E comunque sia non è una cosa di cui andar fieri, a meno che si voglia vivere con dei rassicuranti paraocchi restando all’oscuro di come effettivamente gira il mondo.
Come al mio solito, concetti profondi per una realtà delle più banali.
Felice di ritrovarmi immerso in un campo di mentuccia me ne sono riportato qualche mazzetto a casa, pensando, durante il viaggio di ritorno, al modo migliore di utilizzarlo.
Trippa al sugo, carciofi, e qualche sparuto, timido pescetto.
E qui il dramma.
Quale mentuccia ho colto?
Sì, perché mica c’è la mentuccia e basta. Maddeché...
Spulciando tra le pagine del Web mi accorgo che esistono tre diverse piante su cui far confusione, due delle quali sono chiamate mentuccia, e solo due di queste sono propriamente della menta (1).
C'è, infatti, la...
Calaminta nepeta (famiglia delle Lamiacee, genere Calamintha)
Nepitella, nipitella, mentuccia comune, erba da funghi, nebietta.
Altri nomi locali: erba nuela (Lig), menta salvadega, sombris (Ven.), calameinta, erba bona (Em), nepeyeja (Camp), mentascina (Pug), nipitedda (Sic), nebidedda (Sard).
È una pianta erbacea perenne, alta circa 30 cm, i cui rametti tendono a disporsi orizzontalmente.
Le foglie sono arrotondate e ovoidali, molto rugose ed emanano un odore molto intenso, simile a quello della menta.
Ha infiorescenza a sviluppo verticale con fiori singoli, rosa e violetti, con la caratteristica forma a bocca.
Pur essendo abitualmente considerata una menta di piccole dimensioni, questa non appartiene al genere Mentha, ma al genere Calamintha.
Altre varietà di mentuccia comune sono:
* Calamintha sylvatica (C. officinalis ) o mentuccia maggiore (o calamenta) , che rispetto alla nepitella ha foglie molto più grandi, profondamente seghettate e un aroma leggermente meno intenso.
* Calamintha grandiflora (Satureja grandiflora), detta anche mentuccia montana, presente quasi esclusivamente nei boschi di latifoglie, soprattutto faggete.
In Sicilia la nepitella si usa per aromatizzare le olive da tavola, mentre in Toscana e nell’Alto Lazio è associata a piatti a base di funghi (zuppe con i funghi, soprattutto prataioli) e nelle zuppe d’origine contadina (acquacotta della Tuscia e zuppe di verdure, tra cui la zuppa di pomodori e mentuccia).Nella Maremma si usa anche nella salsa verde per condire i pomodori in insalata, le zucchine lessate, le melanzane grigliate, nella panzanella e nel pancotto con l’aglio.
Nel Viterbese, dove è considerata l'erba aromatica selvatica per antonomasia (tanto che l’etimologia del nome la fa derivare da quello dalla cittadina di Nepi) viene utilizzata per cucinare le lumache al tegame e la zuppa con le lumache.
È inoltre la nepitella che a Roma e nel Lazio si usa per la preparazione dei carciofi alla romana (quelli cotti in tegame, che un bel dì vedremo) e di tutti i piatti in cui siano presenti i carciofi, come lo spezzatino d’agnello coi carciofi.
Tanto per complicarsi la vita c'è pure la...
Mentha pulegium (famiglia delle Lamiacee, Genere Mentha)
Menta poleggio, puleggio, mentuccia romana (nelle zone di Roma e Lazio) e in Sardegna è detta aboleu, abuleju, abuleu, abueu, matapuca, menta abuleu e menta burda, puleju, puleu.
In inglese è l'European Pennyroyal.
Non è facile distinguere le due piante, se non dall'infiorescenza: tondeggiante con fiori ravvicinati e biancastri.
Come la nepitella è impiegata per insaporire piatti di carne, pesce, verdura e funghi e, naturalmente, i carciofi alla romana.
