E che potevo star fermo e contentarmi di graziare la melanzana? Giammai!
È da un anno, non scherzo, che mi fu suggerito l'accostamento tra cipolle e fichi ed è un anno che non riuscivo a soddisfare questa curiosità.
Finalmente il cerchio si chiude. E la bocca si apre. E la panza s'allarga...
Ma mica ne ho fatti molti, nooo. Solo un misero assaggino, tanto per dire.
Dosi per 6 chiscette (stampo da muffin da 7 cm di diametro)
200 g pasta brisée
200 g cipolla rossa di Tropea
200 g formaggio morbido (tipo Amorefraterno)
3 fichi di media grandezza
poco burro
Tagliare la cipolla a pezzetti e farla appassire in una noce di burro, con un pizzico di sale; dovrà diventare trasparente e tenerella.
Rivestire gli stampini da muffin con la pasta brisée, bucherellare il fondo e disporre dei dischetti di carta forno, su cui andrà un piccolo strato di legumi secchi (fagioli o lenticchie).
Cuocere la brisée in bianco per dieci minuti, quindi togliere i legumi e mettere un cucchiaino abbondante di formaggio sul fondo delle chiscette.
Unire uno strato di cipolla rossa e, infine, i fichi tagliati a fette.
Cuocere per 20 minuti, coperto da un foglio d'alluminio, così non bruciano in superficie.
Alla fine dei giochi, che dire, è interessante e straniante: uno pensa di mangiare una tort(in)a salata e invece tra formaggio cremoso, le cipolle e i fichi tutto assume una nota dolce, discreta ma precisa.
Di sicuro non lo abbinerei a una mousse al cioccolato, ma nemmeno a uno sformatino d'alici.
Stanno per sé, semidolci e semisalate, un po' sulle loro.
Nemmeno spocchiose per convinzione ma per intima conformazione.
Mh, non mi convince, devo riassagiare...
Aforisma del giorno
È stato peggio di un crimine, è stato un errore.
Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord
Oggi ascoltiamo
Eugenio Finardi - Le ragazze di Osaka (feat Rossana Casale)
http://www.youtube.com/watch?v=bEfcxFjC4qI
ma che caspita di orari hai? Oltre a non aver notato che avevo trovato la "s" con la pipetta, ,si chiama cosììììììììììììììì,oltre a non aver sottolineata l'interpretazione del tuo " merci", mi posti una goloseria da interpretare, prima dell' hora feliz. (adesso cercherò anche il corsivo, fa' il bravo) Mi piace questo equilibrio da scoprire e ho anche visto al super gli stampini per queste nefandezze del tipo usa e "jetta". Nei prossimi giorni, forse, magari, potrei. Il mio massimo di dolcezza è tuffare i fichi nell'acqua, senza sbucciarli,sgocciolarli un po' e rotolarli goduriosamente nello zucchero. Per me moscovado. Poi una botta in forno sotto al grill. Lo zucchero caramella e avvolge di amarognolo quella dolcezza nascosta. Devi, anzi devi, ho detto devi?, un po' di pazienza prima di addentarli.Sai, in cucina la pazienza è ingrediente indispensabile. E non solo in cucina. ciao non più né, ma solo fino a domani...lau
RispondiEliminaEh, gli orari di Chez Muccard sono alquanto ballerini, come la capoccia del proprietario...
RispondiEliminaBoni i fichi inzuccherati e fatti carammellà...
Qui si usa pizza bianca (quella del fornaio, tipo focaccia) ripiena di prosciutto crudo e fichi (con la coccia, ovvio). Una cosa da leccarsi le orecchie.
Non escludo una rivistazione di focaccia casalinga cipollaeffichi, tanto per gradire.
Lo sai, lo sai che i tuoi appuntini sono sempre benvenuti: grazie per la pipetta.
Su Wiki(l'enciclopedia di noi cialtroni) leggo che si dice anche "accento anticirconflesso", háček ("uncino", in ceco), o mäkčeň ("addolcitore" in slovacco), o strešica ("tettuccio") o kljukica ("uncino") in sloveno, kvačica ("uncino") in croato e in serbo, katus ("tetto") in estone e hattu ("cappello") in finlandese.
Fosse per me la metterei anche in italiano, per il suono /ʃʃ/ della "sc", pensa te...
Lau, la pazienza non ci manca, ma è l'insofferenza che ci frega.
Ciao senza nè e senza ma...
l'insofferenza brutta-brutta-brutta, Riccà, ma è vero che ci frega. E tanto. Vai con la pizza bianca e i fichi e il prosciutto e la cipolla . Molto ma molto meglio. Ho detto meglio? ciao
RispondiElimina