Lei era uscita come al solito lasciandomi da solo, eppure lo sa che non vorrei stare nemmeno un minuto senza la sua compagnia.
Ormai ho imparato che devo approfittare di ogni momento, anche quando la vedo andare in bagno, per starle vicino, perché non posso perdere nemmeno un minuto, nemmeno uno.
E che ho fatto per ingannare l'attesa?
Come al solito ho dormicchiato, ho giocato un po' con la mia palla preferita, quella che fa skuink! ogni volta che la mordo, poi ho ri-sonnicchiato e così, per un secolo o giù di lì.
Dicono che noi cani non capiamo se una cosa è successa ieri o dieci minuti fa.
Be' non è proprio così, ma quasi, e in certi casi è una fortuna: le attese, queste lunghe attese senza di Lei mi risulterebbero intollerabili.
Poi a una certa ora è arrivato Zio, sì lui, quello dei giochi, delle cose buone che non sono come i croccantini che mangio sempre, e anche quello delle scarpinate interminabili.
Sì, insomma, lo Zio un po' scemo ma divertente.
Gli voglio bene anche per questo...
Be', per farla breve, siamo andati al Parco Grande, che è meglio di quello Piccolo, visto che c'è sempre erba fresca su cui rotolarmi felice.
Mi fa impazzire l'odore dell'erba. A voi no? Non capite niente, l'ho sempre pensato.
Insomma, stavamo nel Parco Grande e m'ero già fidanzato con una cagnetta simile a me, ma più scura di pelo, che chiamavano Toffy.
Certo, la mia amica di sempre si chiama Vaniglia e questa Toffy, e io me le vorrei magnà tutt'e due, da quanto sono bone.
Abbiamo corso, giocato, ci siamo abbracciati, rotolati sull'erba, baciati...
Stavo anche facendoci un pensierino, a dire il vero, ma Zio non sembrava molto d'accordo, e secondo me solo per colpa del compagno umano di Toffy, che non era così felice di vedermi così allegro e pimpante da...
Va be', dài, passa il tempo e che succede? Piove.
E mica quella pioggia leggera che mi piace tanto, no, quella a scorscio, come quella che esce dal tubo di metallo dove bevo quando sto fuori casa.
Lo Zio bestemmiava sottovoce, ma lo sentivo bene, e mentre si lamentava dicendo cose tipo: "Mammannaggialamignotta! Guardatesealugliodevefàuntempodelgenere!" e mi teneva saldo perché sotto la frasca in cui c'eravamo riparati c'erano anche due gatti, e volevo conoscerli.
Mi piacciono i gatti, non come i piccioni, ma quasi.
Zio non mi ci fa mai avvicinare, lo scemo; dice che qualche giorno mi ritrovo col naso sfregiato e poi vedo io, vedo.
Che vorrà mai dire?...
Bene, a un certo punto siamo tornati a casa, quella dello Zio, e strada facendo lo vedevo sorridere (fanno come noi, sapete? Dico, gli umani sorridono, proprio come noi. Dite di no? Ma sì, si vede lontano un miglio!...) perché aveva scoperto che la pioggia, quella pioggia, calda e leggera non era quella dell'inverno. E gli piaceva!
L'ho detto, no? che è un po' scemo!...
Appena arrivati a casa mi ha asciugato bene il pelo se no, dice lui, puzzo.
Che devo fare io con dei tipi del genere? Sopporare per amore, che altro? Ma si può chiamare puzza l'odore, dico io?
E quando in gita ho scoperto la cacca delle mucche e mi ci sono rotolato sopra? Dopo averla prima debitamente assaggiata, certo.
Parevano impazziti, Lei e Zio.
Divertiti (ridevano, mi pare, ma ero troppo preso, e non saprei dire con precisione) ma inorriditi.
Ma si può? Non capiscono nulla, sono umani. Vedono poco, sentono poco e odorano poco.
Sono limitati, così m'ha detto Momo, al Parco Piccolo la volta scorsa (un giorno fa? tre giorni fa? Boh...)
Poi, dopo cena, non saprei proprio dire quando, arriva Lei e vedo che i due chiacchierano come al solito loro, con tutti quegli strani versi che non so proprio come fanno a capirsi. Mah...
Poi, a un certo punto, lo Zio le fa: "Ma oggi è il quattro luglio! È il primo compleanno di Babà!"
Che vorrà dire?...
Stavamo quasi per tornare a casa quando tutto s'è sconvolto, ma forse è stato meglio così.
Vedo lo Zio correre in cucina, prendere due fette di quella cosa buona e spugnosa che lui chiama pancarré, la taglia della forma della palla, o quasi, e vedo che apre, chiude, sciabatta e parla.
Come al solito suo.
Prende una cosa bonissima dall'armadio del freddo... Carne!
"Due fegatini di pollo tagliuzzati e saltati in padella, senza sale e niente. Che male gli fanno?" - Dice a Lei.
E certo, che male mi fanno? Ne mangerei tutte le volte!
Poi lo vedo prendere quella cosa bianca bonissima che chiama Amorefraterno, chissà perché...
La mette in un sacchetto - la vuole nascondere, lo so, ma io l'odore lo sento lo stesso. Anzi, mi metto pure in piedi per sentirlo meglio! - che morde con una cosa che non ho capito bene cos'è, e la mette a ciuffettini piccini piccini su una fetta del pane rotondo.
Mhhh, ho già l'acquolina in bocca! Poi l'odore dei "fegatini" mi manda al canile! Che bbono!!!
Insomma, prende la carne e ne mette un po' in mezzo alla coroncina di formaggio, poi copre con un'altra fettina di pane e ripete la... farcitura, dice lui.
Poi con la crema rimasta fa tanti mucchiettini carini carini, come cacchette di mucca, ma bianchi.
Poi accende un fuoco sopra e tutti e due cominciano a ululare come fanno loro qualche volta: "Tanti auguri a teee! Tanti auguri a teee!..."
Che avranno voluto dire?...
Io, a ogni boun conto la tortina me la son magnata, e se non me la toglievano dalle mani l'avrei anche finita.
Lo Zio diceva a Lei: "In due minuti che volevamo preparare? Meno male che ci siamo ricordati che è il suo compleanno, il suo Primo Compleanno!"
Che avrà voluto dire?...
Auguri, Tesoro!
Lo Zio (quello scemo...)
auguri Babà anche da una zia virtuale. Però scusa Riccardo, potevi farne di più di tortine compleannifere, perchè, sbaglio?. o la torta si condivide? Anche se con le guglie di l'amorfraterno (che io non frequento, sono figlia unica!) è pur sempre salata...ciao lau
RispondiEliminaauguri Babà!!
RispondiEliminaGrazie, care!
RispondiEliminaLau, vorrà dire che quando ci si vede ti rimetti a pari ;-)
E magari con una torta con l'Amorfraterno versione umana, dolce e cioccolatosa.
Non sei a dieta, vero? (Dimmi di no, dài)
Il nostro è Amorfraterno da figli unici, quali siamo, in cui ficchiamo dentro tutta la solidarietà, l'empatia e la partecipazione a una stessa sorte di cui siamo capaci.
La prossima tortina con l'Amorfraterno... no, no, non lo posso dire, se no non si avvera...
A presto!