- Niente, Leppagorre, niente... E comunque bentornato, eh?
- Ma come, niente! A me pare come di... sniff... sniff... come di soffritto dimenticato sul fornello!
- Uffa, e va bene! Ho dimenticato l'aglio sul fuoco e invece dell'aglione mi sono cucinato il carbone. Va
bene ora?
- Tu che bruci l'aglio?... Ahó, non posso mancare una settimana e già mi ti ammosci come un soufflée!
- Ma lascia stare, su... E non infierire, almeno tu.
- E questo cos'è?
- Non la vedi? Una scatoletta. Non ne hai mai mangiate, tu? Ma se saresti capace anche di mangiare pure tua madre trifolata, qualora te la proponessero.
- A parte che l'ho fatto...
- Come, l'hai fatto...
- E certo! Fa parte di uno dei nostri passaggi all'età adulta in cui... oh, ma che vado a spiegare a te i dettagli sociologici della vita di noi demoni.
- Sì, meglio lasciar perdere, guarda... Non voglio sentire panzane!
- Quindi, fammi capire: aglio bruciato (e uno), scatoletta di... sgombri?... sottolio (e due)...
- Sì, ma fatti in insalata con arancia e accompagnati da pomodorini. Era solo una cenetta veloce veloce.
- E vabbè... e queste? Confezioni di frutta secca! Mandorle... noci... e pure pinoli! E non vedo pabassine in giro! Poi ti lamenti di poter entrare nei tuoi jeans solo usando un calzante!
- Dà qua! A parte che non mi piace che frughi così nell'immondizia!
- Ma noi gatti amiamo frugare nell'immondizia, non lo sai, forse?
- Ma quale gatto e gatto d'Egitto!
- In realtà vengo dalla Persia, non dall'Egitto. Là, invece, ci viveva
- Chi?...
- Bastet, la Dea Gatto. Mia zia...
- Pure! Insomma, Egitto o Persia che sia: ma di quale gatto vai cianciando? Sei solo un demoniaccio rompiballe che viene e va quando gli pare e che ha residenza nella mia panza! E vieni a fare la morale a me, così, d'amblé?
- Senti, se qui non muoviamo 'sta palla restiamo a bocce ferme.
- Che vai dicendo...
- Qui tocca darsi una mossa, bello mio! Non puoi restare in pieno trip come un drogato, seduto su una panchina a contare i fili d'erba per ore e ore...
- Ma io...
- ... né puoi imbottirti come un adolescente bulimico di parole non tue solo perché non sai affrontare le "tue" parole...
- Ma io...
- ... né mi puoi fare come le persone che tanto ami deprecare, quelli che non vivono ma passano la vita a distrarsi!
- Ma...
- Su, su! Apriamo un po' 'ste finestre e facciamo entrare un po' d'aria, che qui non si respira!
- Ma fuori piove!...
- Meglio, così entra quell'aria carica di altre cucine, di foglie bagnate, di vento lontano. E magari riesce anche a renderti meno malmostoso.
- ...
- Be'? Dov'è che vai, adesso?
- A cucinare. E dove, sennó?... Allora, che fai? Non vieni a farmi compagnia?
- Finalmente!... E che fai?
- Visto che sono rimasto senza, mi preparo un ciambellone, ma senza buco.
- Per la colazione?
- Sì, ma anche per fine pasto o per la merenda. È una torta semplice, modesta.
- Tanto per ricominciare....
- Sì. Tanto per ricominciare.
Torta Cicchedda
E visto che m'è rimasta ancora qualche mandorla ne approfitto.
L'aroma di mandorle mi ricorda il nostro Sud. O anche il nostro Ovest (sa Sardigna amada).
Le dosi sono:
250 g farina
50 g mandorle (anche non pelate, vedi sotto)
100 g burro fuso
100 g zucchero
125 g yogurt (un vasetto piccolo)
2 uova intere
80 g arancia candita tritata
30 g pinoli
1 cucchiaino d'acqua di fior d'arancio
1 punta di cannella.
Il procedimento è quello solito degli impasti montati.
