- Eh...
- Ciò fame!
- Ma Babà caro, hai mangiato un'ora fa e già hai fame?
- Mh... Umf... Aaaoooh... - e sbadiglia come un caimano - Che c'è lassopra, zi?
- Roba che non puoi mangiare, roba piccante e salata. Figuriamoci...
- Mh... Dall'odore pare robba bbona... A zì... Zì... Oh, zì! Me ne dài 'mbezzetto?
- Fila via, su, e scendi a quattro zampe, che sembri ammaestrato per il circo.
- Mango 'mbezzetto piccolo piccolo me nne dài? All'anima che cattivo, che si!
...
- Eh, quand'è brutto esso! E che d'è?
- Fregatene, su, e vieni via, che non è neppure legato!
- Mó cce penzo io! Ahó che vvoi? Vavvia,va, che si brutto come lo demonio!
- Babà! E dai, mica puoi attaccar briga con tutti i cani maschi del quartiere, no? E buono!
- Ma llo vedi? M'ha guardato male, e de siguro me ze magna tutti li groccandini! 'sto bbrutto 'n gu...
- Babà!
...
- Lascia, lascia a me!
- Ma sì scema? 'sta rigulizzia è mia e me la magno io! Lascia te!
- Burino che non sei altro, è una radice di malva... E me la mangio io!
- Babà! La smetti di litigare con Vaniglia?
- Ma essa m'ha detto che sò bburino!...
Magari entrambe le cose, chissà.
La cosa che comunque mi lascia sempre basito è l'incapacità della scrittura a rendere pienamente quelli che sono chiamati "elementi extra-testuali", cioè il tono della voce, la prosodia della frase e sì, anche la cadenza dialettale.
Come rendere pienamente per iscritto il parlato di quest'esserino demoniaco che mi scodinzola attorno in perenne ricerca di cibo?
L'unica è ricorrere alla similitudine, e per farlo devo scomodare un nostro grande attore, Nino Manfredi, che era un ciociaro doc.
Era nato infatti a Castro dei Volsci, in provincia di Frosinone, e proprio sull'immagine del burino formò la sua notorietà televisiva: il primo personaggio che lo rese celebre fu appunto "il barista di Ceccano" che col suo accento diffuse il famoso tormentone "Fusse che fusse la vorta bbona!"
Ma altro che barista di Ceccano: Manfredi è stato uno dei pochi attori della sua generazione ad aver studiato all'Accademia e che s'era fatto le ossa non solo nell'avanspettacolo e nella commedia leggera ma anche in drammi teatrali di spessore tutt'altro che burino.
Noi l'abbiamo nel cuore per i personaggi della commedia all'italiana ai quali seppe dare oltre all'intensità del suo volto anche l'umanità e la sobria tenerezza sobria che gli erano propri.
Le sue doti recitative erano davvero notevoli, e una per tutte valga l'episodio L'avventura di un soldato nel film L'amore difficile del 1962, dove un soldato e una giovane e bella vedova si conoscono nello scompartimento di un treno e il sentimento che nasce tra loro è reso unicamente dalla mimica che li spinge l'uno verso l'altro e dal non-detto che li frena e li allontana.
Loy, Comencini, Zampa, Risi, Magni, Scola, ed egli stesso regista (oltre all'episodio citato sopra c'è un indimenticabile Per grazia ricevuta): dove c'è il grande cinema italiano lì c'è anche Manfredi.
Uno dei suoi film più amati è quello di Dino Risi, Straziami ma di baci saziami, del 1968, che recitò assieme a un portentoso Ugo Tognazzi. Lì il personaggio del burino Marino è in tutto il suo meglio: c'è l'ingenuità e il disincanto, la tenerezza e la passione, la slealtà vissuta in modo conflittuale e il senso dell'amicizia.
Indimenticabili alcune scene, a cui rimando per un veloce excursus:
E micidiali le scene con Scortichini Guido, il presunto amante della sua bella Marisa...
... e l'episodio della trattoria, a cui non so resistere mai:
Ecco, in finale, dovessi dare una voce al berciare del mio amico che scodinzola, annusa tutto e mangerebbe il mondo intero se potesse, userei proprio quella di Manfredi in "Straziami..."
Non credo che Nino s'offenderebbe, anzi, se lo conoscesse gli darebbe una carezza sulla testolina e gli direbbe: "A Babbà, certo che sei proprio bburino!..."
Nella lista "Babà istruzioni per l'uso" stavolta tra i suggerimenti di Sabrina c'era anche quello di perparargli una minestra di riso di cui il principino sembra essere molto ghiotto.
Riporto, per fedeltà di cronaca: "... con zucchine e carote a pezzetti, riso cotto il doppio che x noi e un po' di pezzetti di pollo, macinato o filetti di pesce. Poco olio, no sale. La lasci un po' brodosa e lo fai felice!"
Quindi:
Una zucchina e una carota medie (300 g ca.)
150 g macinato (o anche petto di pollo a pezzetti, o filetti di pesce)
150 g riso
un cucchiaio d'olio
Seguo pedissequo le istruzioni, come il mio solito, e metto sul fuoco un bel litro d'acqua, aggiungo le verdure a dadini, al bollore il riso e delle palline di carne macinata...
Dopo venti minuti di cottura il riso è una pappa per noi un bel troppo avanti, ma per lui, evidentemente, non è affatto così...
- Mh... Mh... Mh... A zì, bbona! A zì, arta pappa, eddài! Bbona, bbona, bbona!...
Premetto che questo solo era un a parte dalle porzioni di crocchette che costituiscono i suoi pasti.
Un po' come l'angolino di formaggio, il pezzetto di frutta, il brandello di pane che mi estorce con lo sguardo afflitto e disperato di chi pare non abbia mai mangiato in vita sua.
Il fatto è che non solo gli piace, ma rischio che me se magna pure a me!
Detto dei Castelli del giorno
Si nun si bono lo vino nun viè bè
(Anche se abbiamo due vigne uguali)
Oggi ascoltiamo
Milva - Creola
http://www.youtube.com/watch?v=4ST0rpU9bgs
hai capito l'impunito c'ha pure lo chef personale
RispondiEliminaMica scemo, l'amico. Con una famiglia così ha trovato l'America, altro che...
RispondiEliminaMi mAraviglia ogni volta, Ric, la tua capacità di minestronamento: parti dalla pappa di babà, invero per nulla interessante pur essendo risultato di amor canino, e passi al cinema italiano, con chiose alla musica senza trascurare stille di vita. Mescoli tutto, con sapienza lieve e voilà, per noi, pronto un gioiellino.Lauuuuuuuuuuuuuuuuu
RispondiEliminaTroppo bona, sora lau.
RispondiEliminaIn realtà quello che sembra erudizione e sincretismo di saperi impastati in levità è solo puro e semplice cialtronismo...
So di non capire granché di molte cose ma poco di tutto, pochissimo, anzi, e questo mi fa sembrare più di quanto io sia.
Comunque, se il film non l'hai visto provvedi perché è imperdibile.
Mi sto morsicando la lingua... ehm, i polpastrelli per non rivelarti il finale, un vero colpo di genio del duo Age-Scarpelli.
Nell'immenzitààà....