sabato 28 settembre 2013

Beetcake - Torta di Rape rosse (e cioccolato)

Lo so, quando vado in fissa per qualcosa non mi fermo e la devo sviscerare fino all'ultimo.
Conosco un musicista che m'interessa? Ascolto tutta la discografia.
Un autore che m'intriga? Devo leggere tutto, assolutamente.
È curiosità ansio-depressiva? È bulimia? Ansia di possedere il mondo?
Non lo so, ma se non lo facessi è come se mi restasse un ossicino in gola, di quelli che non vanno né su né giù.
Magari invece sarà, più semplicemente,  il rodimento dell'inespresso, che cerco di evitare il più possibile. Almeno in cucina...
Quindi le rape rosse, che avevo usato anche qui, ma in versione zuppesca.
L'idea è quella di utilizzarle in un dolce, e devo dire che il risultato non è per niente deludente.
Non è che sia molto sorpreso da questo tipo di accostamenti, d'altronde mi sono azzardato a provare anche delle torte alle zucchine, quindi la porta è ormai aperta da tempo.
La ricetta l'ha riportata Sabrine , a sua volta presa da un'idea di Nigel Slater.
Un cake (che una volta chiamavamo semplicemente ciambelloni, anche quando non avevano il buco centrale) è fondamentalmente figlio di una 4/4, la Quattro quarti, nota da secoli come la torta più semplice del mondo: pesi le uova e fai altrettanto peso di burro, zucchero e farina.
Con qualche accorgimento, visto che, come sappiamo, quando si vogliono unire degli elementi acquosi, come frutta od ortaggi, il rischio è che si ottenga un pastone troppo compatto per via dell'umidità che le verdure rilasciano durante la cottura.

- Si sa, le poverine sudano, e non c'è nessuno che le asciughi, tesore della casa...
- Mi pareva strano che ancora non ci avessi messo bocca tu, mostro peloso.
- Mi chiamo Leppagorre, io!
- Lo so come ti chiami, ci mancherebbe! Che fai là impalato? Dài, che è tardi.
- Ma se non hai nulla da fare!
- Appunto! Mai come da quando non lavoro mi manca sempre il tempo per far tutto. Mi ritrovo a annà sempre pe uno, come si dice.
- Dal gergo della tombola?
- Sì, quello. E mica mi ciondolo, eh? Faccio mille cose!
- ...
- Non guardarmi così, mostro Aniba.
- Va be', dicevamo?...

Dicevamo che quando si aggiunge un elemento passibile di rilasciare umidità si deve, per riequilibrare, aggiungere qualcosa che l'assorba.
Ecco che vengono così impiegati biscotti secchi sbriciolati (per esempio, spesso degli amaretti) in dolci dove compaiono frutti o vegetali in generale.
Ma quello che spesso si usa è la farina di mandorle.
Se ci si fa caso, in tutte le ricette di torta di carote che si possono incontrare sul Web almeno i 99% usano, assieme alle carote, un uguale quantitativo di mandorle tritate.
Si può usare anche la farina di cocco, se il sapore degli altri ingredienti lo permette, come ho fatto qui.
Insomma, si prende una 4/4 e ne se ne fa una 5/5...

Torta di Rape rosse (e cioccolato)
Per due cake medi, uno al cioccolato e l'altro simplex
200 g    farina
200 g    burro (o anche 150 g olio di semi)
200 g    zucchero
3           uova
150 g    barbabietole rosse
100 g     mandorle pelate o farina di mandorle
50 g    cioccolato fondente (o gocce di cioccolato)
1/2 bustina di lievito
Non ho voluto esagerare in quanto a rape, poiché quando si va alla cieca si deve, in primis, tastare il terreno.
Poi casomai, volendo, si potranno aumentare le dosi.


Stessa lavorazione del plum-cake: si lavora il burro ammorbidito a temperatura ambiente con lo zucchero, si aggiungono le uova, una ad una, amalgamandole per bene all'impasto e quindi gli elementi secchi (farina, lievito, eventuale cacao).
Nel nostro caso dopo aver aggiunto le uova si uniscono le rape garttugiate grossolanamente, si mescola delicatamente e si unisce al composto la farina di mandorle, e infine la farina col lievito.
Se qualcuno fosse intollerante alla frutta secca può sostituirla con la farina di cocco, che darà però al dolce un sapore meno neutro. Ma a mali estremi...
Visto che questa dose è bastante per due stampi da plum-cake, se ne può lasciare una metà semplice e aggiungere all'altra mezz'etto di cioccolato fondente spezzettato.
Due piccioni con una rapa, come si dice.


Qui un'altra versione, tra le tante, della ricetta, ma raccontata senz'altro meglio, con la musica giusta e le immagini ben curate.

Detto romano del giorno
Amore pe' le scale è ccome er brodo senza sale.


Oggi ascoltiamo
Röyksopp - What Else Is There?

http://www.youtube.com/watch?v=KLpkXtM-VI8

4 commenti:

  1. questo coso, Ric, non funziona bene arg! Tutto il comment appena scritto, puff, via, sparito mentre lo rileggevo! Tu sai il mio trauma infantile da barbabietola, no?, ecco. Per rispettare il tuo impegno e la fantasia l'assaggerò la tua cake, anche nella versione "in purezza", odio chi lo dice, ma tanto lo sto scrivendo...Soprattutto mi dedicherei volent a quella cioccolatosa. Ciao lau

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  2. Ma laulau, che vogliamo rinfocolare traumi infantili? No, no, bisogna andare oltre, non istigare l'inconscio, che è infame già per conto suo coi suoi laghi sommersi e i pantani di sabbie mobili (sì, ma ha anche le isole felici dei sorrisi e delle risate, perché no).
    Quindi no, niente beetcake per te, ma magari mi potrai suggerire un verdurame meno evocativo con cui potró preparare la "tua" cake, una laucake a base di...
    Famme sapé!
    BSNESA

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  3. Caro amico Ric, grazie e di cuore. Nessuno mi ha mai dedicato una torta! Però quando all'apertura del tuo blog intravedo il piatto con i girasoli ( certe volte coordinato alla tovaglia)...è festa! E' sempre un primo: allegro e invitante e goloso e pensato e da dividere con amici...Che faccio, vado avanti? Guarda che ne sono capace! Quanto alla beetcake ,"se ppo ffà" ...E se fosse come per te con i fegatini di pollo? Magari, me ne innamoro. Schizzo via, prima che lau

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  4. Mmmh, fammi pensare... rape rosse e/o fegatini di pollo...mumble mumble...
    Quasi ci siamo, eh?...
    Lau, avrai la tua torta, non una misera tortina salata con lo scrigno di pasta croccante, ma una torta vera.
    I fegatini di pollo... mhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmhmh
    e basta

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