Personaggi e interpreti: io e Leppagorre...
Siete fortunati, voi che avete dei bambini.
Almeno sapete che un giorno cresceranno, si staccheranno da voi, prenderanno la loro strada e non vi accompagneranno più al supermercato, frignendo per la crema alla nocciola o mettendo nel carrello qualunque cosa venga loro in mente.
Ecco, siete proprio fortunati, voi.
Chi invece è accompagnato da un demone (o δαίμων, o duende, o guida, o ispirazione o, semplicemente, schizofrenia) sa che quella parte che lo accompagna non crescerà mai, non se andrà a rompere l'anima a qualcun altro, no, ma sarà così com'è adesso, immobile e immutabile come una statua del buddha, con le stesse manie e le stesse idiosincrasie di sempre. Costante nel tempo. Almeno lui...
Sì, sì, parlate bene voi... ma a andate a fare la spesa col caro Leppagorre: ogni volta un teatrino, una macchietta, un pezzo d'avanspettacolo.
- Dobbiamo mangiare più verdura, lo sai no? Scegliamo un po' di zucchine e peperoni, dài.
E mentre sto lì con il mio guantino e la busta di plastica lui sta già davanti al banco dei formaggi e latticini, con le zampe sul vetro, a sbavare come un levriero di fronte a un fagiano o, meglio, come un bambino di fronte alla vetrina del negozio di giocattoli.
A lui non piacciono le verdure ma, guarda caso, adora i formaggi d'ogni tipo. Oltre ai dolci, naturalmente...
- Ihhh.... e quello arancione che d'è?
- È un tipo di cheddar. Su, fammi scegliere le zucchine!
- Ed è bbono?...- Detto con la faccia da paraculo come per dire: "Ma non lo si prende? Eddài, eddài, e su e su!"
- E quello? Quello laggiù?
- Edamer olandese ai semi di cumino. Una squisitezza.
Faccia aggrottata come a dire: "Beh? E siamo ancora qui? Prendi il numerino per la fila, no?!"
Ecco, ogni volta così, ormai dovrei esserci abituato ma, in realtà (ed è questo poi il suo segreto) è una continua lotta, una tensione tra lui e me. Lui che tira da una parte e io che tiro dall'altra...
C'è solo un modo per uscirne fuori: distrarlo, come si fa coi più piccini. La solita collaudata strategia.
- Dài, che dopo andiamo a piazza Vittorio e facciamo shopping dall'alimentari cinese.
È l'unico modo per fargli dimenticare per qualche momento formaggi o dolci e continuare con l'attività che si stava facendo.
L'unica cosa che Leppagore ha in comune coi bambini è che se gli si fa una promessa poi la si deve mantenere, non si scappa. Ne va del mio onore... capirai...
Eccomi quindi tra i negozi della Chinatown romana, dove le insegne a caratteri latini hanno lasciato il posto ai caratteri cinesi... E pure quelli tradizionali dell'emigrazione, mannaggia, mica quelli ufficiali della Repubblica Popolare, quelli semplificati, che cerco comunque faticosamente di imparare da anni...
Mi piace questa commistione tra gli austeri palazzi in stile torinese e le scritte colorate che segnalano ogni tipo di mercanzia possibile e immaginabile.
I negozi di alimentari, poi, sono dei veri e propri paesi dei balocchi per me e Leppagorre.
Mi diverte un mondo girare tra gli scaffali, dove tra le poche cose più o meno riconoscibili ve ne sono molte altre sulle quali non punterei un centesimo per indovinare cosa mai possano essere.
Imparerò, pian piano, anche questo. Ho tutta la vita davanti...
L'ignoranza di Leppagorre, poi, è abissale, e anche imbarazzante.
- Compriamo queste spugnette per lavarci la schiena, guarda che carine che sono!...
- Leppago', sono funghi...
- Funghi?!?
- Sì, funghi secchi. Un'altra volta, però. Prima voglio leggere in rete come si preparano, prima di comprarli.
- E questi? Questi pacchettini? Prendiamone uno, su; c'è pure scritto 0.70...
Ho un debole per le zuppette istantanee e lo sa bene, naturalmente, il mio gattaccio malefico.
