Era un’oasi, ipotesi e giaciglio, ma anche picco, oceano e sentiero; era scoperta condivisa e al buio il diluirsi nella tenerezza. Era passaggio in altre dimensioni ove scorgevo, persi, i miei tesori, epifania di sé a se stesso e all’altro e l’eco che fa due e mille, le voci. Ecco cos’era e c’è: una stanza vuota, buia dei nostri sguardi nell’amore. Nulla che valga v’è rimasto dentro: che ne farò, allora, dei miei versi, di quello che di te, pazientemente, un giorno dopo l’altro conservavo? Nulla che valga ancora, adesso o poi, nulla che ci salvava s’è salvato. Perché ogni volta che un amore muore sperimentiamo l’ultimo travaglio. |
Bobo Rondelli - Per amarti
http://www.youtube.com/watch?v=HbETRDmYd4s
seiequarantanove?????????????????????? Già o ancora? Sveglio intendo. E mi piace il caleidoscopio con tutte le sue luci che proteggono la panchina, che aspetta di accogliere nuovi ospiti.ciao
RispondiEliminaAncora, laulau, ancora...
RispondiEliminaBello questo quadro, vero? I dipinti di Leonid Afremov mi piacciono proprio per le stesse ragioni per cui a molti possono apparire insopportabili. Un'accozzaglia naif di colori, anche un po' cafona, magari, ma che a me evoca davvero un caleidoscopio di emozioni.
Che bello il tuo ottimismo! Grazie. Davvero.