vita? Le senti le api ronzare felici tra le corolle dei fiori selvatici?
Lo senti tutto questo?...
Eccessivo, iperbolico, esagerato come sempre, e anche a sproposito.
Come fa ad entusiasmarsi così per un cestino di fragole?
Poi mi fermo, con le mie belle melanzane ancora fra le mani, e mi dico: ma da quand'è che non mi entusiasmo anche solo per un cestino di fragole? Da quant'è che ho smarrito la meraviglia per le piccole cose?
E dire che sono uno strano essere: uno che ha i piedi per terra e la testa fra le nuvole; dovrei sapere cosa vuol dire guardare quel bel colore vivo e sentire quel profuno da lontano, che parla di bella stagione senz'afa, di un tiepido tepore primaverile...
Forse non l'ho dimenticata, quella gioiosa meraviglia, forse s'è solo assopita, o forse s'è solo nascosta in qualche piega dell'anima, calma e buia come un profondo sgabuzzino dove nessuno può raggiungerla e ferirla.
Forse è rimasta spaventata da tutte le cose tristi e dolorose della vita che s'è vista passare davanti e non ha resistito, ed è sfuggita via.
Perché quando vedi e senti la vita essere ingiusta, dolorosamente ingiusta, con le persone che ami, come puoi rimanere così, ancora con quel sorriso ilare sulle labbra?
La meraviglia, la spensieratezza, la gioia infantile per le piccole cose se ne va, lontano, come un aquilone preso via dal vento forte.
Metto le melanzane nel carrello, giro la testa verso la parete dei legumi in scatola e faccio dei bei respiri profondi per sopire quella sensazione umida e rovente negli occhi.
Mannaggia a te, Leppagorre! tutto per 'ste maledette fragole, e pure fuori stagione.
Che se le compro quelli di slow-food mi coglioneranno facendomi trovare una zucca (questa si, di stagione e a chilometro quasi zero...) davanti alla porta di casa!...
Ma poi incontro i suoi occhi gialli ed enormi, che sanno essere felici, furbi ma anche teneri, proprio come adesso.
E capisco.
Non gliene importa nulla delle fragole (o, almeno, conoscendolo, non più di tanto).
È stato il suo modo per dirmi qualcosa di gentile e tenero, di entrare in contatto con una parte di me che spesso tengo chiusa via, in uno sgabuzzino profondo, facendo leva su sensazioni che anche a me sembravano perdute.
Ma niente di quello che si vive è perso per sempre, lo sa bene, il mio demonietto. Lo so bene...
Diavolo d'un Leppagorre...
- Meravigliose, davvero. Hai proprio ragione stavolta, sai. E dal profumo che sento mi sa che devono anche essere buone. Spero, almeno...
Lo guardo di sfuggita mentre metto anche le fragole nel carrello.
So cos'è quel ghigno felino. Sta sorridendo...

- E allora dobbiamo andare a prendere anche il mascarpone; mica puoi fare il tiramisù senza mascarpone! Cioè, lo puoi fare, chi te lo nega, ma non è la stessa cosa; tanto vale allora che lo chiami Mandrufio e via, no? Dico, sì, certo, ci metti la crema pasticcera, o quello che ti pare, ma non è la stessa cosa, alla fine, non credi?... - Così, senza interruzione, fino al momento di arrivare alle casse...

Tiramisù alle fragole.
Quindi:
400 g fragole. Due cestini, o giù di lì. Ma se avanzano mica ve la prendete a male, no?
250 g mascarpone
2        tuorli
100 g zucchero
200 g biscotti savoiardi (circa 24, di numero, ossia due "blister" di quelli confezionati. Sennó... potremo farli noi... La prossima volta, lo prometto).

Pulire le fragole e tagliarle a pezzetti. Tenerne qualcuna delle più belle e scenografiche per la copertura.
Mettete un bel bicchierone d'acqua sul fuoco e fatevi sciogliere un paio di cucchiai di zucchero.
Unite allo "sciroppo" un po' di purea di fragole che avrete preparato frullandone una manciatina.
Ora la crema: lavorate i tuorli con lo zucchero fino a renderli belli chiari e spumosi. Unite pian piano il mascarpone e... legatevi con delle manette di vanadio al termosifone, perché la tentazione di divorare il tutto sarà troppo, troppo forte.
Bagnare uno ad uno i savoiardi nello sciroppo e disporli in fila sul fondo di una pirofila (o d'una vaschetta d'alluminio, fa lo stesso), quindi distribuite metà della crema sulla superficie di biscotto, cospargerla con le fragole a pezzetti e ripetere l'iter con un altro strato di biscotti imbevuti e la crema rimasta. Siete fieri di voi, vero? Lo credo, ci vuole così poco...
Prendere le fragole scenografiche e farle a spicchi, distribuendole sulla superficie del dolce.
Coprite con un foglio di alluminio e mettete in frigo a riposare. Il tempo che i biscotti, per via della legge della capillarità, si ammorbidiscano per bene... Ma non troppo, mi raccomando.
Quando fate il tiramisù non spappardellate i biscotti nello sciroppo (o nel caffè, nel caso del tiramisù classico). Imbevuti sì, ma non grondanti. La parte interna deve rimanere un po' asciutta e ammorbidirsi pian piano nell'oretta di riposo in frigo.
Secondo me, eh?


Bene, sto per tirare fuori l'amato bene dal frigo e lui, il solito demoniaccio di sempre, arriva in cucina con un foglio in mano, mi guarda con quella faccia tonda tonda e mi fa:
- Scusa, ma questa non è l'ultima analisi del colesterolo che hai fatto? Cosa leggo, qui? Quasi trecento!...
- Ma se non sai leggere!
- I numeri li capisco anche io, gnè! E questi sono molto, molto alti. Mi sa che questo tiramisù non te lo potrai mangiare, tesoro mio. Mica voglio averti sulla coscienza, io! Da' qua, che ci penso io a questo cumulo di grassi pericolosi!...
E se ne scappa via nel nulla, il maledetto...

Detto romano del giorno
Er gatto de credenza quello che fa pensa.


Oggi ascoltiamo
Electric Light Orchestra - Hold on Tight

http://www.youtube.com/watch?v=8TLmpL2AzLs&feature=BFa&list=AL94UKMTqg-9BdPX7psAGSUqsu8Pat7VpV


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