- Sì, una la prendiamo, e anche questi spagheti di riso, guarda che belli, sottili e leggeri.
- Paiono i capelli arruffati della Jana Puzzinosa...
- Speriamo che siano più buoni di quelli, allora - Dico, facendo finta di non aver sentito. Come sempre, del resto...
- Questi ce li facciamo con le verdure che ho preso oggi, eh?
- Ma che, mi fai gli spaghetti alla Cin-ciun-li?
- Ma non fare il cretino, sono spaghetti di riso con le verdure e i gamberetti.
Proviamoli, no? E poi, dài, tu che fai tanto il saputello: lo sai o no chi era questo famoso Cin-ciun-li?
- Oh, certo che lo so: un emerito professore di genetica originario della Cina e presidente della ASHG...
- E che d'è?...
- Ma l' "American Society of Human Genetics", no? Sciocco...
E mi lascia così, incredulo e a bocca aperta, andandosene a scegliere gli snack ai gamberetti, che qui sono indicati come "snake", ovvero serpenti (sarà questo che incuriosisce il mio demoniaccio?...)
Non vedo l'ora di tornare a casa e cercare su Google.
Appena digito Cin-ciun-li, com'è ovvio non compare nulla di confortante ma poi, ripensando alla grafia occidentale delle sillabe della lingua cinese, provo a digitare "Ching Chun Li" e pàffete!
Ecco apparire la faccetta deliziosa di C.C. Li, come lo chiamavano negli USA...
Sono allibito... Allora Leppagorre aveva ragione... E come faceva, visto che, a suo dire, non sa neppure leggere? Mentre preparo gli spaghetti di riso rimango tutta la sera col dubbio...
Prendo:
1 bel peperone giallo
1 scalogno medio
2 zucchine piccole (o una media)
200-250 g gamberetti (vanno bene anche le code di mazzancola )
[Stavo scrivendo: "anche le code di mazzancola vanno bene"... L'influsso della sintassi sarda mi sta già prendendo la mano...]
Taglio le verdure a pezzettini e le faccio saltare nel wok con un filo d'olio di semi, girandole spesso per non farle bruciare.
Dopo 8-10 min (si prega di assaggiare...) ossia quasi a fine cottura delle verdure, si aggiungono i gamberetti e si fanno andare per altri 5 minuti circa.
Nel frattempo prepararo i mi fen (米粉), cioè gli spaghetti di riso.
- Già lo sai, no? Un etto a persona; sennó non mi ci sporco nemmeno le mani!
- Eh, capirai... li cucinassi tu!
C'è chi li mette 15 (o anche 30...) minuti a bagno in acqua calda per poi tuffarli nel wok assieme all'ensemble di verdure e gamberetti.
C'è invece chi li lessa al dente come si fa con la pasta di grano per poi finire la cottura nel condimento.
Non sapendo quale strada scegliere ho preso quella più familiare: l'ho lessata e poi saltata nel wok con il condimento.
- E la salsa di soia non ce la metti?
- Lo sapevo che mi mettevi in croce, con 'sta salsa! Ma non vuoi proprio sentire il sapore delle verdure e dei gamberi?
- No!
- Bestia!...
E mentre mangio a quattro ganasse gli spiattello lì per lì:
- Ah, Leppagorre... c'è una cosa che ti volevo chiedere... Ma tu... Ci sei... o ci fai?
- Io?... - E lo vedo stringere gli occhioni gialli de métal et d'agate.
Quindi, con la solita faccetta tra l'indifferente e il paraculo:
- io... C.C. Li. No?
Detto cinese (e romano) del giorno
瞎子点灯 (Xia zi dian deng - letteralmente: "cieco accende la lampada").
Aver fatto tante cose inutilmente
che in romanesco suona come:
Fà li guadambi de Maria Cazzetta.
Oggi ascoltiamo
王靖雯 - 容易受傷的女人
Che bellezza il Mandopop...
Questa è Wang Fei (o Faye Wong, in Cantonese), una delle più famose dive pop dell'Oriente.
Note
Ah, qui trovate un ricordo del Prof Ching Chun Li (C.C. Li). Proprio lui.
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