Il nome scientifico deriva dal latino pulex, pulce. Nel passato la pianta infatti veniva usata come repellente contro pulci ed altri insetti. I gatti, che nulla sanno di latino, cercano spesso di strofinarsi contro le foglioline di questa pianta, come se capissero la proprietà di tenere lontane le pulci, grazie al loro profumo persistente.
Il dubbio atroce delle mentucce ha contagiato anche qualche anglosassone stanziato a Roma...
E mica è finita, perché c'è anche la...
Mentha spicata o Mentha viridis (famiglia delle Lamiacee, Genere Mentha)
Mentastro verde menta romana.
Ha steli rossastri, foglie lunghe e fiori rosati.
È una delle varietà di menta più coltivate in Inghilterra.
La menta romana è molto simile alla menta piperita ma, a differenza di questa, ha un profumo molto più delicato, per il quale la si preferisce in cucina rispetto all'intenso aroma della piperita.
È questa che viene usata per la "trippa alla romana", mica la nepitella.
Quindi tutte le volte che nella trippa ho messo la nepitella ho sbagliato, ho commesso un orrendo crimine, anche se in buonafede, e gli dèi, notoriamente gelosi e vendicativi, mi faranno a pezzi o mi tramuteranno in un cactus per l'eternità..
Pover’ammé, in che ginepraio mi sono ficcato…
Intanto, per non saper né leggere né scrivere provo comunque a farmi un piatto di spaghetti alla mentuccia.
Che sia nepitella o mentuccia romana non lo saprò mai, visto che non ho potuto verificare l’inflorescenza.
Ma pazienza perché, come si dice, qui: infine basta che se magna!È in fondo una variante della cacio e pepe e la consiglio a chi non ne sopporta la piccantezza.
Si scola la pasta, conservando come sempre un po’ di acqua di cottura.
In una ciotola si uniscono le foglioline sminuzzate e il pecorino e si amalgama il tutto con poca acqua di cottuta, ben ricca di amido.
Si versa la pasta e si mescola velocemente unendo, se dovesse occorrere, altra acqua di cottura.
Il profumo è celestiale, il sapore pure.
Ed io, come fanno i gatti con la pappa, me so messo a piedi pari...
Grazie a Wiki e al sito Tuscia in tavola , dove ho ricavato importanti informazioni su menta e mentuccia.
Questo forum è invece ricco di numerose foto, importanti per capire le differenze tra le due mentucce.
Stornello del giornoFior di mentuccia
beato chi ti stringe e chi t' abbraccia
chi te la bacerà questa boccuccia
Oggi ascoltiamo
Simply Red - If You Don't Know Me By Now
http://www.youtube.com/watch?v=zTcu7MCtuTs
NOTE
1) Secondo la leggenda, Minthe era la ninfa del Cocito, il fiume infernale dalle acque gelide alimentato dalle lacrime dei dannati che, insieme all'Acheronte, al Flegetonte e allo Stige, forma il complesso acqueo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti.
Minthe (per gli amici Menta) era anche amante di Ade, il sovrano del regno ctonio.
Quando però questi decise di sposare Persefone, che divenne la Regina dell'Oltretomba, la ninfa abbandonata e disperata minacciò pesantemente la rivale, come solo chi è stato tradito e usato sa fare.
Ma non ebbe tempo di dire altro: Persefone la fece a pezzi, giustamente punendola per non essersela presa con Ade, il fedigrafo farfallone.
E Ade, forse in un raro impeto di compassione di cui poche volte gli dèi erano capaci, la trasformò in una pianta profumata, permettendole di vivere nei boschi del mondo dei vivi e di danzare per l'eternità solo attraverso il suo inebriante profumo.
ma la trippa era buona? e allora dove sta il problema?
RispondiEliminaBona, bona, altroché se era bona, anzi bbona.
RispondiEliminaMi faccio sempre questioni superflue, non farci caso...
È vero che le piante sono simili ma diverse, ma non credo che molti sappiano distinguere a occhio (senza fiori) per cui, come si dice: ciccia!
