- Quando si parte, quando si parte, quando si parte?
- Fermo, Leppagorre, non uscire ancora, resta nello zainetto e non espanderti, sennó mi fanno pagare un altro biglietto, e uno già basta e avanza.
- Ma qui mi annoio...
- Ma se ti sei divorato già mezza brioche che avevo preparato per fare merenda! È possibile? Dimmi tu...
- Ma se gli altri non mi vedono come mai devo comunque nascondermi? Mica l'ho capita 'sta cosa, io!
- Non si sa mai con te. Non vorrei che qualcuno riuscisse a scorgerti per qualche strano motivo. Dopo l'Olandese Volante ci manca solo il Gattone Nostromo e siamo a posto!
- Ma io qui mi annoio... Quando si parte?
Molesto come una zanzara tigre che sforacchi ripetutamente la pelle durante il riposino post prandiale, insistente come la goccia sul cranio della mitica tortura cinese, fastidioso come il continuo avviso "Sono disponibili nuovi aggiornamenti".
Ma perché mi faccio convincere ad andare in giro? In cucina dovrei stare. E pure ben nascosto.
Ora sta sonnecchiando placidamente nello zaino, raggomitolato sulla fetta di brioche già rosicchiata che sparge molliche ovunque.
"Avrei bisogno di una vacanza da me stesso", chi lo diceva? chiunque fosse non diceva affatto una castroneria.
Sospiro. Sebbene sappia che nessuno può vederlo, tranne me, mi viene sempre lo scrupolo di celarlo, e più alla mia vista, credo, che a quella degli altri.
È come un tic nervoso, un "difetto" fisico qualunque e, in fondo, innocuo. Non corro rischi, lo so bene. Lui c'è e non c'è.
Ma esiste comunque, come Amleto, Madame Bovary, Don Chisciotte e Paperino.
Più vero di noi, quasi.
Sicuramente più stabile.
E se noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, lui di cos'è fatto?...
- Allora, posso uscire?
- Vai, esci pure, e goditi il panorama. - Oggi c'è un sole splendido e l'aria è limpida e ventilata, come sempre sull'Isola: una delizia.
- Fossi matto, soffro il mal di mare, io! Se l'avessi saputo che saremmo partiti in nave col cavolo che t'avrei seguito!
- E come ci saremmo arrivati su quell'isoletta, in volo forse?
- Be' sì, come l'altro giorno...
So che lo fa per dispetto: non sarebbe un demone, altrimenti, ma l'immagine di lui adagiato come un asciugamano peloso sul bordo della ringhiera mi fa un po' ridere e un po' mi fa paura.
Non sia mai...
- Signori, tra qualche minuto arriveremo a Spargi, quindi a Budelli, dove potrete ammirare la spiaggia protetta che...
- Spargibudelli? E cos'è, uno splatter film?
- Zitto, e non guardare le onde, che t'aumenta la nausea, guarda il cielo e l'orizzonte. È bello, vero?
- Sarà... Ma ho già fame, io. Che c'è per pranzo?
- Penne al sugo di crostacei, perché?
- Che ne so, magari a Budelli avrebbero potuto cucinarci dello zimino (1).
- Un'altra di queste e ti lascio in cima a quello scoglio laggiù, a farti beccare il pelo dai gabbiani assassini.
- Cattivo...
- Signori, stiamo per raggiungere l'isola di Santa Maria. Attraccheremo a Porto Madonna tra cinque ...
- Questo vuol dire che c'è anche un Portodid...
- Zitto! Mi metterai nei guai un giorno o l'altro, lo so. E poi cos'è 'st'umorismo da terza elementare?
- Ha parlato 'o professore!
- Almeno so leggere, a differenza tua che non hai mai voluto imparare. Lo sai cosa c'è scritto su quel cartello bianco e blu? Love Boat. È il nome della nave.
- Mare profumo di mareee, con l'amore io voglio giocareee... E dov'è, dov'è?
- Chi cerchi, il capitano Stubing, forse? O Gopher? Ah, ah, ah!
- Proprio lui! Col suo bel musetto peloso, i suoi dentini...
Capisco sempre troppo tardi che mi prende in giro in continuazione.
Questo è il suo gopher, mica Burl "Gopher" Smith, del quale in dieci anni non s'è mai capito quale fosse la precisa mansione sulla nave...
Comunque sia, il giro va avanti, e la vista di tante bellezze mi ripaga della scocciatura d'essermelo portato dietro.
