- Sta^nco!
- Eh, ho capito, sei stanco. Ma senza dovermelo cantilenare. e con quella faccia, poi. Pare che ti abbiano appeso per i baffi su per il soffitto!
- Ma insomma, io non capisco! Invece di fare un istruttivo giro di pasticcerie locali, che so, da Giorgio, Minni e Luana, ci ritroviamo sempre a passeggiare per interminabili corridoi con su appesi mica gatti deliziosi come me, no: qui vecchie babbione vestite come nemmeno io le ho viste mai; lì paesaggi d'una noia mortale, che credo il pittore sia morto stecchito prima di dare l'ultima pennellata; lì ancora statue che era meglio fossero rimaste a dormire il sonno dei giusti in fondo alla mente dei loro esecutori senza dover deturpare per sempre i fianchi delle montagne da cui sono stati cavati i blocchi. E lì, poi...
- Oh, senti, che c'è? Hai fame, per caso? Vuoi una bella barretta ai quasicereali con pseudocioccolato e sintofruttasecca?
- No. Voglio un panino col lampredotto!
- Se, lallero! A quest'ora scordatelo. Così mi ricoverano in qualche Spedale e ci ritroviamo tra qualche mese al Cimitero degl'inglesi! È quello il mio posto, già lo so.
- Esagerato, che sei! Io non so chi me lo fa fare a seguirti!
- Me lo sono chieso anch'io, sai? Ed ho un temibile sospetto...
- E senza alcun vantaggio, poi! Fossi una sollecita gattara di quelle con la ciotolina sempre pronta e...
- Le faresti tirare le cuoia nel giro di mezza giornata, te lo dico io! Magari chiedendo loro la salsa tonnata da mettere sul polmone!
- Perché, non ci va?... Credevo che...
- Guarda, non è che faccia salti di gioia portando questa zavorra pelosa nelle trippe, che ti credi, però giuro che tra cinque minuti si esce, va bene?
- Non so se ce la posso fare...
- Sembri un bambino che se la stia facendo addosso, ma insomma! Guarda là, piuttosto, devono aver restaurato il Botticelli. Diamo un'occhiata, su.
- Aspetta, magari poi tra tutta quella folla ti senti male...
- Tu che ti preoccupi di questo è una vera novità. Non è che stai male tu? Dài, andiamo a vedere cosa...
- Che c'è non ti piace il verde?
L'amaro si cura con il dolce, chi lo diceva? Galeno, la medicina cinese o l'ex-suocera?
Certe volte ci vorrebbe una vera terapia d'urto: un tuffo di faccia in una vaschetta da 500 grammi di mascarpone e tanti saluti. D'altronde se c'è chi beve per dimenticare, non vedo perché io non possa mangiare.
Solo che così facendo faccio ancora una volta un favore al demoniaccio colle vibrisse, e la cosa non è che mi sia molto di sollievo.
Comunque, visto che gli avanzi incombono senza pietà, vediamo di utilizzare quella confezione di marshmallow che minaccia di scomporsi negli elementi primari: azoto, ossigeno, idrogeno e via dicendo, e che tenevo per ogni evenienza da quasi un anno in dispensa.
Chi non ha dei marshmallow in dispensa?
Va bene, va bene, ho capito...
Marshmallow Pie
Fondo (che abbiamo abbondantemente già toccato...)
200 g biscotti Digestive o similia
100 g burro
Sbriciolare i biscotti, meglio ancora tritarli, unire il burro fuso e
distribuire sul fondo di una teglia, meglio se con cerniera. Ma si presta egregiamente all'uopo anche lo stampo usa e getta d'alluminio.
L'ìdeale sarebbe di foderare il bordo della teglia con una striscia d'acetato (sì, quella che il fruttarolo usa nelle cassette per proteggere la frutta dalla polvere), che faciliterà poi l'estrazione del dolce dallo stampo.
Far
rapprendere in frigo per almeno 15 minuti.
Corpo
300 g marshmallow
200 ml latte intero
250 ml panna
In una casseruola far sciogliere i marshmallows con il latte, mescolando con santa pazienza.
Fra raffreddare bene, quindi unire la panna montata, incorporandola senza smontarla, rendendo il composto omogeneo.
Lasciar riposare in frigo almeno un paio d'ore.
Topping
Succo di due arance, e scorza grattugiata di una
Succo di un limone
Un cucchiaio colmo di marmellata di albicocche (facoltativa, ma se sì meglio quella un po' gelatinosa)
Due fogli di colla di pesce
Ammollare la colla di pesce in acqua fredda, quindi strizzarla e scioglierla in poca marmellata setacciata e fatta scaldare in un tegamino, mescolando bene per non ottenere grumi, quindi aggiungere il succo della frutta, fatto passare per un colino.
Si può anche solo usare il succo degli agrumi, senza colpo ferire, ma in tal caso sciogliere la colla di pesce in un micro-sciroppo con un paio di cucchiai di zucchero e altrettanti d'acqua.
Versare sulla superficie della torta, accertandosi al tatto che questa si sia rappresa, e far rassodare in frigo per almeno un'ora.
Passare una lama lungo tutto il bordo della tortiera (e della striscia d'acetato, se questa è stata utilizzata) e sformare il dolce trasferendolo su un piatto, aiutandosi con una paletta di metallo.
Insomma, non facciamo danni, ché il Cosmo di suo ha già sufficiente e bastante entropia senza che ve ne aggiungiamo di nostra.
- Hai rimesso tutto al suo posto, mostro?
- Sì, anche se, devo dire, non è che la tizia sia poi così avvenente, eh? Con quel collo lungo da fenicottera...
- Certo, meglio un gattodemone obeso con annessa parannaza e ammenicoli a seguito, vero?
- Ammé?...
- Sì, vabbè... Ciao!
Detto romano del giorno
Parola detta e ssasso tirato nun aritorneno più indietro.
La parola detta e il sasso tirato non tornano mai indietro.
Oggi ascoltiamo
Röyksopp - Remind Me
http://www.youtube.com/watch?v=eo4u4JJAPGk
torta dolce da conto del dentista salato
RispondiEliminaNemmeno troppo, sai? Alla fine, stemperata dala panna, la dolcezza dei marshmallow non è così invadente.
EliminaMi dirai piuttosto: conto salato dal dietologo... Quello sì, purtroppo! ;-)