Comunque mentuccia (qualunque fosse) e pecorino stanno insieme che è un amore.
Da rifare a oltranza.
Ciacciào
R
Al presente (! ), Riccardo, qui si riconosce di Ade solo quella climatica. Hai presente il brodo della trippa (appunto),con gli occhioni che ti guardano e la temperatura da fusione, ti investe a secchiate appena esci da luoghi climatizzati, troppo, e ti avventuri per le strade metropolitane incrociando altri che coconb la smedesima aria stranita e tanto suonata. Per la trippa, di cui io vado pazza, anche se, sì, sì, lo so non è cosa da signorine, sarei disposta a frequentare Italo! E per una cacio e pepe, o cacio e mentuccia nella sua versione estiva, anche un intercity. Intanto la mentuccia ((quale?) l'ho comperata. Meglio l'autonomia, che dici?: Ciaaaaaaaaaaaaaaaao iomila sempre più sintetico, sa professore è l'amigdala!
RispondiElimina'St'amigdala corre come una giostra impazzita, eh?
RispondiEliminaDevo escogitare una ricetta per farcela bella fritta dorata assieme alle foglione di salvia e aqualche fettina di mela (sì, sì).
Ade s'è scatenato, maledett'allui! La trippa (la mia) bolle e ribolle senza aver il coraggio di esporsi al sole malevolo. Che fare? Niente. Niente di niente...
La trippa non è cosa da signorine? O dove s'è mai sentita sta 'odesta 'osa!
Ecché, le signorine non hanno forse la bocca per mangiare?
Oddio (sempre si fa per dire), che cose brutte brutte v'hanno insegnato!...
Comunque, in ogni caso e a ogni buon conto: sempre meglio l'autonomia! Sempre.
La tua progettualità gastronomica, Riccardo, è inquietante. E io, messere, che fo' senza l'amigdala mia? Adoooooooooooooro il quinto quarto fritto bello croccantino ) altro cibo non da signorine) e pussa via limone, ignorante di un acidino che qui non c'entri pe'nulla e rischi di ammosciare, anzi è sicuro, tutto quel gran lavoro. Limone archiviato, ma vogliamo parlare di lattuga: Quando insieme a quel trionfo di sapori/saperi, comunque, vedo quella lenzuolata di lattuga accasciata, con la foglia rotta e la nervatura centrale segmentata e marroncina, che accompagna sempre i fritti delle cucine di quinta categoria, improbabile decorazione/guarnizione (c'è una differenza, un'altra volta però) mi piglia un nervoso, che solo il primo morso allontana. Ma tanto il fritto ha sapore solo di fritto. Prendi i fiori di zucca, li hai mai assaggiati da crudi? il nulla. Però con l'acciughina e la mozzarella e cotti comediocomanda, che poesia assoluta..E i gianchetti, fritti, un delitto di lesa maestà marina. Forse è per questo che ai bambini che non amano la carne piace tanto la "cutuleta a la milanes". Sa di fritto. Nel senso proprio di quello puntoebasta. Ade continua a picchiare duro. Forse anche sull'amigdala mia. Anzi sicuramente.'nottenotte iomi la
RispondiEliminaA Là, allora siamo sulla stessa linea: fritta è bona pure 'na ciavatta.
RispondiEliminaIl letto-lattughina moscetto e sul viale del tramonto è di una tristezza infinita.
Un obbrobrio che andrebbe denunciato alla Corte dell'Aja per violazione dell'Umana Decenza.
Sì, cassato il limone, che lo mettiamo nell'acqua e vino (o nella birra, se c'è).
Poi tanto tanto fritto, specie di quinto quarto. E direi!
Poi un bel ruttino all'unisono e passa la paura.
I fiori di zucca son buoni pure con la nutella, e in tal caso evitare l'acciuga. Troppo sapida.
Quando vieni a Roma si va dal filettaro a Piazza de' Librari: FILETTI DI BACCALA' come se piovesse, belli croccantoni e bollentiferi.
Notte notte
Rilardo