Una torta... con le castagne. Ecco, sì, con le castagne, che a lei piacciono molto.
E tanta, tanta panna. Una nuvola di panna.
Non una Pavlova, però, così stucchevole con quella meringa... Magari un bel pandispagna e via.
Preso nota delle indicazioni e dei suggerimenti mi metto all'opera.
Pandispagna, sì, ma al cacao, che con le castagne ci sta un amore.
Per uno stampo da 25 cm di diametro, alto 5 cm:
6 uova
180 g zucchero
150 g farina
30 g cacao
Il procedimento è sempre quello, immutabile. E vai col tango!
Una volta fatto freddare lo si sforma si taglia in tre strati.
E che ci mettiamo dentro? Ma una bella farcia di castagne, no?
Farcia di castagne
600 g castagne
3 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di panna da cucina
1/2 bicchiere di latte
una bustina di vaniglina
250 ml panna da montare
200 g marron glacé (van bene quelli in pezzi, a buon prezzo)
2 cucchiai di gocce di cioccolato
Lessare le castagne, anche nella pentola a pressione.
Oppure usare il procedimento abbreviato: lavarle, inciderle, adagiarle su un piatto piano, coprirle con la pellicola per microonde e cuocerle per una decina di minuti, divisa in due tranche. Così sarà molto più agevole anche sbucciarle, garantito.
Spezzettare le castagne e metterle in una pentola con lo zucchero, la vaniglina, la panna da cucina e il latte.
Far bollire il tutto lasciandolo addensare, rigirando spesso.
Poi, col minipimer, o con il tritatutto, o col setaccio (e uffa, ognuno avrà pure i suoi metodi, no?) ridurre in purea il composto di castagne. Verrà una crema vellutata e molto sostenuta, che va lasciata freddare bene.
Nel frattempo montare la panna e spezzettare i marron glacé.
Quando il composto di castagne sarà freddo unirlo alla panna, un poco alla volta e mescolando come sappiamo, dal basso verso l'alto, per non smontare la fragile impalcatura.
Unire i marron glacé e preparare la bagna.
Far bollire mezzo bicchier d'acqua abbondante con tre cucchiai di zucchero e del rhum (a piacere, da tre cucchiai a un bicchierino, a seconda di quanto lo si voglia presente nella bagna).
Con un pennello o un cucchiaio bagnare il primo strato di pandispagna, cospargerlo con metà della farcia alle castagne, un cucchiaio di gocce di cioccolato (non metterne troppe, altrimenti vanno a coprire il gusto già tenue delle castagne) e ripetere l'operazione con il secondo disco.
Bagnare un poco anche l'ultimo strato, la calotta, per rendere omogenea la cedevolezza.
Fatto ciò si passa alla ricopertura di panna.
Non è poi così immediata, specialmente se si è maldestri e pecioni come me, ma un buon metodo è il seguente:
Su un grande piatto piano si mette la torta e la si circonda con un anello di metallo da pasticceria
o anche un anello di cartone foderato di carta forno, badando di lasciare uno spazio di circa mezzo centimetro lungo tutta la circonferenza della torta.
Montare 500 ml di panna e, con l'aiuto di una sac-à-poche, riempire lo spazio delimitato dal nostro anello lungo il bordo della torta.
Fatto questo ricoprire la superficie livellandola con una spatola.
Due cose:
- La panna non va montata troppo soda o si farà fatica a distribuirla sulla superficie della torta, formando dei grumi ribelli, maledetti loro... Appena inizia a diventare consistente fermare il frullino:
- Per lisciare la superficie della torta utilizzare una spatola, avendo l'accortezza di bagnare la lama in una ciotola d'acqua bollente, che sciogliendo la parte superficiale della panna le spianerà ogni ruga.
Ora lasciar riposare dalle sei alle otto ore in frigo la torta per dar modo alla panna di solidificarsi e alla torta di assestarsi.
Una notte intera va benissimo.
Passato il periodo di riposo si procede con la decorazione vera e propria.
Attenzione! Prima di togliere l'anello o il supporto di carta attorno alla torta passare con cura lungo tutto il bordo la lama d'un coltello, o si avranno effetti molto, molto spiacevoli.
