mercoledì 23 aprile 2014

Salsa caramello e salsa mou

Ci sono cose che in casa non possono assolutamente mancare.
Non certo il defibrillatore o una degna cassetta (o cassetto) pronto soccorso.
Basta un potente analgesico e il tutto resto diventa opinabile.
E non parliamo neppure del settore casalinghi e prodotti per l'igene, perché andremo fuori tema, e poi si sa: ognuno nel suo bagno usa il sapone solido, liquido o aeriforme che preferisce.
Restiamo in cucina, allora.
Aglio, cipolla, olio e sale sono il minimo sindacale, anche per gli scapoli/zitelle avulsi da ogni nozione d'arte culinaria, seppur basica o di sopravvivenza.
E anche se può sembrare strano a noi italiani, si può vivere anche senza pomodoro (d'altronde ci siamo vissuti senza per millenni...), limoni, o finanche del basilico.
Ma da alcune cose non si può proprio prescindere.
Cose che quando poi se ne scopre la fondamentale importanza fanno esclamare, con gli occhi persi nel vuoto e la faccia imbambolata in un'espressione ebete: "Ma come ho fatto ad essere vissuto finora senza averci mai pensato?"
Due, principalmente: la salsa caramello e sua sorella, nonché amica, la salsa mou.
D'accordo qui sarebbe opinabile la scelta delle ragioni della loro imprescindibile importanza, e si cercherebbe invano di far salire sulla vetta delle necessità primarie il theobroma cacao in tutte le sue forme e i variegati accompagnamenti. Compresa quella crema spalmabile ipercalorica e iperlipidica, irresistibile ma più sostanziosa d'un mega-hamburger (500 Kcal su 400...) che nominalmente contiene latte e nocciole ma nasconde pure, con serena indifferenza, olio di colza e di palma. Come minimo.
Le salse caramello e mou invece, sono come certi vini: sono sincere. Non tradiscono.
Si sa subito e sempre cosa contengono, visto che ce le possiamo agevolmente preparare in ogni momento in casa con pochissimi ingredienti: zucchero e acqua (o panna, nel caso della mou).
Basta poco, davvero poco, perché, come dice anche la canzone:

Con un poco di zucchero
la trippa sale su,
la trippa sale su,
la trippa sale su.
Con un poco di zucchero
la trippa sale su,
e non se ne va più giùùù!

Ma vuoi mettere che nel caso in cui qualche amico arrivi a casa all'improvviso con una vaschetta di gelato (industriale o artigianale che sia) e invece che con le infide salsine aromatizzate si possa variegare la Coppa del Mondo (per una quantità minore nemmeno ci sporco il cucchiaio) con una colata di caramello morbido o di pastosa mou?
Non c'è proprio partita.

Salsa caramello (o mou)
200 ml  acqua (o di panna, anche quella da cucina, nel caso della salsa mou)
400 g    zucchero
In un tegame dal fondo spesso far sciogliere a fuoco basso lo zucchero e farlo caramellare.
Cercare di bagnare ogni tanto le pareti con un pennello da cucina intriso d'acqua per togliere eventuali granelli di zucchero o schizzi di caramello che possano bruciare e dare alla salsa un sapore amarognolo.
Lo zucchero non deve diventare troppo scuro: quando il caramello avrà raggiunto il colore bruno-ambrato spegnere la fiamma e far intiepidire qualche istante, magari poggiando il pentolino in una scodella colma d'acqua fredda, per fermare la caramellizzazione.
Inoltre se il caramello fosse troppo caldo farebbe evaporare la panna, qualora preparassimo la mou. 
L'acqua (o la panna) va scaldata quasi a bollore prima di aggiungerla al caramello.
Il segreto è appunto nel mescolare i due elementi a temperature non troppo distanti.


Mescolare bene e rimettere il pentolino sul fuoco basso, sempre mescolando, finché il liquido non sarà completamente amalgamato al caramello.


Questa salsa si conserva a lungo in un barattolo di vetro, a patto di nasconderla nel ventre più profondo della dispensa - la cosiddetta "credenza tenue" -  tra una pacchetto di lenticchie secche e uno di marmellata di corbezzoli che custodiamo gelosamente in attesa di consumarla il prossimo eone.
Qualora dovesse diventare troppo solida basta scaldarla qualche istante a bagnomaria o al microonde per farle ritrovare la sua cremosità.


Detto romano del giorno
Un fiore costa un quatrino e nu' sta bbene in petto a tutti. 

Ci vuol ben altro per esser signori...

Oggi ascoltiamo
Simon and Garfunkel - Bridge Over Troubled Water (live in Central Park)

https://www.youtube.com/watch?v=C-PNun-Pfb4


2 commenti:

  1. l'anatomia della tua dispensa che sfoggia anche una "credenza tenue" oltre a quella crassa, savasandir, mi ha proprio divertito. Coro, coro,coro a preparare la salsa al caramello. La mou è troooooppo per me! ma del formaggiéllo ne è rimasta una fettina, con l'uovo eh?. lau

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  2. Eh sì, è crassa quando apri e trovi subito la nutella da 750g in bella vista, tenue quando invece questa la devi andare a cercare tra le scorte di riso arborio...
    Ehm... il formaggiello è finito... ma si fa in un attimo, eh? E mica dev'esser per forza pasqua, no? ;-)

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