Questa, appunto è Cala Corsara, a Spargi:
Dopo una giornata del genere ci si sente riappacificati con il mondo ma anche spossati, dal caldo e dai gatti molesti, e l'unica cosa che si vorrebbe è solo una poltrona morbida nel semibuio della stanza e qualcosa di buono che ci riporti in vita.
Un genere di conforto, per esempio, o anche una ghiottoneria.
E visto che siamo in tema di Sardigna perché non preparare qualcosa di fresco e saporito?
Un Tiramisù sardo, o anche un Tirami su sardu, o anche, in limba, Tirài a mie assùa, o anche Leame a susu, o pure...
Vabbè, va, chiamiamolo Mirtamisù, per non sbagliare.
Per una teglia da 18x22:
300 g savoiardi di Fonni
250 g mascarpone
2 uova
100 g zucchero
120 ml acqua
120 ml liquore al mirto (un bicchiere ca.)
Si potrebbero usare anche i savoiardi classici, perché no, ma se ci si trova in Sardegna o in un negozio ben fornito del continente, allora vale la pena di provare con i biscottoni di Fonni, e non per la loro dimensione, come giustamente suggeriscono in una pubblicità gli stessi produttori:
È proprio il sapore ad essere diverso, e sembra strano, visto che gli ingredienti sono gli stessi.
Non c'è tregua: una volta o l'altra dovrò imparare a farmeli da me.
Far bolllire ¾ del liquore al mirto per 5-7' in modo da eliminare l'eccesso di gradazione alcoolica.
Aggiungere poi quello non bollito e l'acqua.
Montare i tuori con lo zucchero, aggiungere delicatamente il mascarpone (lo sapevate che è un ingrediente di quelli "permalosi", vero? Qualche volta se lo si tratta troppo male si risente e si separa, insomma una tragedia).
Aggiungere gli albumi montati a neve, sempre con la grazia e la delicatezza che vi contraddistingue... sì, vabbè!
Immergere i savoiardi nello sciroppo di liquore, disponeteli nella teglia e cospargeteli con la crema al mascarpone.
Potete decorare con della traggera (o diavolini, i micro-confettini di zucchero colorati) o anche con della panna montata, ma vista la presenza del mascarpone sarebbe un pleonasmo di quelli che picchiano ai fianchi.
Si impone, doverosa, una variante del valico del piacere: ma se siamo in Sardegna, metti, o se si prepara un dolce del genere in continente, perché non usare la loro squisita ricotta di pecora?
Tra l'altro la ricotta è anche meno grassa del mascarpone, tanto che è uno dei pochi formaggi che ogni dietologo consente (anche se solo una volta a settimana, mannaggia a loro...)
Come si dice: e chi ce lo nega? Non è certo una novità, da come si può vedere.
Il procedimento è sempre lo stesso: montare i tuorli con lo zucchero, unire la ricotta (stessa quantità del mascarpone) lavorata a crema, aggiungere gli albumi a neve e il gioco è fatto.
È solo una questione di gusti, ovviamente: la ricotta di pecora, avendo un sapore più deciso rispetto a quella vaccina, e anche del mascarpone (che è già dolce di suo), può risultare troppo forte (o meno delicata, a seconda dei punti di vista).
Per superare questa impasse suggerisco di prepararlo in due tornate: una con il mascarpone e l'altra con la ricotta.
Ovina, ovvio.
Detto sardo del giorno
Sa peta cotta no torrat crua
La carne cotta non torna cruda
Oggi ascoltiamo, ovviamente
Little Tony - Profumo Di Mare
http://www.youtube.com/watch?v=xb411X9c1CA
E un ricordo va all'indimenticabile signor Cuore Matto.
NOTE
1) lo zimino è un piatto composto da frattaglie, per lo più d'agnello, cotte sulla graticola, ed è il vanto della cucina sassarese. Se ne sta in questi giorni aspettando con ansia il consenso al commercio, dopo il lungo periodo di fermo dovuto all'allarme BSE.
Ancora in vacanza? beato te. Angelo Bianco
RispondiEliminaEh no, purtroppo, son tornato ieri... ma è come se fossi ancora là.
Eliminal'unico altro vantaggio, oltre alla bontà, è che non va in forno, ma tutte ste calorie con questo caldo... non ce la posso fare
RispondiEliminaMa sì che ce la puoi fare, non è poi una bomba calorica....
EliminaScusa, era Leppagorre a parlare e a istigarti. Adesso fa il demone tentatore anche con te, lo possino.
Prova con la ricotta, allora, che secondo me è anche meglio della versione mascarponata.