Eventi catastrofici pari alla caduta di un meteorite di mezzo chilometro alzeranno polveri dense che oscureranno il sole e onde marine alte venti metri si porteranno via la torta a metà, il festeggiato e anche gli invitati...
Più semplicemente il bordo si romperà, vanificando tutta la cura messa finora.
Per una torta da 25 cm e due strati di farcia occorrono altri 500 ml di panna montata.
Con la sac-à-poche decorare il bordo della torta col motivo che si preferisce: con una punta liscia dei cannelli ad onda, con una punta piatta un motivo a canestro, e con una punta a stella delle semplici strisce rigate.
I tutorial non mancano, e occorre fare un po' di pratica per acquisire la giusta manualità prima di cimentarsi sul prodotto finale vero e proprio.
Io ho dovuto volare basso, devo dire la verità, e non per mancanza d'impegno.
La sapienza popolare dice che quando una donna ha le "sue cose" oltre a far seccare le foglie delle piante pare che non riesca a far lievitare il pane e cucinare alla perfezione i dolci da forno.
Qualche effetto mestruale devo averlo avuto anch'io perché la panna non ne voleva proprio sapere.
Eppure mancano ancora tredici giorni... Boh...
Dopo l'ennesimo tentativo e una sequela di bestemmioni in lituano stretto riesco a decorare il bordo della torta, anche solo con delle strisce rigate e sulla superficie, lungo tutto il bordo, con dei ciuffetti di panna.
Sulla superficie otto marron glacé (stavolta di quelli boni, belli integri) circondati di panna, una scritta di cioccolato fondente e un paio di calle piccine e discrete, tanto per gradire.
Se si vuole evitare di scrivere direttamente sul cioccolato, e la conseguente sequela di bestemmioni, stavolta in paleoslavo, preparate la scritta su un foglio di carta, poggiarci sopra, fissata col nastro adesivo, una striscia di carta forno.
Quindi con del cioccolato sciolto (al microonde o a bagnomaria) e messo in un conetto di carta forno, scrivere la frase augurale, e lasciarla poi rassodare in frigo.
Non sappiamo fare il conetto di carta forno? Ce lo spiega questo simpatico pasticcere qui.
Una volta freddata sarà facile posizionare la scritta sulla torta, facendo attenzione a non tenerla troppo in mano per non scioglierla...
La torta è pronta, la soddisfazione è tanta e il dazio di improperi è stato ampiamente ripagato.
Una volta tanto...
Aforisma del giorno
Ciò che importa non è il modo in cui vanno le cose, ma il modo in cui noi cerchiamo di farle andare.
M. L. Kaynar
Oggi ascoltiamo
Gloria Gaynor - Reach Out - I'll Be There
http://www.youtube.com/watch?v=JRUHpFqF02g
norm
no aspetta ma compiono gli anni tutti attaccati i tuoi amici?
RispondiEliminache lavorone, chef! Pensavo, sì, sì, pensavo, che la calla sintesi di ca(rame)lla, me lo ricordo eh, dopo averti googlato (odio questo neologismo orrendo, ma serve) potrebbe essere la tua griffe. Per ogni torta amicale,( ma lo sanno i tuoi amici di essere ben fortunati, spero), una calla anche piccina, in un angolino, semi nascosta, sul bordo, tra i ciuffi e i pennacchi. Mi sembra di sentirli "ecco, c'è la calla, siamo tranquilli, l'ha preparata LUI, con amore! Buona serata
RispondiElimina@Amà. Che ti devo dire? Novembre è un mese di fuoco. Si vede che il gelo di febbraio stimola attività ludiche, ricreative e procreative.
RispondiElimina@Lau. Ma lo sai che ci avevo pensato anch'io? Invece della solita rosa, la margherita o la dalia ecco invece la "Calla"®. Ho anche già messo al lavoro Leppagorre per un logo. Vediamo cosa ne esce, ma di sicuro me lo disegna con la zampa intinta nella nutella su una bella sfoglia di carasau... Come dire, conosco i miei polli, che pretendi? Calla, Calla, Calla... Già il suono mi rilassa...