Pandora in un dipinto Kirk Richards
Eva, madre nostra - che per un lapsus di scrittura avevo scritto “mostra” e quasi quasi lo lasciavo così com’era... - così ingenua ma pur così ghiotta di mele - e spesso ricordata solo negli improperi in associazione a una femmina d’animale - fu davvero poca cosa.
Insomma, avessi mai insegnato a leggere a quel mostro duodenale dalle fattezze feline!
Da quando Leppagorre sa leggere la situazione è precipitata.
Si dirà: “Ma allora cos’è quest’iperbole nel raffrontarlo alle nostre sventurate progenitrici? Al massimo ne soffrirà la tua digestione, mica ne verrà sconvolto l’assetto dell’intera umanità!”
Certo, vero, tutto vero, ma il fatto è che se anche mi beffo della sua ingordigia un po’ ne temo ancora l’aspetto “demoniaco”.
È come fare amicizia con una tenia: sì, bella, simpatica, affascinante conversatrice, ma poi, a ben vedere, sempre una tenia è.
Così il mio caro ospite, che sempre demone è, e hai voglia a nascondere pubblicazioni e togliere i link ai siti più compromettenti: non c’è verso, una volta assaggiato il sapore della vita non si torna più indietro.
Vivendo la materia attraverso di me mi “costringe” spesso, anzi sempre, a fare due più due anche quando a sommarsi non sono numeri tra loro "omogenei".
Ho in casa un cetriolo e della marmellata di ciliegie? Il lampo verde d’una interiore aurora boreale mi dice, senza parole, “Prova un po’ a sentire come stanno bene assieme?...”, presupponendo che l'esito debba dare, per chissà quale strana alchimia, sempre esito positivo.
Finora sono riuscito a dire di no soltanto ad alici e zabajone, e non è detto che non me lo riproponga...
Che demone sarebbe, altrimenti, mica è un compagnuccio di giochi. Un tormento è.
Ma a volte anche un gioioso tormento, devo ammettere.
Come quando ha scoperto che la dolcezza di molti frutti si sposa alla perfezione con la sapidità di cibi di cui non penseresti mai di mettere assieme sullo stesso piatto.
Se il cacio con le pere è diventato un proverbiale monito alla prudenza - più che altro per il fatto che il contadino potrebbe farsi furbo e aumentare i prezzi... - tutto il resto è ormai terreno quotidiano della cucina moderna.
Per stupire, sì, perché spesso prevale il gesto in sé, come nell’arte contemporanea.
Quindi piatti arditi che mai sarebbero accolti nelle tavole domenicali di qualsivoglia popolazione del mondo, come pure nessuno metterebbe sul tinello l’ormai putrolento barattolino di Manzoni... (1)
Ma anche per scoprire nuove associazioni, i nuovi prosciutto&melone che aspirino a farsi classici.
Quindi ben venga la curiosità malsana del mostro interiore, come d’ogni qualsiasi altro mostro.
In fondo siamo qui mica per avere delle risposte ma per farci delle domande.
Conchiglie pesca e gorgonzola
200 g conchiglie, o altra pasta corta
2 pesche, non troppo mature
100 g gorgonzola piccante
Una noce di burro, olio, sale e timo q.b
Far fondere metà del burro in un tegamino, tuffarvi le pesche sbucciate e tagliate a dadini.
Rigirare spesso.
Mentre stanno per farsi trasparenti ai bordi, aggiungere una spruzzata di timo, girare e spegnere.
Meglio che non perdano del tutto la loro consistenza.
L'altra metà del burro servirà a sciogliere il gorgonzola, nel quale tuffare la pasta una volta cotta aggiungendo, se aggrada, una spruzzata di parmigiano grattugiato.
Unire le pesche trifolate e mescolare velocemente.
Da mangiare belle calde.
NOTE
1) L'arte contemporanea ha avuto anche il merito - c'è chi dice il solo... - d'aver scardinato l'idea tutta borghese che l'Opera d'Arte (mi raccomando alle maiuscole) debba essere un oggetto da appendere alla parete del salotto, possibilmente dopo averlo pagato un occhio della testa.
Detto romano del giorno
Nun se crede er santo insino che nun se vede er miracolo.
Non si crede al santo fincé non si vede il miracolo.
Oggi ascoltiamo
The Rolling Stones - Sympathy For The Devil
https://www.youtube.com/watch?v=vBecM3CQVD8
magari il 3/4 gradirebbe per quanto mi riguarda le pesche restano tra il severamente vietato
RispondiEliminaEppure... Il cartello "Vietato" l'ho ormai torto da tempo, in tutti i sensi.
EliminaE 'sta cosa che cibi distanti abbiano delle affinità profonde e a volte nascoste mi affascina.
Pensa che pare ci sia anche una forte somiglianza "molecolare" tra fragole e pomodori... Mhhh
Leppaaa! Stai fermo!!!
...
fragole pomodori ed aceto balsamico, poi ci vuole qualcosa che tolga acidità: burrata? mozzarella......................... mah!
Elimina"sono riuscito a dire di no soltanto ad alici e zabajone", dichiari pacioso caro chef, ma che davero, davero? Leppa sei un incompreso! Tutti pronti a sdilinquirsi per lo zabajone con il cotechino, ma con le alici, NO? Perché?Insisti, caroilmiogattodemone che a noi le censure non ci piacciono punto! Oggi pizza e fichi. Abbracci sapidi
RispondiEliminaEccola, lei! Dagli anche man forte, a quel mostro peloso, eh?
EliminaVorrei vedere te, che ogni puntata al supermercato diventa un'avventura senza fine!...
Se continuo a dargli voce è propio perché non sopporto le censure ;-)
Buona pizza e fichi (in ritardo, va bene lo stesso?)
Abbracci infreddoliti