- Lo facciamo?...
- No, dài, sono stanco...
- Uno. Uno solo!
- E su, ti dico che sono stanco!
- Ma che ti costa? Fallo per me, dài!
- Noo, non mi va!... Mica sono cose che si fanno per cortesia, no?
- Ah no? Mi risulta che metà delle volte l'hai fatto per quella ragione! E anche su commissione, poi! E adesso con me ti fai mille problemi e mille remore!
- Non è la stessa cosa, Leppa, su. Non insistere...
- Il fatto è che non mi vuoi più bene...
- Ma che vai dicendo!
- Sì, lo so, lo vedo! Lo vedo dalla spesa che fai. Non compri più la maionese, e nemmeno la glassa al caramello per il gelato. Mi rabbonisci con le patatine...
- Che ti piacciono da impazzire, tra l'altro...
- Ovvio, ma poi finisce lì. Ed è una settimana che non accendi il forno!
- Con 35 gradi all'ombra e il sole che batte fino all'una non si ha molta voglia di calore supplementare, no?
- In altri tempi lo avresti fatto. Per me, dico. Adesso mi aspetto solo che ti ubriachi con la Sambuca e che mi dia il colpo di grazia.... Sigh! Sigh! Bella fine per un gattodemone!... Sigh! Sigh! Dopo più di seicento anni d'onorata attività nelle panze più ingorde di Roma! Ecco cosa mi tocca sopportare! Finire tra due palline di scamorza scaldate in padella e due biscotti a colazione. Integrali, poi!
- Ti prego solo di non aggrapparti alle tende come tuo solito, visto che la volta scorsa m'hai staccato uno degli stop e per un po' se ne volata tutto per aria. Sei pesante, sai?
- Ecco, anche pesante sono diventato adesso!
- E petulante. Come tutti i gatti, del resto!
- E tu.. tu sei...
- Dillo, dài. Sono?
- Un... un... mostro!
- Ah, ecco una novità. Tu mi stai incuneato nel duodeno come una tenia e mi manovri come una marionetta per ingurgitare quello che ti passa per la testa e poi il mostro sarei io, eh?
- Guarda, mi cade il pelo a ciocche!
- È un vecchio trucco, lo conosco. Non hai nessun nuovo malore da propormi?
- Uaaah!!!...
Dopo mezz'ora...
- Hai finito adesso?
- Sì...
- Ti sei sfogato?
- Sì...
- Ti va un cischecco?
- Sì... Sì, sì, sì!
- E allora all'opera, su!
- Ma perché allora l'hai fatta così lunga?...
- Per farti capire che le cose vanno fatte con curiosità e passione. Tra noi due, poi...
- E allora tutte quelle storie...
- Niente, in confronto alla scenografia che fai davanti al banco dei formaggi, caro mio.
- Quindi niente Sambuca?...
- No, macché, non lo farei mai. Casomai per te sgranocchio due bacche d'anice stellato.
- Cattivo!
- E lavati le zampe!
Certe cose si fanno davvero per amore, non per altro.
Specialmente se fuori, alle nove del mattino, fanno già 27 gradi. All'ombra.
Ma come diceva anche pora mamma mia: "Ce vò 'na riga, sennó..."
(Sì, anche lei parlava coi puntini di sospensione. Da chi avrò ripreso?... Boh...)
Cischecco di ricotta al cioccocaffè
500 g ricotta
100 g zucchero
100 g burro
250 g biscotti ai cereali
2 uova
100 g cioccolato fondente
2 cucchiaini di caffè solubile
una decina di bacche di cardamono
Come per ogni cischecco che si conviene bisogna tritare i biscotti e unirli al burro fuso.
Rivestire il fondo d'uno stampo in modo uniforme e far riposare in frigo il tempo di preparare la farcia.
Basterà uno uno stampo da 26 cm, o uno da 24 cm e due piccoli da 6-7 cm, da muffin
Aprire le bacche di cardamomo, togliere i semini e triturarli in un pestasale o con un macinino.
Montare i tuorli con lo zucchero, unire la ricotta e lavorare bene con il cucchiaio di legno quindi con una frusta, per sciogliere i grumi.
Aggiungere il caffè, sciolto in poco latte tiepido, il cioccolato fuso e il cardamomo in polvere.
Montare a neve gli albumi, con qualche gocchia di limone che aiuta la montata - e non il sale, come ha definitivamente dimostrato il chimico Bressanini - e unirli con delicatezza al composto.
Riempire lo/gli stampo/i e livellare la superficie.
Cuocere a 180° per circa 45 minuti.
Il corpo del cheesecake deve risultare asciutto.
Far raffreddare bene su una gratella quindi farla rassodare in frigo per un'oretta.
È una ricetta semplicissima, ma in grado di mettere d'accordo una tavolata di commensali.
Figuriamoci un gastrodemone col suo ospite...
Detto romano del giorno
Chi s'inchina troppo mette in mostra er culo.
Monito e sberleffo a chi si genuflette a ogni potere, rendendosi ridicolo.
Oggi ascoltiamo
Almamegretta - Nun te scurdà
https://www.youtube.com/watch?v=8kNc-Ikbygo
ma fare un cischecco a freddo non evitava l'uso del forno?
RispondiEliminaComunque se avanza una fetta arrivo
Scherzi? E chi l'avrebbe sentito il mostro?
EliminaPer te comunque una fetta c'è sempre, se t'accontenti.
Anche se per il tuo compleanno preferirei un dolce un pochino più "festaiolo"... Tu che dici? ;-)
Auguri cara! Tanti anni di serenità e di soddisfazioni!
Non riesco a postare di là, Amanda, e allora lo faccio qui e con un ot, ti cedo volentieri la mia fetta di torta. Ma non perchè non amo tanto i dolci eh...proprio solo per farti festa. Grazie chef Ric e Leppa per l'ospitalità...
RispondiEliminaGrazie Ric e grazie Lau com'è che non riesci a postare da me? :(
RispondiEliminaPrego, cara.
EliminaMi casa es tu casa.
:-D