Certi piatti sono proprio i piatti della memoria, quelli che ci fanno sentire a casa, di cui conosciamo le infinite sfumature o, al contrario l'esatto ripetersi d'una consuetudine che a loro davano le nostre madri.
Sono piatti che fanno parte del nostro lessico familiare da sempre e solo quando ci confrontiamo con qualcuno ci rendiamo conto di quanto fosse così ristretto, settoriale e intimo quel termine, quel nome.
Per me "sugo finto" era, ed è, il sugo semplice di pomodoro senza carne dentro, mentre solo quello con lo spezzatino che vi bolliva per ore e ore, solo quello, era degno d'essere chiamato "sugo" tout court.
E frittata per me non era quella di uova, che a casa mia non erano mai troppo presenti (si sa, una volta si pensava che tante, troppe uova, fossero un veleno per il fegato...)
Per me "frittata" era associato a "patate".
"Ho lessato due patate, ci faccio una frittata per stasera" diceva mia madre.
E già sapevo che di uova non ne avrei vista manco l'ombra.
Ma in quelle semplici patate lessate c'era tutto un ventaglio di variazioni in cui l'incapacità culinaria di mia madre trovava libero sfogo.
Lì sì che faceva vedere quante cose sapesse fare, povera stella mia.
Quante cose si possono associare alle patate lesse?
Di tutto e di più.
Questa la ricetta base:
Lessare delle patate, calcolate circa 300 g a testa, se siete magnoni come me, sennó va bene un 200 g per omo.
Pelarle e schiacciarle in una terrina (oppure schiacciarle con l'apposito attrezzo direttamente con la coccia, così da non scottarsi le dita) e salarle.
In una padella fate scaldare a fouco vivo due cucchiai d'olio e versare in modo omogeneo le patate, schiacciandole con la forchetta.
Far rosolare bene la base della frittata, agitando spesso la padella perché non si attacchi troppo al fondo.
Dopo cinque-dieci minuti girarla, come si fa con una frittata sui generis e farla rosolare dall'altra parte.
Non serve troppo tempo, visto che le patate sono già cotte. L'importante è che si formi una crosticina croccante e saporita.
Ora la fantasia galoppa perché alle patate appena schiacciate si può aggiungere davvero di tutto:
Vegetali
Rosmarino tritato, un po' di pomodoro (in polpa, concentrato o secco sminuzzato), spinaci (o bieta) lessati e tritati, cipolle stufate a parte, due spicchi d'aglio tritati, carote (anche due a testa, lessate con le patate e schiacciate in ensemble. O anche aggiunte a pezzetti, a macchia di leopardo, che male fa..), dei semi di cumino pestati (o in polvere), e...
Carni e pesci
Lesso avanzato che rischia il collasso, o anche carne in scatola sbriciolata (sì, proprio quella...); pollo arrosto, magari quello di ieri (che rischia di farsi stoppa) sfibrato (poverino...) e spezzettato; pancetta (o prosciutto) cotto a dadini, tonno in scatola (oppure dello sgombro in filetti) scolato e sbriciolato, e...
Formaggi
Mozzarella o formaggi più o meno morbidi d'ogni genere: scamorza, provola simplex e/o affumicata, provolone dolce, gorgonzola (dolce o piccante), o anche solo due cucchiai di parmigiano e/o pecorino, e...
Insomma, qualsiasi cosa sia commestibile e a disposizione delle tasche o della triste e solitaria credenza.
Ah, c'è da dire che la "fritatta" (come diceva una proto-velina anni '80 che non riusciva proprio a pronunciare la parola...) è bona calda, tiepida e anche fredda.
Io, che sono anormale per costituzione e convinzione, la amo anche appena tolta dal frigo, bella freddina, specie con 'sti caldi asfittici di luglio.
Detto romano del giorno
L'ucello se conosce dar canto e l'omo dar pianto.
L'uccello si riconosce dal canto e l'uomo dal pianto.
Oggi ascoltiamo
Röyksopp - Coming Home
http://www.youtube.com/watch?v=p7AU_ZX0iaU
altro che rosti svizzero!
RispondiEliminaAzz... m'hai preceduto il prossimo post... te possino... Eh, eh, e che potevo mettere solo la versione romanaccia? Anke la "sfissera", ja!
RispondiEliminaQuesto tipo di frittata particolare senza uova, che è nella tradizione di Roma e del Lazio storico, non si fa con l'olio, bensì con lo strutto e se ci sono qualche sfrizzolo all' interno.
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