lunedì 2 dicembre 2013

Flavonoid Cake

Certi piatti hanno proprio una funzione rassicurante.
Ci coccolano nei momenti di depressione, riempiono un vuoto ineffabile con la loro umile e concreta presenza, ci dicono che mentre tutto se ne va allo scatafascio, l'orizzonte è plumbeo e l'anima - come direbbe quel posone (e fattone) del buon Baudelaire - "sbatte sulle pareti del cranio come un pipistrello impazzito", loro sono lì, immobili sul tavolo o al sicuro nel forno.
Come gli amici, del resto, no?
Solo che con gli amici è difficile fare dei ravioli senza sporcare tutto...
Insomma, certi cibi sono davvero dei generi di conforto per l'anima.
Per alcuni può essere la torta di mele, per altri la pizza, per altri ancora una torta salata.
Devo essere sincero, per me lo sono tutte queste cose, come anche molte altre.
Diciamo che mi lascio confortare facilmente. Mettiamola così...
La torta salata però ha il vantaggio i poter essere riempita con qualsiasi cosa - ancora: non con gli amici trifolati, per favore... - e senza dare l'ambascia di qualche ingrediente che sarebbe servito in maniera imprescindibile.
Se, metti il caso, ti ritrovi in casa un cavolo rosso, che fai?
Prima lo tieni tra le dita come Amleto fa col teschio, reciti il tuo monologo che sa molto di giaculatoria...

Così va il mondo cavolo mio, un giorno sei allegro nel freschetto del tuo orto e un altro, eccoti qui, in pentola a sobbollire. 
Che vuoi farci, cavolo mio, così è il vano e incessante esistere...

E a questo punto lo affetti senza pietà.
E comunque, prima che cali il sipario, prepararcisi una buona torta salata.
Sempre meglio dei pop-corn, no?

Flavonoid Cake
250-300 g    pasta violata
400 g          cavolo rosso
150 g          pancetta arrotolata (tagliata fiiina)
50 g            parmigiano grattugiato
1                 uovo
Preparare la pasta violata come già sappiamo fare, quindi lasciamola riposare per almeno una mezz'ora al riparo di una ciotola, coperta da un piatto o dalla pellicola per alimenti.
Tagliare a strisce non troppo grosse - diciamo 3 cm ca. - il cavolo rosso, dopo averlo lavato, naturalmente.
Lessarlo per meno di dieci minuti in acqua bollente salata. Non dovrà disfarsi, ma mantenere una certa sua dignitosa struttura.
Farlo raffreddare quindi mescolarvi assieme la pancetta arrotolata e l'uovo leggermente battuto.
Completare col parmigiano e versare il composto in una pirofila della quale avremo foderato il fondo e i bordi con 2/3 della pasta violata.
Con la pasta rimanente formare un cerchio che sarà il coperchio della torta.
Adagiarlo sulla pirofila e sigillare i bordi unendo la pasta del fondo e quella del coperchio arrotolandoli delicatamente su se stessi e poi premendo un poco.
È fatta.
Se si vuole colorire la pasta in cottura si può spennellare la superficie della nostra torta con del tuorlo battuto, che le darà un bel color nocciola, o anche solo con un po' d'albume o di latte, che la doreranno appena.
Giusto un po', qul tanto che basta per toglierle quel pallore che, signora mia, non sarà mica anemica 'sta pupa?
Tiè , guarda che occhietti esangui, e che faccia smunta, pora cocca...


Comunque, bona pure smunta. Muccardo dixit.


Detto romano del giorno
Un dono fece Marco a la nepote: uprì la cassa e je diede 'na noce.

Tant'è che, infatti:
È ppiù vvicino er dente che er parente.

Oggi ascoltiamo
Cesária Évora - Historia de un amor

http://www.youtube.com/watch?v=iCG3gfuUh0M

4 commenti:

  1. Ma che bella questa torta salata! Le torte salate sono anche per me uno dei cibi più confortanti che ci siano!

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    1. Vero? Dà il senso della botticella appesa al sanbernardo. Rassicura e riafferma tutte le cose belle che ci sono ma che perdiamo spesso di vista.
      ;-)

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  2. "mantenere una certa ... dignitosa struttura" uh uh uh a quanti mi fai pensare...e che cavolo! Coccole a fette, aggiungi all'elenco chef. Per favore.Grazie.

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  3. Spero nessuno a cui non mi senta d'assomigliare, laulau....
    E ce ne sono, eh? Eccome, se ce ne sono!
    E poi: "e che cavolo", sì, ma rosso, po favor.
    S'intona col colore della mia couperose.
    - Come sono caduto in basso... -

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