"Porti tu il dolce?" è una domanda che mi inorgoglisce e, al contempo, mi mette un po' d'ansia.
Non solo perché da sempre ho scarsa o nulla fiducia sulle mie capacità, ma anche per una questione più sottile.
Fare un dolce ad hoc, sia per un compleanno o una qualsiasi ricorrenza, è per me portare qualcosa di nuovo, di diverso da quanto abbia preparato prima.
Quando ancora non lavoravo mi limitavo a disegnare biglietti d'augri personalizzati, dove il festeggiato si trovava bonariamente preso in giro o incensato in modo originale.
Le torte, invece, non dovevano essere come "le altre". Ognuno doveva avere la "sua" torta, diversa anche solo per una virgola da una ricetta comune ma diversa. Sua.
Che portare?... Il dilemma è ogni volta tormento e stimolo.
- Porta un tiramisù, e fai contenti tutti, no?
- Leppagorre, no. Volevo qualcosa di diverso. Ma cosa? Come dice giustamente Morricone la musica è stata già composta tutta. Stessa cosa per me vale per la cucina. Un tiramisù è pur sempre un tiramisù.
- Sarà. Per me la cucina è un labirinto senza fine, e non ha solo sette (o dodici) note ma infinite, tante quanti sono gli alimenti. E le sostanze commestibili...
Come farei senza di lui? Gastro-gatto-demone pusillanime e cicalone, invasore delle mie viscere ma ispiratore continuo di mille e mille fantasie. Solo culinarie, ovviamente, ma va già bene così.
- Niente tiramisù al peperone, però, te ne prego!
- E se prepari una crostata?
- La solita banale Crostata di ricotta?... Fatta e rifatta cento volte? Quasi me ne vergogno...
- Al cioccolato?
- Idem con patate. No, non la crostata, per favore...
- Cioccolato e fagioli?
- No.
- Cioccolato e zucca?
- Già vista.
- Cioccolato e 'n accidente che te spacca?
- Vada! In che consiste?
- Boh... prova a metterci della frutta. Dei lamponi, magari. Non te l'ho mai vista fare, mi sembra.
- Mh... Cioccolato e lamponi... Cioccolato e lamponi... Cioccolato e lamponi...
- Smettila di girare in tondo, mi fai venire il mal di testa!
- Eh sì, che poi ti serve "un quadruccio" di cioccolato per fartela passare, vero?
- Due, con una mi passa da un emisfero all'altro.
- Anche i gattodemoni hanno gli emisferi?
- Oh sì, almeno cinque, disposti a stella però.
- Mi stai prendendo in giro...
- No, giuro, hai presente le stelle marine? Ecco, così...
- Cerebroechinoderma dei miei stivali, ti prendi gioco di me!
- No, no. Tutto vero!
- Che sia dannato se ti faccio assaggiare la crostata!
- No, dài, no! Un pezzettino piccolerrimo. Piccinissimissimerrimo!
- Scordatelo! Bugiardo!
- Cattivo!
Crostata cioccolampona
Pasta frolla al cacao
280 g farina
20 g cacao
150 g burro
100 g zucchero
2 tuorlo
Un pizzico di sale.
Già sappiamo come lavorare la pasta frolla: meno la tocchi e meglio va.
Burro ben freddo a tocchetti, farina setacciata e vai con lo sfarinamento. Le mitiche Sorelle Simili dicono che va fatto col pollice e le altre dita il gesto "soldi, soldi" per avvolgere bene il burro con la farina. A seguire tutti gli altri ingredienti.
Per quella al cacao abbiamo già visto qui come fare.
Una volta lavorato (il meno possibile) l'impasto, lo si lascia riposare in frigo per almeno mezz'ora, e quindi si passa alla farcitura.
Crema al cioccolato per crostata 2.0
100 g cioccolato fondente
50 g zucchero
25 g farina
250 ml latte
50 ml panna da cucina
1 cucchiaio di cacao
1 noce burro
Fondere il cioccolato, aggiungere lo zucchero e la farina, stemperare con il latte e far addensare a fuoco basso per 5 minuti.
Togliere dal fuoco, aggiungere il burro e far raffreddare bene prima di utilizzare sulla frolla.
L'uso della panna la rende più cremosa e saporita.
E più grassotta, anche.
Ma che ce frega? Per una volta si può anche fare.
Servono, inoltre:
250 g lamponi freschi
400 g confettura di lamponi
succo di 1/2 limone
3 fogli di colla di pesce (15 g ca.)
Stendere la frolla sul fondo e le pareti di una teglia da 24 cm di diametro.
Tagliare la pasta in eccesso, quindi livellare bene la base con la punta delle dita.
Non scaldarla troppo per non sciogliere il burro, altrimenti diventa 'n sercio (1).
Bagnarsi magari ogni tanto le mani in acqua fredda, magari, e poi mettere la teglia in frigo per una decina di minuti.
Bucherellare il fondo della crostata, versarvi due generose cucchiaiate di confettura di lamponi e stendere bene con un cucchiaio in modo omogeneo, quindi unire la crema al cioccolato, in modo uniforme.
Far cuocere a forno caldo, i soliti 180°, per una mezz'ora almeno.
Quando la crema inizierà a gonfiarsi staremo a buon punto.
Far raffreddare bene,
Preparare lo strato di gelatina di lamponi:
Far ammorbidire in acqua fredda la colla di pesce.
In una casseruola mescolare la confettura rimanente col succo di limone ben filtrato, quindi riscaldare senza portare ad ebollizione sempre mescolando.
Aggiungere la colla di pesce scolata e strizzata e mescolare per farla sciogliere
Spargere la gelatina sulla crostata in modo uniforme (e vedi un po'!...) quindi mettere i lamponi sulla gelatina, distribuendoli in modo omogeneo (non come me, che sono notoriamente un pecione).
Lasciare la crostata un paio d'ore in frigo per far rapprendere la gelatina.
Al momento di portarla in tavola tirarla fuori almeno mezz'ora prima, o la frolla avrà una consitenza troppo compatta.
Il tempo di cenare andrà bene.
NOTE
1) Sercio, ovvero selce, di solito quello usato per pavimentare le strade.
Detto romano del giorno
Chi nun vò puzzà' de lupo nun se ne metti la pelle.
Chi non voglia puzzare di lupo non ne vesti la pelle.
Oggi ascoltiamo
Nina Zilli - 50 Mila (versione "Mine vaganti")
https://www.youtube.com/watch?v=QV1yW-It-wg
"anvedi er coco" diciamo a milano..."anfatti" , risponde lui, (giustamente) mentre cammina piano chè la coda del pavone ostacola il suo abituale incedere elegante...
RispondiEliminaTesora, guarda bene: non è una coda di pavone, quella, ma di tacchino...
EliminaE poi lo sai che sono elegante come un barattolo gettato per le scale.
Su, su, che poi "ce credo", come dicono a Moncalieri...
orevuaaar!
vabbè ora pure i lamponi ma allora ditelo!!!!!
RispondiEliminaI lamponi, come anche i muoni, i bosoni e tutte le altre particelle subatomiche, sono responsabili della trasmissione di quella determinata energia detta elettrogolosica, che si manifesta sperimentalmente soprattutto quando le papille gustative sono stimolate da un determinato acceleratore detto cioccolone.
EliminaQualora si manifestassero inaspettate irradiazioni di particelle bolloniche, trasmesse dalla particella allergone, si possono sostituire i lamponi con altre particelle, come ad esempio i mandaroni o gli arancioni, che sono assai affini all'acceleratore di salivazione suddetto, ovvero il cioccolone...
Che non si farebbe per le amiche, eh?...