- Pronto? Casa ...?
- Dica pure.
- Buongiorno, sono Giovanni della RIFREOG! Le telefono per informarla...
- Buongiorno a lei...
- ... che la merce da lei ordinata è arrivata quest'oggi...
- Merce?...
- ... ed è disponibile nel nostro magazzino...
- Ma quale merce!?...
- Se preferisce, con una piccola quota potremo fargliela recapitare dal nostro corriere...
- Ma io non ho ordinato nessuna merce, scusi!
- ...oppure, quando vuole, può passare a ritirarla.
- Ma... ma... non mi sente?!? Deve aver sbagliato numero! Per forza!
- Scusi, ma lei non è il signor Riccardo ..., residente a Roma in via taldeitali numero 104?
- I dati sono giusti ma, vede, dev'esserci un errore. Io non ho ordinato nulla.
- Ma signor..., a me risulta un ordine da 125 euro effettuato da lei proprio due giorni or sono...
- Senta... Giovanni, vero?...
- Sì.
- ...ecco... Primo non ho ordinato proprio un bel nulla. Secondo non conosco neppure la vostra azienda, o società, che sia. Chi siete?
- La RIFREOG, signor Riccardo. Siamo un'azienda che opera nel ramo della produzione e fornitura di alimenti freschi e leader del settore da quarantasette anni...
- Ma io non le ho chiesto la storia della sua azienza, per favore!
- Facciamo così, signor ...: oggi le consegneremo la merce da lei ordinata tramite il nostro corriere e senza alcun costo aggiuntivo.
- Ma io non voglio la vostra merce! Quale merce, mi faccia il piacere! E di cosa si tratterebbe, poi?
- Ricotta, signor... È una confezione da trenta chili di ricotta vaccina. Fresca, eh?
- Ma quale ricotta! Siete dementi, forse? Non sono stato chiaro? Non ho comprato nessuna ricotta, io! E non la voglio, capito???
- Allora, se per lei va bene, questo pomeriggio alle 15. Va bene?
- La smetta! Non mi sente? Non m'ha capito, allora? Non la voglio la vostra ricotta, non la vogliooo!!!
- click!...
- Ma che fa, riattacca? O mannaggia la miseria, qui sono tutti pazzi...
- Ah ah ah. T'è piaciuto lo scherzo?
- Leppagorre... Ma che...
- Ah ah ah... trenta chili di ricotta, te lo immagini?
- Ma allora eri tu al telefono?...
- Ah ah ah dovevi vederti in faccia mentre ti dicevo della consegna...ah ah ah eri blu come un mirtillo gigante e obeso! Ah ah ah...
- A parte che non sono obeso, e poi ti pare uno scherzo da fare? Ma che siamo bambini dell'asilo? Ma come ti diverti a fare scherzi così cretini!
- ah ah ah... la RIFREOG! Ah ah ah...
- E smettila di ridere, imbecille! E che sarebbe poi 'sta RIFREOG?
- Ricotte Fresche, ah ah ah...
- Cretino! E OG?...
- Ogni Giorno, no? Non ami forse la ricotta?
- Pussa via! In castigo!
- Maddài... Mi sono divertito un sacco!
- Via, ti ho detto! Guarda che prendo l'anice, eh? (L'anice è l'unica cosa che non sopporta e anche l'unico deterrente per la sua travolgente iperattività. Basta minacciarlo e lui si cheta subito).
- No, l'anice no! Scusa scusa scusa scusa... Non lo faccio più. Lo giuro, lo giuro, lo giuro... ecco, lo giuro su Pellegrino nostro.
- Demente d'un Leppagorre! Non basta che mi rintroni la capoccia? Adesso anche al telefono mi rompi l'anima?
- Uffa, ma tu non stai mai allo scherzo! Possibile che debba stare tutto il giorno qui, sotto il tavolo della cucina, che poi è anche un posto scomodo, se permetti, ad aspettare che ti degni di venire qui a mettere mano alle pentole? Ma io mi annoio... mi annoio tanto...
- E leggiti un libro, no? Ce ne sono tremila e passa, qui dentro!
- Lo sai che non mi piace leggere... E poi non ho mai imparato!
- E te pareva? Comunque oggi sei in punizione. Io mi faccio una cosa speciale e a te niente.
- Tanto mangio da quel che mangi te...
- E tanto non ti faccio vedere niente e ti tengo nello sgabuzzino!...
- Ma io...
- Fila!
-...io...
- Sciò! Vattene, che ho da fare!
- E che ti fai?
- Mininvoltozzi (butto lì, a caso, tanto per farlo incuriosire. È l'unico modo per ripagarlo della stessa moneta. È curioso come una scimmia, anzi come un gatto, il mio Leppagorre...)
- Mhhh, sembrano già buoni, dal nome. E come sono fatti? Come sono fatti?...
- Con i trenta chili di ricotta che mi volevi appioppare! Vergogna!
- Per lo scherzo?
- No, perché usi termini come leader del settore. Tiè.
A questo punto mi devo inventare qualcosa con la ricotta, anche solo per farlo rosicare.
E se mi facessi una bella pasta ripiena?
Mh...sì, ma non i soliti ravioli. Quasi quasi faccio davvero i mininvoltozzi...
Preparo una pasta fatta in casa con i soliti:
200 g farina di semola di grano duro
50 ml acqua (o giù di lì)
un pizzico di sale
E vai col tango....
E mentre la pasta riposa il sonno dei giusti, mi preparo il ripieno.
Guarda caso ho in frigo proprio un paio d'etti di ricotta...
La lavoro un po' con la forchetta, ci aggiungo mezz'etto di parmigiano, un ovetto...
Fammi assaggiare... sì, un pizzico di sale (col formaggio non si sa mai...) e un'ombra di noce moscata.
Certo che così... ricotta e basta... Vabbè va, provo a metterci del prosciutto cotto.
Stendo la pasta, non troppo sottile, e ne faccio dei riquadri non troppo grossi, diciamo 12 o 15 cm di lato (Leppagorre direbbe:" E non sono enormi?")
In ognuno di questi stendo una fetta di prosciutto cotto, la crema di ricotta, e arrotolo il tutto.
Qui viene il bello, perché si deve riuscire a chiudere il bel paccottino sigillandonlo bene per non farlo aprire in cottura. Un po' come per gli Iscazados di qualche tempo fa.
Pizzicare quindi delicatamente i bordi della pasta per chiudere bene il mininvoltozzo e poi lasciarlo a riprendersi dallo stress, mentre l'acqua bolle.
Farli cuocere in acqua salata finché li vedrete alleggerirsi, venire verso la superficie dell'acqua, uscire come pesci volanti, volteggiare tra i vapori della cucina in magnifiche e capricciose evoluzioni... Leppagorre! Ti avevo detto di restare in castigo!
- Che belli... E questi come ce li mangiamo?
- Sugo non ne ho preparato. Sai che amo il burro e salvia.
- E burro e salvia sia!
- Mhhh, e se la prossima volta li tagliassimo a rondelle e ci facciamo del finger -food?
- Proprio te mi parli di finger-food? Con quelle zampe da giaguaro che ti ritrovi?
- Maddài, sono delle semplici zampe. Piccine, pure...
- Ah ah ah, due palanche sono, altro che!
E così via, per il resto della giornata...
Detto romano del giorno
Nun dì quattro si nun ce l'hai ner sacco.
"Quattro", capito? Mica "gatto"!...
Oggi ascoltiamo
Baustelle - Il corvo Joe
http://www.youtube.com/watch?v=xjyLGaNy450
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