Lavorare le uova intere e lo zucchero con una frusta, aggiungere quindi gli aromi, il burro fuso e lo yogurt, mescolando bene.
Tritare le mandorle assieme a un paio di cucchiai di farina.
Quelle non pelate, a gusto mio, sono molto meglio: la pellicina dà ai dolci quel tono d'amarognolo che non guasta affatto.
Se riusciste anche a trovarne qualcuna di quelle amare (o anche le armelline, i noccioli dell'albicocca o della pesca) unitene pure tre o quattro all'impasto, macinate assieme alle altre, o altrimenti fate come me (che ho i piedi ancora doloranti...): aggiungete una fialetta di aroma gusto mandorla, e tanti saluti.
Eh, be'! Quanno ce vò ce vò!
Unire al composto le mandorle e il resto della farina, amalgamando il tutto.
Nel frattempo tostare i pinoli su un padellino antiaderente, senza aggiungere olio né burro.
Basteranno pochi minuti, basta avere l'accortezza di agitarli spesso per non bruciacchiarli.
Unire l'arancia candita e i pinoli all'impasto, quindi mescolare velocemente e versare nello stampo (da 24 cm, ebbene sì...) e far cuocere in forno caldo a 180° per la solita mezz'ora.
Dopo la prova stecchino potrete sformare la Cicchedda e farla raffreddare su una gratella prima di sformarla.
- Ma mi spieghi una cosa?
- Dimmi pure.
- Ma quegli orribili stivaletti? Ne vogliamo parlare?
- Orribili?? Ma che ti si è bruciato il cervello, assieme all'aglio? Guarda come sono belli, invece... E non li ho pagati niente, tra l'altro!
- Hai rubato anche questi!
- No, macché rubato! Li ho vinti a briscola al gatto con gli stivali.
- Il gatto...? Ma per favore!
- Sì, proprio lui! Ma perché, credi che vada ancora in giro con quei camperos da pioniere? Se vedessi come è diventato fighetto col suo gilet di pelle di pitone! E ha pure un piercing all'ombelico e uno per ogni capezzolo!
- Oddio, basta... ah, ah, ah... ti prego, basta... che sennó mi strozzo!
- Come no? E vedessi con quale strappona s'accompagna! Nemmeno Bukowski buonanima ha mai osato tanto!
- Eh, immagino... Ma dimmi un po': e tua zia Bastet?
- Mah, non la vedo da una vita. Pensa che era già bella vecchia quando sono nato. Adesso sarà diventata una mummia...
Detto romano del giorno
Co lo sbajà se impara.
Perché:
Gnisuno semo nati imparati.
Oggi ascoltiamo
Alfredo Cohen - Valery (Cohen-Battiato-Pio)
http://www.youtube.com/watch?v=m1pINqeZCsU
una chiede: per cortesia hai ricette di biscotti senza frutta secca? e lui che fa? posta un dolce e con mandorle ed armellini!
RispondiEliminaah ah ah... è più forte di me, scusami!...
RispondiEliminaHai provato comunque i "Pulcraveddi del Cinghiale Bianco"?
http://muccardo.blogspot.it/2012/10/pulcraveddi-del-cinghiale-bianco.html
Ottimi da inzuppo.
O magari questi, che mi piacciono molto, e sono anche un po' speziati:
http://muccardo.blogspot.it/2012/03/che-magnifica-presenza.html.
Pian piano metterò anche altre ricette, appena faccio ordine in quel baillamme che è il mio archivio e, di riflesso, il mio cervello.
Abbracci tanti
Ric
P.S. Leppagorre mi dice di provare una ricetta con gli ermellini al posto degli armellini, ma non mi fido molto...
io neanche :D
RispondiEliminal'emellino l'ha eliminato perfino Papa Francesco dall'armadio, figurati se io lo metto nella torta
:D
RispondiEliminaPeccato che Ratzi avesse un piedino da fata!...
Avrei potuto riciclare le sue scicchissime scarpe rosse.
Francesco le avrà già date via, purtroppo.